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India


Festival di Sonepur, Assam e Nagaland

Estensione: Apatani e Mishi nell’Arunachal


PARTENZA
11/11/2016
RITORNO
26/11/2016
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
29/11/2016
2a ESTENSIONE
DURATA
16 – 19 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Giunti a Delhi si parte in treno per Patna nel Bihar per partecipare festival di Sonepur, il “festival degli elefanti”. Si prosegue quindi con un volo per Calcutta e dopo una visita della città si prosegue ancora in volo per Dibrugarh in Assam, tra le piantagioni di tè, base di partenza per raggiungere Mon nel Nagaland, dove si incontra l’etnia dei Konyak arrivando fino al confine birmano. Si raggiunge quindi il Bramaputra all’isola di Manjuli, patrimonio dell’Unesco, dove vive l’etnia Mishing, e si incontrano interessantissime comunità vishnavite, custodi di antiche forme d’arte.

Il cielo parla talvolta per bocca dei folli, degli ebbri e dei bambini.
  • Delhi
  • Patna
  • Sonepur
  • Calcutta
  • Dibrugarh
  • Sivasagar
  • Mon
  • Longwa
  • Tang
  • Shangnyu
  • Majuli
  • Ziro
  • Hong
  • Tezpur
  • Guwahati

 Presentazione del viaggio


Da Majuli si può rientrare o proseguire con un’estensione che porta tra i monti dell’Arunachal Pradesh nel distretto di Ziro, tra i Mishi e gli Apatani, custodi questi di una viva e ben preservata cultura etnica.

L’itinerario prevede di partire da Delhi in treno per Patna, capitale dello stato indiano del Bihar, utilizzando un treno con cuccette (si avranno posti riservati in vagoni dotati di aria condizionata), il primo grande tuffo nella grande India di questo eccezionale viaggio. Da Patna ci si trasferisce a Sonepur, dove si svolge il festival, una località situata a circa 25 km di distanza, ma dove non risulta semplice arrivare nei giorni principali del festival perché sono i maggiormente frequentati dai pellegrini; si alloggerà così per tre notti in un campo fisso opportunamente attrezzato e ubicato in modo ottimale, allestito con tende arredate dove si sta comodamente in piedi, dotate di letti e servizi igienici. Si seguono le attività del festival con le grandi abluzioni di massa, il colossale mercato degli animali che include l’area dove vengono esposti gli elefanti, spesso opportunamente agghindati per attrarre gli acquirenti, e gli eventi a contorno. Ci si sposta quindi in volo a Calcutta, dove si visita la città includendo nel tour la casa di Madre Teresa. Il giorno successivo si parte sempre in volo per Dibrugarh nell’Assam orientale, base di partenza per raggiungere Sivsagar, antica capitale del regno Ahom, e Mon nel Nagaland, a ridosso del confine birmano, patria dell’etnia Konyak; qui ci si spinge fino a Longwa, sul confine con Myanmar, e si visitano i villaggi più interessanti della regione. Si prosegue quindi verso nord ovest raggiungendo le sponde del Bramaputra arrivando nella bucolica isola di Majuli, Patrimonio dell’Unesco, dove si visitano gli interessanti monasteri vishnaviti e si osservano le particolari arti da loro custodite, tra cui una forma particolare di danza devozionale e la produzione di maschere, e i villaggi di capanne di bambù su palafitte dell’etnia Mishing, di origine tibeto-birmana, dedita ad una semplice attività agricola. Chi completa il viaggio con Majuli da qui si reca accompagnato dalla nostra guida locale a Tezpur e da qui a Guwahati, da dove ci si imbarca sul volo per Delhi per il rientro.

Chi segue l’estensione prosegue col capogruppo lasciando il vasto bacino del Bramaputra verso nord e arrivando nel distretto di Ziro nell’Arunachal Pradesh orientale, dove risiedono gli Apatani. È una tra le etnie più interessanti dell’Asia, preserva tenacemente un’evoluta forma di animismo legato al culto di sole e luna, espletando complessi rituali in cui è preponderante il sacrificio di animali. Nelle vallate circostanti si avrà modo di incontrare anche l’etnia Mishi, dove si vedono le peculiari ‘long house’, abitazioni che raccolgono sotto un medesimo tetto un intero clan. Si lasciano i monti dell’Arunachal rientrando in Assam a Tezpur, da dove si raggiunge Guwahati per prendere il volo per Delhi per il rientro.

FESTIVAL DI SONEPUR

Il festival di Sonepur come per molti dei grandi momenti d’incontro dell’India ha il suo punto focale nella confluenza delle acque di due fiumi, che qui sono il Gange e il Gandak. È una festa antichissima di origine rurale, le cui origini si trovano già dai tempi dell’impero Maurya all’inizio dell’era cristiana, e storicamente ha attirato commercianti fin dalle regioni dell’Asia centrale. Oggi è la più grande fiera per lo scambio di animali dell’Asia, con una grande varietà di specie trattate, dai cavalli ai bufali, includendo cani e ogni tipo di volatile; ma la parte che più attrae è l’Haati Bazar dove vengono esposti ben agghindati gli elefanti, che possono essere avvicinati ed a volte gli si può anche dare del cibo. Non vi è altro luogo dove si possa vedere un tale numero di questi pacifici giganti radunati assieme. A questa fiera si affianca un interessante contorno religioso: secondo la tradizione fu qui che il dio Vishnu pose fine al conflitto tra il re Indrayamuna e Huhu, re dei Gandarva, che erano stati imprigionati nella forma di un elefante e di un coccodrillo. Quando l’elefante stava per soccombere chiese aiuto a Vishnu, che uccidendo il coccodrillo liberò Huhu e quindi anche l’altro re: questo avvenne nel luogo dove ora si trova il tempio di Sonepur, il venerato Harihar Nath, la cui edificazione originaria è attribuita a Rama, che nell’induismo è l’ottava reincarnazione di Vishnu stesso. Il festival inizia con la luna piena del kartik purmina (che quest’anno cade il 14 novembre), che nella religione induista è di estremo buon auspicio per eseguire le abluzioni rituali nelle acque sacre del fiume. Il kartik purmina è un momento molto atteso, quel mattino sul Gange si riversa una grande folla, e tradizionalmente viene eseguita anche l’abluzione degli elefanti; si noti però che per motivi di sicurezza a volte questo rituale viene sospeso, non è sicuro che si svolga. Dopo questo fausto momento, che è il punto focale dello svolgimento e vede la partecipazione di uno straordinario numero di pellegrini, la fiera continua poi per circa un mese, ed a contorno di questo coloratissimo evento si incontra l’incredibile, variegato insieme di attività e personaggi accorsi per l’occasione, un insieme che solo l’India può offrire.

NOTA TECNICA

Si ricorda che in molte delle aree visitate non è possibile effettuare cambio valuta e che le carte di credito spesso non sono accettate. Gli alloggi sono puliti con stanze dotate di servizi, acqua calda e lenzuola, ma si segnala che in queste remote regioni orientali spesso sono piuttosto spartani e in alcune località possono richiedere un minimo di adattabilità (ad esempio l’acqua calda può venir fornita in un secchio). Per gli spostamenti si utilizzano veicoli comodi, tipo Scorpio o Tata Safari. Il clima previsto è solitamente secco; si tenga comunque presente che ci possono sempre essere precipitazioni locali. Le temperature minime previste sono a Ziro, dove le minime notturne possono arrivare anche a 5°C, con massime di 20°- 25°C.

 Programma del viaggio


(NB: i tempi di tappa indicati possono a volte subire variazioni significative dovuti allo stato delle strade)

1°g.    Venerdì 11 novembre, partenza in volo per Delhi
Per raggiungere Delhi Amitaba utilizza voli Etihad Lufthansa, KLM o di altre compagnie scelte dai viaggiatori. All’arrivo si viene ricevuti dal corrispondente indiano di Amitaba e ci si trasferisce presso l’hotel Ashok Country Resort, nei pressi dell’aeroporto.

2°g.    12/11 Delhi – Patna
Si parte in treno per Patna alle 16.15, il Poorva Express; si utilizzano carrozze con cuccette dotate di aria condizionata.

3°g.    13/11 Patna – Sonepur
L’arrivo a Patna è previsto per le 7.55. Si viene accolti in stazione dal corrispondente locale di Amitaba e ci si trasferisce a Sonepur. Si alloggia in un campo allestito con comode tende quadrangolari arredate e dotate di servizi igienici; si ha a disposizione anche un’ampia tenda comune dove si consumano i pasti, che vengono preparati da cuochi professionisti. Si inizia ad esplorare l’area del festival.

4°g. – 5°g. (14 e 15/11) Sonepur, il grande festival
Si dedicano queste due giornate a seguire le attività del festival, iniziando con le grandi abluzioni alle prime luci del 14/11. Non vi è un programma ‘fisso’, ci si immerge nella coloratissima atmosfera del festival utilizzando appieno queste due galvanizzanti giornate.

6°g.    16/11 Sonepur – Patna – Calcutta
Da Sonepur ci si reca all’aeroporto di Patna dove ci si imbarca sul volo per Calcutta alle 10.00 con arrivo alle 11.00 (Indigo Air 6E-634 – orario da confermare). Si viene accolti dal corrispondente locale di Amitaba e ci si accomoda presso l’hotel Peerless Inn o simile. Si dedica il pomeriggio ad un visita guidata della città; tra i siti più interessanti vi sono il Victoria Memorial, il Museo Indiano, la casa di Madre Teresa, i templi Jain e di Kali, le chiese di S. John e la cattedrale di S. Paolo; il capogruppo deciderà il percorso più completo in funzione degli interessi dei partecipanti.

7°g.    17/11 Calcutta – Dibrugarh
Il volo per Dibrugarh in Assam, una cittadina nell’estremo est dell’India adagiata sulle rive meridionali del maestoso fiume Bramaputra, parte da Calcutta alle 12.35 con arrivo alle 14.10 (Indigo Air 6E-591 – orario da confermare); qui è in attesa dei partecipanti la guida locale che parla la lingua inglese. Si alloggia presso i tipici Heritage Chang Bungalow, costruzioni coloniali di epoca britannica poste su palafitte, immersi in una tranquilla natura tra le piantagioni di tè, o nella casa coloniale della piantagione di Mancotta; se il gruppo è pieno si utilizzeranno entrambi, ma i pasti in questo caso si consumano sempre a Mancotta. Si visitano le piantagioni potendo vedere l’intero ciclo di lavorazione dalla raccolta alla preparazione, e un centro artigianale di produzione tessile.

8°g.    18/11 Dibrugarh – Sivasagar – Mon
Si transita da Sivasagar in Assam, una cittadina che fu per circa 600 anni la capitale dell’impero Ahom, fondato dagli Shan tailandesi nel XIII secolo; si visitano il tempio di Shiva e le rovine dei palazzi nei pressi dell’abitato. Si prosegue in direzione sud per Mon nel Nagaland, che dista in tutto circa 170 km, un percorso di circa 6 ore; giunti a destinazione si alloggia alla Paramount Guest House – un alloggio molto semplice ma quantomeno pulito. Il villaggio di Mon, posto a 900 mt di quota, è il centro dell’etnia dei Konyak Nagas, contraddistinta nei suoi tratti tradizionali dai tatuaggi sui volti e da tipici costumi, che si ammirano ancora nei villaggi più isolati. Qui vengono curate diverse attività artigianali tra cui la scultura del legno; il governo dei vari gruppi è affidato agli Angh, ovvero a capi tribù a carica ereditaria. La quasi totalità dei Konyak Nagas è oggi convertita al cristianesimo, ma le abitudini arcaiche permangono molto radicate, tranne fortunatamente le forme di confronto cruento che fino a tempi recenti erano la norma. I membri dell’etnia hanno diritto a portare un fucile, a colpo singolo e prodotto in modo artigianale localmente; motivo che spiega la quasi totale assenza di animali selvatici nelle pur fitte foreste.

9°g.    19/11 Mon, escursione a Longwa, Tang e Shangnyu
Ci si reca a Longwa, uno dei villaggi più importanti del distretto di Mon, che dista 60 km. È peculiarmente edificato tra l’India e la Birmania, con molte delle abitazioni oltre il confine, un luogo remoto dove è ancora molto diffusa l’abitudine di fumare l’oppio, che viene prodotto oltre il confine birmano. Rientrando, ci si reca ai villaggi di Tang e Shangnyu dove si possono vedere alcune interessanti magioni tradizionali degli Angh e, nell’ultimo, una scultura lignea importante, forse il pezzo più particolare che si trova in questi villaggi – localmente si dice che sia stata incisa da angeli.

10°g.    20/11 Mon, escursione a Hongpoi e Shenga Chingnyu
Hongpoi è uno dei villaggi dove è più facile osservare un ampio numero di anziani agghindati con tutti gli ornamenti tradizionali, compresa la grande collana che ritrae in ottone un certo numero di teste recise: tradizionalmente indicava il numero di nemici uccisi, motivo di ostentato orgoglio. Si vedono molte case tradizionali Konyak ben preservate con gli usci ornati da corna di bufalo dipinte; si potranno visitare le magioni degli Angh, i capi villaggio, dove vengono conservati centinaia di teschi di cervi. Nel pomeriggio si visita un mercato locale.

11°g.    21/11 Mon – Isola di Majuli
Si lascia Mon verso nord ovest arrivando a Neematighat (140 km, circa 5 ore), il punto d’imbarco per il traghetto sul Bramaputra che porta all’isola di Majuli; si prevede circa un’ora di navigazione, ma la durata dipende molto dalla quantità d’acqua e dal flusso del fiume. Si alloggia presso il Mepo Okum Eco Camp.

12°g.    22/11 Isola di Majuli
Majuli è la più grande isola fluviale abitata della Terra, eletta a Patrimonio dell’Unesco, con villaggi tradizionali delle etnie Assamese e Mishing. Un mondo dall’aspetto bucolico, fuori dal tempo, che dal XVI secolo a seguito dell’opera di Srimanta Shankerdev ha visto una fioritura di comunità vishnavite. In questa prima giornata ci si concentra su queste comunità guidati da un monaco che accompagna nei templi e tra le comunità illustrando le attività; si pranzerà con loro in uno dei templi. Alcuni centri sono dei monasteri in senso più stretto, dove l’enfasi è posta sulle pratiche devozionali e mistiche, in altri luoghi risiedono monaci sposati che si dedicano alla produzione di maschere per la danza; si incontrano i custodi della Satriya, un’antica forma di danza, di cui spesso è possibile, contribuendo con una piccola donazione, vederne un’esecuzione.

13°g.    23/11 Isola di Majuli
Nella giornata di oggi il punto focale è la visita dei villaggi Mishing. Questa etnia di origine tibeto-burmese proviene dai monti dell’Arunachal; si trasferì qui a partire dal XIII secolo, alla ricerca di terre fertili dove fermarsi stabilmente. I Mishing hanno mantenuto la tecnica di costruzione delle capanne su palafitta, originariamente motivata dalla protezione dalle fiere e qui ottima per sopravvivere alle periodiche inondazioni causate dalle piene del Bramaputra. Hanno in gran parte mantenuto l’aderenza al proprio credo religioso tribale, integrandolo in parte con l’induismo; alcuni hanno adottato il cristianesimo. In serata verrà tenuta una rappresentazione di danze tradizionali Mishing presso il lodge.

PER CHI RIENTRA

14°g.    24/11 Isola di Manjuli – Dibrugarh
Si lasciano i compagni di viaggio e il capogruppo che proseguono per l’Arunachal Pradesh e si torna a Dibrugarh; si attraversa il Bramaputra in traghetto approdando a Neematighat, da dove si procede verso est transitando da Sivasagar e arrivando a Dibrugarh, dove si alloggia nel medesimo hotel utilizzato il 17/11; si percorrono circa 170 km in circa 5 ore.

15°g.    25/11 Dibrugarh – Delhi e volo di rientro
Il volo per Delhi parte alle 14.35 con arrivo alle 19.10 (Indigo Air 6E-206, orari da confermare; fa uno scalo a Guwahati). All’arrivo si procede direttamente con l’imbarco per il volo di rientro; se la sera del 25/11 a Delhi fosse utile disporre di un hotel Amitaba potrà prenotarlo e predisporre ogni altro servizio necessario con un piccolo costo aggiuntivo.

16°g.    Sabato 26 novembre, arrivo a destinazione

PER CHI PROSEGUE

14°g.    24/11 Isola di Majuli – Ziro
Si attraversa il Bramaputra in traghetto verso nord arrivando a North Lakhimpur e si lascia l’Assam entrando nelle montagne dell’Arunachal Pradesh percorrendo le valli che portano a Ziro (120 km da Lakhimpur), una tappa che richiede circa 6 ore in tutto. Si alloggia presso il confortevole Hotel Blue Pine. Ziro è posto a circa 2000 mt su di un plateau tra monti coperti di foreste di pino, una delle zone più belle dell’Arunachal. È il territorio degli Apatani, un’importante etnia caratterizzata da molta amichevolezza; hanno un aspetto particolare per via dell’utilizzo di tatuaggi facciali e le donne portano inserti nasali tipici fatti col legno, la cui ampiezza è motivo di distinzione.

15°g.– 16°g. (25 – 26/11) Ziro
Si esplora l’altopiano degli Apatani, si visitano i villaggi di Hong, il principale, Hari, Hija e altri minori con i loro mercati locali, ed anche il museo di Ziro. Ciascun villaggio evidenzia caratteristiche proprie e si riscontra una particolare benevolenza coi visitatori; se i partecipanti sono d’accordo si potrà organizzare il pranzo in una delle loro case. La partecipazione a dei riti sciamanici non è prevedibile, non vi è un ‘calendario’, ma se ne svolgono quasi ogni giorno: nella peculiare cosmologia di queste persone il rapporto con le propiziazioni è un divenire pressoché quotidiano di cui si rilevano i segni ovunque, iniziando dalle bandiere bianche col simbolo rosso del sole innalzate sulle case, testimonianza della devozione verso i grandi registi dell’universo Apatani, le grandi divinità del Sole e della Luna. Nel corso di queste giornate è prevista anche un’escursione tra i villaggi Mishi; si possono visitare le loro case, lunghissime strutture che raccolgono degli interi clan sotto un medesimo tetto, dove però ogni nucleo ha un proprio braciere al centro dello spazio comune, e osservare la semplice vita rurale.

17°g.    27/11 Ziro – Tezpur
Si ripercorre la strada fino a North Lakhimpur, nelle pianure dell’Assam; si prosegue da qui verso ovest per circa 200 km arrivando a Tezpur, una tappa che richiede da 6 a 7 ore. Sistemazione presso l’hotel KRC Palace. A Tezpur si potranno eseguire delle visite, in funzione degli interessi del gruppo; si trovano qui il tempio shivaita di Mahabhairab, le rovine di Bamuni, il parco di Chitralekha Udyan e la collina di Agnigarh, punto panoramico sul Bramaputra e Tezpur il cui nome significa ”Fortezza di fuoco”, per via della leggenda che lega il luogo al mitologico amore tra Usha e Aniruddha.

18°g.    28/11 Tezpur – Guwahati – Delhi e volo di rientro
Si parte per Guwahati percorrendo le pianure dell’Assam verso ovest; l’aeroporto dista 185 km, un viaggio di massimo 5 ore. Il volo per Delhi parte alle 17.00 con arrivo alle 19.25 (Air India 0890, orari da confermare). All’arrivo a Delhi si procede con l’imbarco sul volo intercontinentale. La maggior parte dei voli per l’Europa parte tra le tarde ore della sera e le prime del mattino; se la sera del 28/11 a Delhi fosse utile disporre di un hotel Amitaba potrà prenotarlo e predisporre ogni altro servizio necessario con un piccolo costo aggiuntivo.

19°g.    Martedì 29 novembre, arrivo a destinazione

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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.