India
Dharamsala, insegnamenti di S.S. il XIV Dalai Lama
Visita di Amritsar (Tempio d’Oro) e dell’Himachal Pradesh









Sintesi del viaggio
Il viaggio porta a MacLeodganj (Dharamsala), la “Piccola Lhasa” dell’India, per ricevere i preziosi insegnamenti del XIV Dalai Lama, la massima autorità del buddismo tibetano, tenuti dall’8 al 10 settembre sul contenuto di un testo fondamentale nella tradizione buddista: la “Guida allo stile di vita del Bodhisattva” (Bodhisattvacharyavatara) di Shantideva. Seguire le spiegazioni sedendo con lui nel suo monastero, il Namgyal, è una fortunatissima e rara opportunità. Il percorso è poi arricchito dalla visita di Amritsar, per godere del meraviglioso Tempio d’Oro dei Sikh, e, al termine, ci si reca a Khangra e a Tso Pema, un lago la cui sacralità è legata a Guru Padmasambhava.
Presentazione del viaggio
Dharamsala è uno dei luoghi più speciali e santi del buddismo perché in questi ultimi cinquant’anni il suo tempio principale, situato nel monastero del Namgyal di fronte alla residenza di S.S. il Dalai Lama, è stato teatro del conferimento di innumerevoli insegnamenti, rituali speciali, trasmissioni delle parole di Buddha e dei grandi dotti indiani da parte del Dalai Lama, diventando un prezioso faro di saggezza per il mondo. Durante il soggiorno a Dharamsala, dove si rimane per cinque giorni, si visiteranno i diversi istituti: dal Norbulingka al Menzikhang e al Tibetan Children Village; monasteri, dal Namgyal al Drolma Ling; luoghi di pura spiritualità, come il Tushita e gli Stupa di Trijiang Rimpoce e di Yeshe Tobden; e siti istituzionali, come la Library e il tempio di Nechung.
Il testo di Shantideva che verrà commentato da S.S. il Dalai Lama è disponibile in un’ottima versione in italiano di Chiara Luce edizioni, “Bodhisattvacharyavatara” di Geshe Yeshe Tobden. Lo scritto delinea molto precisamente i contenuti delle sei saggezze (Paramita) sia dal punto di vista comportamentale che del loro fondamento nella più profonda visione filosofica della vacuità. Pur entrando nel merito anche dei temi più raffinati d’interpretazione filosofica, il percorso delineato da Shantideva mantiene però sempre un riferimento con ciò che in fondo più conta, l’indicazione di come inserire queste visioni di saggezza in una pratica personale. Seguire le spiegazioni che S.S. il XIV Dalai Lama darà di questi temi, rese ancor più limpide e forti dalla sua entusiastica e cristallina esposizione, consente di avvicinarne il significato più vivo e profondo.
IL MONASTERO DEL NAMGYAL CON IL TEMPIO DI TEKCEN CIOELING
Il tempio di Tekcen Cioeling (adiacente al monastero Namgyal) è un luogo molto speciale, voluto da S. S. il XIV Dalai Lama quando nel 1967 ricevette le preziose reliquie portate in segreto dal Tibet dei resti della statua di Avalokiteshvara che era rimasta nell’ala settentrionale del Jokhang, la cattedrale di Lhasa, per 1300 anni: era ora necessario costruire un luogo dove poterle ospitare. Quella veneratissima statua era considerata autogenerata e secondo la tradizione conteneva al suo interno al cuore un’altra statuetta in legno di sandalo, anch’essa autogenerata, che era stata portata a Lhasa dall’Imperatore del Tibet; per i Tibetani in essa vi era poi anche la presenza spirituale dello stesso imperatore Songtsen Gampo e delle sue due consorti – per questo venne chiamata “il nobile auto-generato dotato di cinque”. Degli undici volti originali ne furono portati a Dharamsala alcuni e tre, se pur danneggiati, sono stati inseriti nella nuova statua, che rivolge lo sguardo ad est per significare l’auspicio che il popolo tibetano possa tornare ad essere libero nella sua terra. Il tempio venne completato nel 1970, e ad Avalokiteshvara vennero aggiunte le statue di Sakyamuni e Guru Padmasambhava. Il tempio è stato costruito in modo semplice ma secondo un preciso disegno mandalico, voluto espressamente dal Dalai Lama. Il monastero Namgyal è aperto ai monaci di tutte le scuole del buddismo Vajrayana con lo scopo di approfondire la conoscenza e la pratica di diversi insegnamenti tantrici come quello di Kalachakra e del complesso rituale che accompagna questa importante iniziazione. Al tempio è stata aggiunta successivamente un’ala chiamata ‘Tempio di Kalachakra’ le cui pareti sono decorate con affreschi coloratissimi e di fine fattura, che includono preziose rappresentazioni di una buona parte dei contenuti esoterici del Kalachakra. Nel monastero attualmente vivono centinaia di monaci.
Programma del viaggio
1°g. Venerdì 4 settembre, partenza per Delhi
2°g. 5/9 Delhi – Amritsar
Si lascia Delhi verso nord entrando nello stato indiano del Punjab; Amritsar dista circa 450 km, un viaggio che richiede da 7 a 8 ore. Ci si accomoda presso l’hotel Hyatt Amritsar e ci si reca con una guida locale per una prima visita serale al Tempio d’Oro, che con le luci notturne è particolarmente suggestivo.
3°g. 6/9 Amritsar – Dharamsala (MacLeodganj)
Accompagnati dalla guida locale si visita con calma il Tempio d’Oro, uno dei luoghi magici dell’India, centro della sacralità per la religione Sikh. Nel tempio costruito sull’acqua della grande vasca è custodito il Guru Grant, il testo religioso dei Sikh, che viene recitato con toni melodiosi che pervadono lo spazio santo, ispirando i presenti ad un’apertura spirituale. Attorno vi sono devoti e pellegrini, un insieme molto bello; chi lo desidera può mangiare qui, il cibo è offerto a tutti i visitatori. Dopo pranzo si parte per Dharamsala, che dista circa200 km, un tragitto di 4 – 5 ore. Si lasciano le pianure e, con panorami sempre più belli, si arriva ai lembi dell’arco himalaiano a MacLeodganj, dove è in attesa dei partecipanti Teresa Bianca. Questo piccolo centro, situato a 1800 mt di quota sopra a Dharamsala, è il cuore della comunità tibetana, con la residenza del Dalai Lama, il tempio di Tekcen Cioeling e il monastero del Namgyal. Si alloggia presso l’hotel Surya, tra i migliori disponibili.
4°g. 7/9 Dharamsala (MacLeodganj)
Tra le attività di oggi ci si occuperà anche della registrazione necessaria per partecipare agli insegnamenti. Ci reca alla biblioteca tibetana, che contiene una vasta raccolta di testi con lo scopo di preservare nel tempo la tradizione, e al tempio di Nechung, sede dell’Oracolo di Stato del Tibet. Si visita poi il Menzinkhang, che è la scuola di astrologia e di medicina tibetane. Per chi è interessato è possibile chiedere un consulto; sono in vendita incensi, creme, tisane, ecc. prodotti naturali che vengono realizzati.
5°g. – 7°g. (8 – 10/9) Insegnamenti di S.S. il XIV Dalai Lama al monastero di Namgyal
Gli insegnamenti impegnano buona parte della giornata; per chi è interessato poi Teresa Bianca dopo le lezioni potrà ripercorrere i contenuti esposti da S. S. il Dalai Lama. Nel corso di queste giornate si effettueranno alcune visite interessanti, al Tushita, posto a circa 2000 mt sopra MacLeodganj, un importante centro di ritiri dove è conservato lo stupa di Lama Yeshe. Da qui con una bella passeggiata tra i boschi di circa mezz’ora si può arrivare al sito degli stupa di Trijang Rimpoce, uno dei tutori del XIV Dalai Lama, e di Yeshe Tobden, che è stato spesso in Italia, anche a Pomaia; all’intorno vi sono le casette di fango dei meditatori. Un’altra visita molto interessante sarà al Tibetan Children Village, dove si potranno visitare le classi e le case dove vivono i bimbi, che sono rifugiati e orfani tibetani.
8°g. 11/9 Dharamsala (MacLeodganj)
Ci si reca all’istituto del Norbulingka, situato a circa20 kmda MacLeodganj; questo centro è stato istituito per preservare la cultura e l’artigianato tibetano. Si possono visitare i diversi atelier per la costruzione di statue in metallo, falegnameria, sartoria, pittura di tanka e un piccolo grazioso museo dove sono ricostruite scene di vita nel Tibet storico con pupazzi di stoffa; il giardino è stato disegnato da un architetto giapponese. Ci si reca quindi al convento di Drolma Ling che raccoglie monache di diverse tradizioni e al monastero di Kamtrul Rinpoche, che è riccamente affrescato con pitture murali eseguiti da artisti bhutanesi.
9°g. 12/9 Dharamsala – Khangra – Tso Pema
Si parte per Khangra (21 km da Dharamsala), dove si trovano un forte e i templi di Khangra e Jawalamukti, considerato santo anche nella tradizione tibetana. Si prosegue quindi per Tso Pema; sul percorso si transita da Mandi (126 km da Khangra), una cittadina situata a 750 mt di altitudine; qui si trovano due piccoli templi rupestri del XII secolo, purtroppo situati vicino alla strada. Proseguendo, in circa mezz’ora si sale al lago di Rewalsar, il cui nome tibetano è Tso Pema, dove si alloggia presso l’Himachal Tourist Hotel Rewalsor o simile. Tso significa lago e Pema loto: l’appellativo Pema, la cui altra trascrizione è Padme, è stato prescelto in ossequio a Guru Padmasambhava, che dai tibetani viene chiamato anche con l’appellativo di ‘Colui che è nato dal loto’ (Guru Rimpoce).
10°g. 13/9 Tso Pema
Il laghetto sacro è sovrastato da una grande statua di Guru Rinpoce finita da pochi anni e all’intorno vi sono parecchi monasteri tibetani e un tempio sikh; sulla collina vi è un complesso di grotte dove secondo la tradizione meditò Guru Rinpoce, dove vive sparpagliata una comunità di meditatori e monache.
11°g. 14/9 Tso Pema – Delhi e volo di rientro
Si lascia Tso Pema per Delhi dove si arriva in serata e ci si reca direttamente in aeroporto, che da qui dista circa 450 km. La gran parte dei voli di rientro parte in tarda serata con arrivo il mattino successivo; se fosse utile, in funzione degli orari di volo o altro, Amitaba può prenotare un hotel e predisporre ogni altro servizio richiesto.
12°g. Martedì 15 settembre, arrivo a destinazione.
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