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India


Rajasthan, Gujarat, Madya Pradesh e Maharashtra

Estensione: Kumbhamela a Nasik, rientro il 20 settembre


PARTENZA
02/09/2015
RITORNO
13/09/2015
PRE-ESTENSIONE
29/08/2015
ESTENSIONE
20/09/2015
2a ESTENSIONE
DURATA
16 – 22 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Il viaggio nasce da un attendo studio di quella che per molti di noi è una delle parti più interessanti dell’India, unisce in un unico percorso la magnificenza artistica e la grandezza storica, un incontro con le realtà rurali ed etniche più sincere, specchio di un mondo che trascende il limite del tempo, e l’immersione nella cultura religiosa, anima profonda di un Paese che non potrà cessare di stupirci. Per facilitare le esigenze dei nostri amici viaggiatori abbiamo previsto due possibili partenze; con la prima si inizia da Udaipur, gemma del Rajasthan; con la seconda da Ahmedabad, capitale del Gujarat. Giunti ad Ellora nel Maharashtra si potrà poi decidere se rientrare o se proseguire, andando al Kumbhamela di Nasik, per un indimenticabile tuffo nell’ “occhio del ciclone” della sacralità d’oriente!

Il cielo parla talvolta per bocca dei folli, degli ebbri e dei bambini.

 Presentazione del viaggio


Il viaggio inizia con la visita di Udaipur con i sui celebri Palazzi e prosegue con la visita del tempio jainista di Ranakpur, di sorprendente bellezza artistica ma altrettanto attraente per la serena spiritualità che infonde; si segue quindi un percorso che porta a contatto con il mondo fiabesco dei villaggi tradizionali dell’India, alloggiando nelle case nobiliari e incontrando la gente ed i membri della nobiltà locale, approdando in Gujarat a Balaram, dove gravitano diverse etnie tribali. Dopo la visita della piccola città santa di Sidhpur, del Tempio del Sole di Modhera e di Patan e si arriva ad Ahmedabad, il punto dove è possibile raggiungere il viaggio per chi parte dopo, dove si visitano l’ashram di Ghandi e altri siti. Si continua verso sud est arrivando a Champaner, Patrimonio dell’Unesco, e a Jambugodha, nel cuore di un’interessante area tribale dell’India, dove si alloggia presso la residenza del Raja e si esplorano mercati, villaggi e la cittadina di Chhota Udepur, un piccolo gioiello dell’India. Si procede quindi verso est e si entra nel Madya Pradesh arrivando a Mandu, luogo di ineguagliabile fascino situato in un’area naturale molto bella, su di un altopiano, che dal XV secolo fu prescelto come capitale da diverse dinastie reali che sembrano aver gareggiato nella realizzazione di grandiosi palazzi e mausolei. Si torna a valle e lungo il fiume Narmada si visitano Maheshwar, con l’incantevole palazzo ed i templi lungo i ghat del fiume, e Omkareshwar, la città santa lungo il fiume Narmada, venerata in particolare dagli shivaiti. Si procede quindi per il Maharashtra arrivando ad Ajanta, iniziando da qui la visita dei siti d’arte rupestre più importanti dell’India; si prosegue con Aurangabad e Daulantabad arrivando ad Ellora, che è il sito forse più celebre. Da qui si può rientrare o proseguire per Nasik, per partecipare al Kumbhamela.

 Programma del viaggio


1°g.  Sabato 29 agosto, partenza per Udaipur

Per raggiungere Udaipur, nel sud del Rajasthan, vi sono diverse possibilità di volo. Si può arrivare sia a Delhi che a Mumbai e proseguire da una di queste città con il volo per Udaipur; i transiti da Delhi oggi sono più comodi perché non vi è necessità di cambiare terminal. Molti voli arrivano nelle prime ore del mattino successivo; se per via degli orari di arrivo o altro fosse utile disporre di un hotel la sera del 29/8 Amitaba può prenotarlo e organizzare quanto necessario per i trasferimenti e ogni altro servizio richiesto.

2°g.  30/8 Delhi – Udaipur 

Il volo da noi suggerito da Delhi a Udaipur parte alle 5.35 con arrivo alle 7.15; vi sono voli anche più tardi e diversi collegamenti possibili da Mumbai per chi arriva lì. All’arrivo a Udaipur si viene ricevuti dal corrispondente indiano di Amitaba e ci si trasferisce presso l’hotel Amet Haveli (una “Heritage Noble House”). Udaipur è una delle perle del Rajasthan, conosciuta come la “città dei laghi”. Nel pomeriggio si visita il grandioso candido palazzo del Maharaja che si erge sulle acque; fu iniziato da Udai Singh nel XVI secolo quando mosse qui la capitale del potente regno di Mewar e fu successivamente ampliato ma con ottima uniformità di stile. Si gode del tramonto percorrendo in barca il lago Pichola, ai piedi del palazzo reale e dei Ghat, le scalinate per le abluzioni, arrivando al Palazzo di Jag Mandir, nel mezzo del lago.

3°g.  31/8 Udaipur – Ranakpur – Jojawar  

Si completano le visite della città recandosi al tempio di Jagdish dedicato a Vishnu, edificato nel 1651, e si visita il Saheliyon-ki-Bari, il giardino delle cortigiane. Si lascia quindi Udaipur arrivando al tempio jainista di Ranakpur, forse il sito più bello tra tutte le splendide realizzazioni della religione jain. Il tempio risale al XV secolo, è edificato con 1444 colonne, cesellate ognuna in modo diverso con raffinatezza estrema, disposte in 29 sale tenute con meticolosa pulizia, dove i sacerdoti lucidano anche le pietre dei pavimenti. Il complesso è dedicato alla mitica figura di Adinatha, il primo Tirthankara (“colui che aiuta gli altri ad attraversare l’oceano dell’esistenza”) della religione Jain; sorge in un’area naturale selvaggia, gode di una pace assoluta, tra i suoni di piccoli cimbali mossi dal vento. Dopo la visita si prosegue per Jojawar, dove si alloggia presso il Rawla Jojawar, una casa nobiliare situata tra le colline di Aravalli; costruita nel XVIII secolo, era in origine una fortezza, ora trasformata in albergo, un “heritage hotel”. Il percorso complessivo è di circa 170 km, da 3 a 4 ore di guida.

4°g.  1/9 Jojawar – Chanoud  

Si utilizza la mattina per un percorso tra i villaggi utilizzando il treno rurale, godendo del mondo bucolico che l’India conserva tra queste remote colline del Rajasthan, una realtà fuori dal divenire del tempo. Si parte quindi per Chanoud, circa 95 km, da 2 a 3 ore di guida, un piccolo villaggio rurale del distretto rajasthano di Pali, che si potrà esplorare con calma. Si alloggia presso il Chanoud Garh, la residenza nobiliare di questa regione; il palazzo fortificato, recentemente restaurato con cura, è composto da due cortili, di cui uno utilizzato dagli ospiti mentre il secondo è la residenza dei Singh. In serata si effettua un’escursione in jeep ai villaggi dell’etnia Rabari, dove si potranno visitare le case e osservare la vita di queste persone, e si arriva nelle luci del tramonto ad una pianura salata contornata dai colli Aravali, di peculiare bellezza. Si cena con la famiglia nobile che ci ospita.

5°g.  2/9 Chanoud – Balaram  

Con una piacevole passeggiata si visita il villaggio, con il mercato e la scuola, godendo anche della vista del vecchio forte ai bordi di un laghetto. Si lascia lo splendido ambiente rurale del Rajasthan meridionale entrando in Gujarat a Balaram, una regione dove risiedono diversi gruppi tribali che dista 210 km, un percorso che richiede da 4 a 5 ore; si alloggia presso il Balaram Palace, che è un sito storico (“heritage classic hotel”).

PROGRAMMA BREVE

Mercoledì 2 settembre, partenza per Mumbai  

Per raggiungere Mumbai Amitaba utilizza voli Etihad, Lufthansa, KLM, Turkish o di altre compagnie scelte dai viaggiatori. Molti voli arrivano a Mumbai nelle prime ore del mattino successivo; se per via degli orari di arrivo o altro fosse utile disporre di un hotel a Mumbai per il 2/9 Amitaba può prenotarlo e organizzare quanto necessario per i trasferimenti e ogni altro servizio richiesto.

3/9 Mumbai – Ahmedabad  

Ci si imbarca sul volo per Ahmedabad (orari da confermare), dove si viene accolti dal corrispondente locale di Amitaba; si alloggia presso l’hotel Cama, dove giungeranno in serata le persone che seguono il programma completo col capogruppo.

PROGRAMMA COMUNE

6°g. 3/9 Balaram – Sidhpur – Patan – Modhera – Ahmedabad

Da Balaram si procede per la capitale del Gujarat, Ahmedabad, che dista in tutto 185 km. Il percorso è molto interessante; si inizia con la visita di Sidhpur, posta sulle rive del Saraswati, considerata santa nella tradizione indiana. Ospita templi, ashram, vasche sacre ed anche gli haveli della comunità musulmana dei Bohra. Quindi si sosta alla cittadina fortificata di Patan, posta anch’essa sul fiume Sarasawati; le viuzze del centro nascondono un centinaio di templi jainisti, di cui il principale è il Panchasara Parasvanath. Il sito forse più interessante è il Rani ki Vav, noto per la struttura architettonica e le statue; merita menzione anche la riserva d’acqua di Sahastralinga Talav. Prossimo punto di interesse è Modhera, dove si trova il Tempio del Sole, dell’XI secolo, un’interessante testimonianza dell’arte classica del Gujarat, che purtroppo ha sofferto parecchi danni da parte dei musulmani. Giunti ad Ahmedabad si alloggia in città presso l’hotel Cama.

7°g.  4/9 Ahmedabad – Champaner – Jambughoda  

Ahmedabad, fondata nel 1411 dal sultano Ahmed Shah, è il centro principale del Gujarat. Si effettuano alcune visite, iniziando dal Sabarmati Ashram, posto sulla riva del fiume. Mahatma Ghandi vi risedette fino al 1930 e fu qui che ebbe inizio la lotta per l’indipendenza dell’India; sono interessanti anche il Museo e la mostra fotografica. Ci si reca quindi al tempio jainista di Hathisingh, e alla moschea di Sidi Sayed, che risale al 1573, famosa per il fine lavoro di cesellatura. Si lascia quindi la città, meta di oggi è Jambughoda, che dista 255 km, un viaggio che richiede da 4 a 5 ore: si segue l’autostrada verso sud fino a Vadodara e da qui si continua in direzione est. Poco prima di giungere a destinazione si visita Champaner, Patrimonio Mondiale Unesco; i siti di questa vasta area archeologica datano dall’VIII al XIV secolo. Si individuano le vecchie mura e sul monte di Pavagadh che funge da sfondo vi è il tempio di Kalikamata, un’importante meta di pellegrinaggio induista; i monumenti principali sono le due moschee, con la più grande situata in un bel giardino e impreziosita da un bacino d’acqua. Si procede quindi per la regione collinare di Jambughoda, dove immerse in una bella natura ricca di foreste di teak vivono diverse minoranze etniche. Si alloggia presso l’hotel “A home for nature lovers”, la residenza di Vikramsinhji, il Raja della regione, che risiede in loco con la moglie.

8°g.  5/9 Jambughoda,escursione a Chhota Udepur

Si raggiunge verso est la cittadina di Chhota Udepur (48 km), situata sulle rive di un lago; era la sede di uno dei piccoli principati del Gujarat orientale. Vi sono alcune case nobiliari, non sempre visitabili, e diversi templi tra cui è particolarmente interessante quello jainista per il connubio di stili che lo compongono. Oggi vi si svolge il mercato settimanale, dove confluisce la popolazione locale con automezzi di ogni tipo stracarichi di gente, potendo ammirare i diversi costumi e gli interessanti gioielli delle donne nel contesto variopinto degli scambi di semplici prodotti locali, implementi di prima necessità e vendita di animali. Rientrati a Jambughoda, nel pomeriggio si visitano i villaggi di etnia Rathwas e Nakyas, dove le attività sono l’agricoltura tradizionale e alcune semplici forme di artigianato; l’ambiente e le case sono molto ben curati e dall’aspetto umile ma pulito. Tra i Rathwas è diffusa una particolare forma d’arte, conosciuta come Pithora, che consiste nella decorazione della stanza principale delle case con vivaci dipinti naif eseguiti con colori naturali, che vengono realizzati in occasione di una ricorrenza di buon auspicio come una nascita, un matrimonio o una festa importante.

9°g. 6/9 Jambughoda – Mandu  

Si prosegue per il Madya Pradesh; sul percorso si sosta a visitare il forte di Dhar. La meta è Mandu, che dista in tutto 255 km, un viaggio che richiede da 5 a 6 ore; è posta in magnifica posizione a 650 metri di quota su di un altipiano costituito da una propaggine dei monti Vindhya, 200 ettari di natura incontaminata che si affacciano sulla valle della Narmada che scorre verso occidente e sulla pianura del Deccan, che si estende verso sud a perdita d’occhio. Si alloggia presso il Malwa Resort.

10°g.  7/9 Mandu  

Si dedica la giornata all’esplorazione dello straordinario ambiente naturale e artistico di Mandu, un grande complesso di palazzi, moschee e mausolei di architettura afgana del XV e XVI secolo. L’origine di questo incredibile insieme risale alla dinastia afgana dei Ghauri, che conquistò l’indipendenza nel 1401 dal sultanato di Delhi e si dedicò ad una lunga stagione di straordinarie realizzazioni architettoniche che proseguì con la dinastia dei Khalji e, dopo la conquista della roccaforte da parte di Akbar, con quella dei Moghul, il cui sultano Jahangir elesse Mandu a scenario di alcuni tra i più sfarzosi eventi di celebrazione della sua grandezza. Tra i molti capolavori architettonici, collocati in un ambiente naturale di straordinaria bellezza e quiete, si visitano il mausoleo marmoreo di Hoshang Shah, costruito nella metà del XV secolo e importante fonte d’ispirazione per la costruzione del Taj Mahal, il Padiglione di Rupamati, a strapiombo sulla valle della Narmada e battuto dai venti, legato alle memorie del tragico destino d’amore e morte del sultano Khalji Baz Bahadur e di Rupamati, la fanciulla dalla voce d’argento: certamente uno tra i luoghi più belli e romantici del mondo. Quindi il Recinto Reale con il Palazzo della Nave, la Grande Moschea, il tempio di Nilakanth e il Rewa Kund.

11°g.  8/9 Mandu – Maheshwar – Omkareshwar  

Maheshwar dista 50 km e si raggiunge con meno di due ore di guida. Posto sulle rive della Narmada, Maheshwar è un luogo di antichissime origini, menzionato anche nelle epiche classiche, ma legato più saldamente alla memoria di Rani Ahilya Bhai, una principessa vissuta nel XVIII secolo ancora oggi straordinariamente venerata per le sue molte opere benefiche, tra cui i molti restauri di templi e luoghi sacri finanziati durante la sua vita. Questo piccolo gioiello di architettura preziosamente ornato e incastonato lungo la riva del fiume, che raggiunge in quel punto una vasta ampiezza, consiste di un’alta cinta di mura con alcune verande sui sottostanti ghat che contornano due templi e un piccolo borgo con la modesta dimora della Rani; il fascino del luogo è indimenticabile. La Rani diede anche impulso a un’industria locale di artigianato tessile, che ancora oggi fa della cittadina un importante centro per la manifattura di caratteristici tessuti in seta e cotone. Si prosegue il viaggio per la città santa di Omkareshwar, che dista circa 70 km, dove si alloggia presso il Narmada Resort. Qui, su un’isola formata dal fiume Narmada, vi è il tempio shivaita di Shri Omkareshwar Mahadev che ospita uno dei due Jyotirlingam del Madya Pradesh, costante oggetto di venerazione da parte di una folla interminabile di pellegrini. Vi sono anche altri templi, tra cui è particolarmente interessante la visita a quello di Vardheshwar.

12°g.  9/9 Omkareshwar – Ajanta  

Si parte presto per Ajanta in Maharashtra, che dista 260 km, un viaggio che richiede circa 5 ore. Si transita da Burhampur, una cittadina sulle rive del fiume Tapti dall’intenso passato storico che traspare dai palazzi, in particolare il forte di Asirgarth. Ad Ajanta si alloggia presso l’MTDC Resort Fardapur dello Stato del Maharashtra, l’alloggio migliore disponibile. Ci si reca subito a visitare il sito; realizzato tra il II secolo a.C. e il III secolo d.C., rivela 30 grotte suddivise tra monasteri e 5 templi di preghiera. Le grotte di tradizione Hinayana sono piuttosto semplici ed austere, mentre i 3 templi Mahayana e i monasteri di questa tradizione presentano stupendi affreschi, alcuni ottimamente preservati. Il sito rimase sconosciuto per secoli, e fu individuato per caso da dei coloni inglesi nel 1819.

13°g.  10/9 Ajanta – Aurangabad – Daulatabad – Ellora  

Si parte per la cittadina di Aurangabad, che dista 105 km, un percorso di 2 o 3 ore. Fu la capitale di Aurangazeb, il grande imperatore Moghul del XVIII secolo; si assapora il fascino dell’India classica visitando il Bibi-ka-Maqbar, il “piccolo Taj Mahal” costruito da Aurangazeb per Rabia-Ud-Durrani, la sua prima moglie, e la piscina sacra di Pancakki dove, accanto alla tomba del santo sufi Baba Shah Muzaffar, ancora oggi è in funzione un mulino del XVII secolo. Sulle colline a nord del ‘Piccolo Taj’ ci si reca a visitare le grotte di meditazione buddiste che risalgono al VI e VII secolo. Da Aurangabad si prosegue per Ellora, che dista da qui 40 km. Si sosta a Daulatabad per visitare le straordinarie rovine della città, con le possenti mura che giungono fino alla sommità del monte. Giunti ad Ellora si alloggia presso l’Hotel Kailash, nei pressi del sito archeologico.

PER CHI RIENTRA

14°g. 11/9 Ellora  

Si dedica la giornata alla visita di Ellora; si trascorre la prima parte della giornata coi compagni e il capogruppo che proseguono per il Kumbhamela e lasceranno Ellora dopo pranzo. Dopo la loro partenza si proseguono le visite accompagnati da una guida locale indiana. Il sito presenta 34 templi rupestri scavati nella roccia vulcanica, uno dei grandi capolavori artistici dell’India. Di questi, i 12 che appartengono alla tradizione buddista furono scolpiti tra il VII e il IX secolo, includono monasteri e cappelle con molte raffigurazioni statuarie e bassorilievi. Tra i 17 luoghi di culto induista, costruiti nello stesso periodo, spicca il tempio del Kailash, una celeberrima, gigantesca costruzione interamente ricavata cesellando la montagna. Vi sono infine 5 templi jainisti, costruiti tra il IX e il XII secolo, che ispirano per la grazia con cui sono state scolpite le figure del Mahavir e degli animali.

15°g. 12/9 Ellora – Aurangabad – Mumbai e volo di rientro  

Chi lo desidera potrà tornare al sito di Ellora per un ultimo sguardo. Nei pressi si visita il tempio induista di Grishneshwar, che custodisce il 12° dei Jyotirlingam dell’India. Andando ad Aurangabad si sosta a Khuldabad, un paese circondato dalle rovine delle mura che vi fece erigere l’imperatore Aurangazeb, che fu poi seppellito qui. In questo interessate sito islamico si trovano anche le tombe di due maestri sufi, Burhan-ud-din e Zain-ud-din, e vi vengono conservate alcune reliquie attribuite a Maometto, un suo  vestito e dei capelli, motivo per cui qui ricorrono alcuni importanti festival religiosi islamici. Il luogo ispira un senso di purezza e santità, e non è raro incontrarvi dei sufi indiani in pellegrinaggio. Arrivati ad Aurangabad ci si imbarca sul volo per Mumbai (17.20 – 18.10; orari da confermare). A Mumbai si viene ricevuti dal corrispondente locale di Amitaba, che accompagna i partecipanti con un mezzo privato al terminal internazionale per l’imbarco sul volo di rientro; se fosse utile o necessario sostare a Mumbai Amitaba può fornire ogni servizio richiesto (hotel, trasporti, guida).

16°g.  Domenica 13 settembre, arrivo a destinazione

PER CHI PROSEGUE PER IL KUMBHAMELA DI NASIK

(per maggiori dettagli su questa parte, vedi il programma Kumbhamela a Nasik)

NB: nel programma sono indicate alcune visite a siti nei dintorni di Nasik e del Trimbakeshwar, ma si tenga presente che si dovrà valutarne di volta in volta la fattibilità in funzione del possibile affollamento delle strade e / o di blocchi alla circolazione. Nel caso qualche escursione risultasse impossibile o troppo difficile vi sono infiniti spunti da seguire in loco, e non si avrà certo modo di annoiarsi!!

14°g.  11/9 Ellora – Nasik  

Si dedica la mattina alla visita del sito di Ellora; si parte quindi per Nasik, che dista circa240 km, un tragitto che richiede da5 a 6 ore di guida. Si alloggia presso l’hotel Panchavati, ben posizionato per raggiungere il Ramkund, uno dei due punti focali del Kumbhamela di Nasik, quello che attira il più forte afflusso di pellegrini per via delle vicende del Ramayana che si svolsero qui (il secondo punto è a Trimbakeshwar).

15°g.  12/9 Nasik ed escursione alle grotte Pandava  

Si effettua una prima ricognizione dell’area del Ramkund, dove avvengono le abluzioni, e dei templi circostanti. Nel corso della giornata è in programma un’escursione a Pandav Lani e al tempio di Someshwar. Pandava (Pandav Lani), un sito situato nelle vicinanze di Nasik, consiste di 29 grotte scavate nella roccia tra il I e il II secolo con diverse rappresentazioni scolpite di entità, sia buddiste che jainiste. Il tempio di Someshwar, sulle rive del Godavari, è uno dei templi indiani più antichi dedicato a Shiva e a Hanuman.

16°g.  13/9 Amavasya Dwitiya al Ramkund di Nasik  

Oggi è il giorno santo, quando si svolge l’abluzione principale del Kumbhamela di Nasik. Si dedica la giornata a seguire l’evento.

17°g.  14/9 Nasik ed escursione alle grotte di Gajapantha  

Si proseguono le esplorazioni a Nasik; si visitano i campi dei pellegrini all’intorno dell’area di Panchavati, formati in gran parte dagli aderenti alle scuole vishvaite. Nel corso della giornata ci si reca ai templi rupestri jainisti di Gajapantha, che distano circa16 km.

18°g.  15/9 Nasik ed escursione a Vani  

Ci si reca a Vani, che dista circa55 km, per visitare il tempio di Saptashringi, considerato la residenza della dea Bhagwati. Nel tempo restante si continuano le esplorazioni di Nasik e dintorni, immergendosi nel fantastico folclore dei campi dove sono alloggiate le diverse scuole mistiche.

19°g.  16/9 Nasik (Trimbakeshwar)  

Ci si sposta nella zona del tempio di Trimbakeshwar, che dista circa35 km, dove si alloggia presso l’hotel Sai Krupa. Sul percorso si visita il tempio jainista di Dharmachakra Prabhav Tirth. Si inizia a perlustrare i campi shivaiti nei pressi del tempio di Trimbakeshwar, luogo di grande sacralità che conserva uno dei 12 Jyotirlingam dell’India. Il sito è importantissimo perché è considerato il luogo dove nacque Ganesh, figlio di Shiva, la veneratissima divinità dalla testa di elefante, ed anche dove si manifestò la figura leggendaria di Gorakhnath.

20°g.  17/9 Nasik (Trimbakeshwar)  

Si proseguono le visite; una delle parti più interessanti è la visita ai campi degli Akhara shivaiti.

21°g.  18/9 Rushipanchami Dwitiya a Trimbakeshvar  

L’abluzione di oggi è la seconda per importanza di questo Kumbhamela. Si seguono le processioni che si recano alla vasca sacra, il Kushavarta Kunda di Trimbakeshwar, che iniziano già prima dell’alba. Si dedica la giornata a seguire gli eventi.

22°g.  19/9 Nasik – Mumbai e volo di rientro  

Si parte per Mumbai, che dista circa 180 km; si va direttamente all’aeroporto dove si arriva in serata per imbarcarsi sul volo di rientro. Gran parte dei voli partono nella notte o nelle prime ore del mattino. Se per via degli orari di volo o altro fosse utile disporre di un hotel a Mumbai Amitaba può prenotarlo e organizzare quanto necessario per i trasferimenti e ogni altro servizio richiesto.

23°g.  Domenica 20 settembre, arrivo a destinazione

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