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India


Karnataka e Kerala, incontri mistici e spiagge tropicali

Affascinanti regioni dell’India meridionale


PARTENZA
26/12/2011
RITORNO
08/01/2012
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
14 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Il tour esplora gli elementi culturali legati alle diverse tradizioni di queste affascinanti regioni dell’India meridionale. Oltre alla visita degli irrinunciabili siti classici ci si reca in molti templi antichi, luoghi sacri e ashram; si prevedono momenti di relax sulle spiagge tropicali del Karnataka e del Kerala.

Si toccano tre diverse aree linguistiche che presentano ciascuna caratteristiche specifiche e distinte: iniziando dal Karnataka meridionale, una regione di lingua Kannada, ci si sposta nel South Kanara o Tulu Nadu, un regno che ebbe il proprio centro a Mangalore sulla costa dell’Oceano Indiano dove la lingua è il Tulu, e si termina in Kerala dove la lingua è il Malayalam. Ciascuno di questi gruppi etnici esprime anche delle proprie forme di misticismo e spiritualità; si potranno incontrare particolari sampadaya o lignaggi spirituali, come ad esempio la Nath Sampradaya (Machindernath, Gorakhnath), la tradizione Siddha del Sud, la tradizione ascetica Jainista, il Sufismo, la tradizione Shakta (che si concentra sul culto della Dea o Shakti) e altre.

Il cielo parla talvolta per bocca dei folli, degli ebbri e dei bambini.

 Presentazione del viaggio


Si toccano tre diverse aree linguistiche che presentano ciascuna caratteristiche specifiche e distinte: iniziando dal Karnataka meridionale, una regione di lingua Kannada, ci si sposta nel South Kanara o Tulu Nadu, un regno che ebbe il proprio centro a Mangalore sulla costa dell’Oceano Indiano dove la lingua è il Tulu, e si termina in Kerala dove la lingua è il Malayalam. Ciascuno di questi gruppi etnici esprime anche delle proprie forme di misticismo e spiritualità; si potranno incontrare particolari sampadaya o lignaggi spirituali, come ad esempio la Nath Sampradaya (Machindernath, Gorakhnath), la tradizione Siddha del Sud, la tradizione ascetica Jainista, il Sufismo, la tradizione Shakta (che si concentra sul culto della Dea o Shakti) e altre.

Il circuito prevede, oltre alla visita degli irrinunciabili siti classici da Mysore a Sravanabelagola, Belur e Halebid, di recarsi in molti templi antichi e luoghi sacri, samadhi di yogi (che non vengono cremati e il cui sepolcro diviene un ‘luogo di potere’ che si chiama samadhi), ashram ecc. Cercheremo anche di incontrare e conoscere esponenti viventi di autentiche tradizioni mistiche, non guru commerciali in cerca di devoti occidentali, ma personaggi e figure ascetiche che sono sempre più rare da trovare.

A pari passo con questo aspetto di ricerca culturale e spirituale, si prevedono momenti di relax sulle spiagge tropicali del Karnataka e del Kerala, godendo di mitici tramonti e di momenti di tranquilla pace sul mare. La stagione è ottima, con giornate solitamente soleggiate e calde; gli hotel utilizzati sono tutti di buona qualità ed i trasporti avvengono con autista e mezzi privati.

 Programma del viaggio


1°g.  Lunedì 26 dicembre, partenza per l’India

Per andare a Bangalore nel Karnataka vi sono diversi possibili voli; Amitaba prenoterà quello preferito dai viaggiatori.

2°g.  27/12 Arrivo a Bangalore

Accoglienza in aeroporto da parte del nostro corrispondente indiano e trasferimento presso l’hotel Pai Viceroy dove è in attesa dei partecipanti la guida del viaggio. Mattina di riposo. Nel pomeriggio si effettua una visita in città; due punti di grande interesse sono un tempio rupestre del IX secolo dedicato a Shiva, il  Gavi Gangadhareshwara, e il tempio classico dedicato al toro.

3°g.  28/12 Bangalore – Mysore

Mysore dista circa 190 km, un bel percorso che richiede circa 4 ore di guida impegnando la mattina; si alloggia presso l’hotel Regaalis Mysore. Questa città è considerata la capitale culturale dello stato del Karnataka ed è molto significativa dal punto di vista storico, artistico e religioso. Il nome Mysore è la versione anglicizzata di Mahishuru, o “luogo di Mahisha”, che nella mitologia indiana era un asura (titano) che fu sconfitto dalla Dea Durga che qui assume la forma di Bhagavati Chamundeshwari. Il regno di Mysore fu governato dalla dinastia Wodeyar dal 1399 fino all’indipendenza nel 1947 tranne che per un interludio musulmano di 40 anni con Tippu Sultan nel XVIII secolo. Chamundeshwari o Chandi è la divinità tutelare di Mysore e della dinastia Wodeyar, il cui discendente ancora officia la cerimonia principale durante il festival autunnale di Dasserah, in cui si celebra la vittoria della Dea e delle forze della luce sulle forze demoniache. Nel pomeriggio si visita il tempio di Chamundeshwari sulla montagna sacra ai piedi della quale si stende la città. Sri S. Balasubrahmaniam, un bramino di 86 anni esperto negli shastra (scritture vediche), praticante spirituale (sadhaka) si unirà al gruppo, salute permettendo, per offrire spiegazioni e rispondere ai quesiti dei partecipanti. Con lui si visiterà anche un ashram tradizionale dove risiedeva uno yogi appartenente alla tradizione Siddha e discepolo del grande Mahasiddha Nityananda vissuto nel secolo scorso, situato sul percorso che porta al tempio. Visiteremo il samadhi dello yogi, il mandir di Sri Nityananda e se possibile conosceremo Mataji, la sua consorte spirituale, che è ancora vivente ed è lei stessa una yogini di alto livello. L’ashram si trova proprio ai piedi della collina sacra, in un’area spaziosa che fu donata allo yogi dal precedente Maharaja Wodeyar come ringraziamento per averlo curato da una malattia seria (lo yogi era anche un esperto medico ayurvedico e uno degli ultimi detentori della Chchaya-purusha Vidya, la scienza della lettura dell’ombra).

4°g.  29/12 Mysore

In mattinata ci si reca a Nanjangud sulla riva del fiume Kapila, a 23 km da Mysore, per visitare l’antichissimo tempio shivaita di Nanjundeshwara o Srikantheshwara, chiamato anche Dakshina Kashi (la Kashi del Sud). Secondo la leggenda, il lingam fu installato dal Rishi Gautama e venne adorato da Parashurama (il Rama con la Scure), una delle incarnazioni di Vishnu, di cui si potrà visitare il tempio. Nanjangud è anche famosa per la produzione di medicine ayurvediche tradizionali. Nel pomeriggio si potranno proseguire le visite a Mysore andando al palazzo del Maharaja Palace; si potrà poi valutare se passeggiare in città facendo acquisti (qui l’artigianato è molto interessante) o recarsi al Ramakrishna Ashram a Yadavgiri e al tempio di Vishnu che è posto nei pressi.

5°g.  30/12 Mysore

In mattinata ci si reca a Srirangapatnam, su di un’isola formata dal fiume Kaveri che dista 19 km. La cittadina prende il nome dal famoso tempio vishnuita di Ranganatha costruito durante la dinastia Ganga nel IX secolo. Tempo permettendo si visiterà anche il mausoleo di Tippu Sultan, posto nelle vicinanze, un magnifico esempio di architettura islamica. Pomeriggio: libero per passeggiate e acquisti, con l’opzione di visitare al tramonto il Bramasthanam o tempio a quattro facce (Ganesha, Siva, Devi e Rahu) nell’ashram di Mata Amritanandamayi, dove si tiene una celebrazione dell’arati molto suggestiva; ci accompagnerà Sri S. Balasubramaniam che ci introdurrà ai significati del tempio, che è costruito in stile keralese, circondato da alberi, dove molti eseguono le circumambulazioni.

6°g.  31/12 Mysore – Sravanabelagola – Hassan

Si lascia Mysore per Sravanabelagola, antico sito jainista dove sulla sommità di un colle si raggiunge con una scalinata la colossale statua monolitica di Bahubali alta 18 metri che raffigura Bhagavan Gomatheshwara. E’ la più grande statua monolitica del mondo, una vera e propria meraviglia. Shravanabelagola si sviluppò durante la dinastia Ganga, tra i secoli IX e X; ci sono due colline sacre, la Doddabetta o Vindyagiri su cui si trova la grande statua, e la Chikkabetta o Chandragiri dove si trovano diversi templi jainisti. A Shravanabelagola si trova anche la sede dei Bhattaraka o capi supremi della tradizione jainista Digambara, dei “Vestiti di Cielo” (asceti nudi). Dopo la visita del vasto sito si prosegue per Hassan, dove si alloggia presso l’hotel Hoysala Resort. Il percorso complessivo è di circa 120 km attraverso un bellissimo territorio e richiede circa 3 ore di guida.

7°g.  1/1/2012 Hassan (Belur e Halebid) – Mangalore

In mattinata si visitano i gioielli architettonici della dinastia Hoysala, i templi di Belur e Halebid, dove sorgevano le antiche capitali dinastiche Hoysala dal X al XII secolo, che si visitano con un circuito di circa 80 km rientrando ad Hassan. Halebid si chiamava Dwarasamudra e fu la capitale del re Vishnuvardhana che vi fece erigere il tempio chiamato Hoysaleshwara. A Belur invece si trova il tempio di Vijaya Narayana conosciuto anche come Chenna Keshava (il bel Krishna). In questi templi si trovano sculture stupende nel particolare stile ornamentale caratteristico del periodo Hoysala. Nel pomeriggio ci si trasferisce a Mangalore, sulla costa ovest dell’India (Malabar Coast) poco lontano dal confine col Kerala, con un percorso ci circa 170 km che richiede da 4 a 5 ore di guida; si alloggia presso il Summer Sands Beach Resort, posto 15 km fuori dalla città sulla spiaggia di Ullal, in dei cottage distribuiti in mezzo alle palme, un luogo di tranquillo relax. La città di Mangalore prende il nome da Mangaladevi, la Dea del Buon Augurio, di cui si visiterà il tempio, ed è legata all’antica tradizione Natha. La città era conosciuta anticamente col nome di Mangalapuram o Città di Buon Auspicio o anche Manjarur. E’ la città principale della regione conosciuta come Tulu Nadu, dove la lingua locale è il Tulu, e in questa lingua il suo nome è Kudla, che significa giunzione, perché qui confluiscono i fiumi Netravati e Phalguni. Plinio e Tolomeo, gli antichi storici greco-romani parlano della città nelle loro cronache chiamandola Nitra. Nel VI secolo la dinastia dei Kadamba governava l’intera regione, che ha un’identità culturale distinta dal resto del subcontinente.

8°g.  2/1 Mangalore

Visita del tempio di Mangaladevi e della collina di Kadri Manjunath dove c’è un’antica murti di Lokeshwara che probabilmente raffigurava originariamente Avalokiteshwara. In cima alla collina c’è uno “Jogi Mutt” tradizionale, ovvero un monastero di asceti dell’ordine dei Gorakhnathi; si cercherà di incontrarli e intervistarli. In seguito a Mannegudde si visita la casa di Tulasi Amma che fu la prima discepola “realizzata” di Bhagavan Nityananda, un grande Siddha che visse nel secolo scorso, grande esponente di Kundalini Yoga e Raja Yoga; la casa è ora un ashram dove vivono le sue discepole.

9°g.  3/1 Mangalore

Ci si reca con un itinerario molto suggestivo 30 km a nord di Mangalore al tempio di Kateel Durga Parameshwari, un antico sito shakta (dedicato alla Dea) immerso nella foresta. “Kati” vuol dire centro, la Dea Durga qui si manifestò al centro del fiume Nandini; Durga Parameshwari è la divinità protettrice di tutta la regione del Tulu Nadu. Si cercherà anche di visitare l’ashram di un’altra Mataji discepola di Bhagavan Nityananda, Gitanandini; il suo ashram si chiama Nityananda Dhyana Mandir.

10°g.  4/1 Mangalore

Nella giornata di oggi si visitano alcuni siti posti nei pressi del nostro hotel. Uno è il tempio shivaita di Somanatheshwara, che dista solo 3 km. L’altro è legato alla tradizione Sufi: si tratta della dargah (o mausoleo equivalente dei samadhi induisti) di Sayyid Madani che si dice abbia raggiunto la costa di Ullal volando su un tappeto magico; rimase poi a Ullal prendendosi cura dei malati e dei poveri. Si dice che molti miracoli siano avvenuti sia durante la vita del Pir (Maestro Sufi) sia dopo la sua scomparsa, e attrae pellegrini di diverse religioni.

11°g.  5/1 Mangalore – Kasaragod

Trasferimento di circa un’ora e mezza a Kasaragod nel Kerala dove si alloggia al Nirvana Bekal Resort, posto sulla spiaggia vicino al Bekal Fort. Sulla via ci si ferma a Kumbla, un piccolo porto anticamente sede dei Kumble Raja, i re di Kumbla, dove si cercherà di incontrare un anziano discepolo di Sri Nityananda che ha testimoniato personalmente molti fatti straordinari che avvennero durante il periodo in cui il grande Siddha si muoveva in questa zona. Nella regione keralese di Kasaragod vi sono parecchi siti d’interesse che si visitano tra oggi e domani, con una certa flessibilità.

12°g.  6/1 Kasaragod 

Ci si reca al Nityananda Rock Ashram situato a Kanhangad, che è un ashram originario di Sri Nityananda in Kerala. Si chiama Rock Ashram o Ashram della Roccia perché fondato su una roccia che rappresenta la kapala, o calotta cranica, in cui vennero scavate delle grotte-celle per la meditazione. Il samadhi di uno dei discepoli principali, Swami Janananda, si trova nell’ashram. Un tempio dedicato al Maestro si trova sopra la roccia, nel luogo del “brahmarandhra” o “apertura di Brahman” (la fontanella). Ci si reca poi al “Guruvana” che è il luogo dove si trova la guha o grotta originaria di Nityananda; originariamente era in mezzo alla foresta tropicale, ora è raggiungibile con i mezzi. Un altro importante ashram nella zona è quello di Papa Ramdas e Mata Krishnabai, che si visiterà tempo permettendo. Si visita anche Neeleshwaram, dove si trova il tempio shivaita di Neelakantheshwara, e Benkana Kavu, sito dove si trova il “Kanhiram”, un albero magico venerato dagli abitanti della regione. Neeleshwaram è considerata la capitale culturale del distretto di Kasaragod e qui abbondano anche le attività artistiche. Il nome Neeleshwara deriva dal mitico Neela Rishi che in tempi antichi installò la murti di Shiva Neelakanteshwara in quel luogo, ed è quindi un luogo sacro a Shiva. Le cerimonie chiamate “Theyyam” che includono danze sacre, costumi e maschere particolari, sono molto caratteristiche e vengono solitamente eseguite nei periodi di festival dei numerosi templi locali; se si è fortunati se ne potrà incontrare qualcuna in esecuzione.

13°g.  7/1 Kasaragod – Mangalore – Bangalore

Mattina a disposizione; nel pomeriggio ci si trasferisce a Mangalore, dove il volo per Bangalore parte alle 18.30 con arrivo previsto alle 19.30 (orari da confermare). Ci si sposta al terminal internazionale per il volo di rientro.

14°g. Domenica 8 gennaio, arrivo a destinazione

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