India
Tamil Nadu, templi dei pianeti e astrologia vedica
Jyotisha, lo studio delle luci









Sintesi del viaggio
Il Tamil Nadu è una parte dell’India dove l’influenza mussulmana è arrivata solo marginalmente, dove i riti arcaici dell’induismo si sono conservati in modo integro e si trovano i complessi templari più maestosi del Subcontinente. Questo viaggio porta nella gran parte dei siti più belli seguendo un percorso che ne rivela alcuni dei grandi segreti, alla scoperta della tradizione astrologica indiana e dei suoi rituali, avvicinandoci anche ad una comprensione della visione induista dell’origine e dell’evoluzione dell’universo. L’India, secondo gli antichi testi dei Veda, si può immaginare come un grande parikrama (un percorso di pellegrinazione), e il Tamil Nadu ne custodisce uno dei più importanti, il pellegrinaggio che porta ai 9 templi dei pianeti, i navagraha.
Presentazione del viaggio
La scienza astrologica indiana del Jyotisha, o dello “studio delle luci”, individua nei navagraha le intelligenze divine preposte a garantire lo svolgimento della legge del karma, che pervade ogni cosa. Nella cultura dell’India l’astrologo agisce come l’alchimista nel trasmutare queste potenze, affinché la società e gli individui possano agire in armonia con il cosmo. In questi luoghi gli amanti dell’astrologia possono ampliare la loro conoscenza sull’argomento e incontrare la mitologia, la storia, l’architettura e gli usi e costumi delle genti del Tamil Nadu.
Programma del viaggio
1°g. Venerdì 26 dicembre ’08, partenza per Chennai (Madras) – Mahabalipuran
All’arrivo si viene ricevuti dal corrispondente indiano di Amitaba e ci si trasferisce con un tragitto di circa un’ora a Mahabalipuran, dove si alloggia all’hotel Sterling, utilizzando un veicolo privato.
2°g. 27/12 Mahabalipuran
Giornata di tranquilla esplorazione a Mahabalipuram, antico porto della dinastia Chola, rinomata per la sua bella spiaggia, era conosciuta come la città delle 7 pagode. È famosa per i suoi templi di piccole dimensioni, prototipi architettonici ideali in scala dei templi dravidici che sono stati presi ad esempio per la costruzione dei complessi templari del sud India. Di particolare bellezza è il tempio di Shiva costruito nel VII secolo che sorge sulle sabbie di fronte all’oceano, dichiarato dall’Unesco “patrimonio dell’umanità”. In loco è visibile inoltre la famosa discesa della Ganga, uno dei bassorilievi rupestri più declamati, entrato a far parte dell’immaginario fotografico dell’India.
3°g. 28/12 Mahabalipuran – Kanchipuran – Tiruvannamalai
Si dedica la giornata alla visita di Kanchipuram, che dista 75 chilometri. E’ una delle 7 città sacre dell’induismo, considerata una delle città cardine della tradizione indù; è inoltre famosa per la produzione della seta. Vi si trova un grande numero di templi, tra cui il tempio di Ekambaranathar, dedicato all’elemento terra. Tra i principali vi sono il Vaikundaperumal, edificato dal VII a IX secolo, dedicato a Vishnu, il Kamakshiamman che risale al XV secolo, dedicato a Parvati, uno tre siti principali dell’India per il culto della Shakti, e il Varadarajaswami, anche questo dedicato a Vishnu, famoso per la grande sala sostenuta da cento pilastri e la qualità dei bassorilievi. Terminate le visite si prosegue per Tiruvannamalai, circa due ore di guida, dove si alloggia all’hotel Aruna Anadha, tre stelle, il migliore disponibile.
4°g. 29/12 Tiruvannamalai
A Tiruvannamalai si trova il tempio di Arunachaleshwar, dedicato all’elemento fuoco, un luogo dall’atmosfera mistica, che ispirò Ramana Maharishi a fondarvi un ashram; nei pressi si trovano anche dei templi che rappresentano gli altri quattro elementi, che non sono però quelli oggetto di pellegrinaggio. Il fuoco nella sua forma divina Agni, secondo i Veda, è la forma suprema della divinità. Tiruvannamalai e la montagna di Arunachala che sorge nei pressi, luogo di potenza mitica per tutti gli induisti considerato il Kailash del Tamil Nadu, sono secondo la tradizione indù in profondo rapporto con questo elemento, responsabile della trasformazione sia fisica che spirituale. Secondo la tradizione mitica infatti qui vi fu un incontro degli dei dove Brahma e Vishnu chiesero a Shiva, che si era manifestato nella forma di una brillante colonna di luce che si estendeva all’infinito, di moderare il suo aspetto; egli acconsentì, generandosi istantaneamente nella forma del monte Arunachala. Per queste ragioni, è detto che nascere a Thiruvarur, morire a Varanasi e meditare profondamente a Tiruvannamalai conferisce la liberazione; in questo luogo sono infatti presenti le influenze degli esseri realizzati, ed uno di loro è Ramana Maharishi. La guida italiana nel pomeriggio condurrà i partecipanti interessati lungo il sacro kora del colle di Arunachala, una circumambulazione che richiede di camminare per circa 15 chilometri.
5°g. 30/12 Tiruvannamalai – Chidambaram
Il trasferimento, di circa 170 chilometri, richiede al massimo quattro ore di guida; si alloggia all’hotel Saradharam, tre stelle, il migliore disponibile. Sul percorso ci si reca a visitare il forte di Gingee, testimone delle principali vicende storiche dell’India del sud, dalla dinastia Chola all’arrivo dei francesi; questa costruzione imponente sorge su di un villaggio fuori dai percorsi del turismo ed è anche di interesse paesaggistico. A Chidambaram vi è il famoso tempio di Shiva Nataraja, il signore della danza cosmica che dà inizio, sviluppa e distrugge l’universo, e vi si celebra l’onnipervadente spazio. Letteralmente chidambaram significa ‘il fluire della coscienza’. Oltre a essere uno dei più bei complessi templari dell’india, in questo luogo è presente l’invisibile lingam dell’etere (spazio). Il complesso è altrettanto famoso per il tempio di Gopuram dove è rappresentata la danza di bharatnathyam che riepiloga con le 108 posture di Nataraja lo sviluppo dell’universo; impressiona il visitatore anche la sala delle mille colonne.
6°g. 31/12 Chidambaram – Swamimalai
Il trasferimento, di 160 chilometri, richiede circa tre ore di guida; si alloggia all’hotel Anandam Swamimalai, uno degli alberghi storici dell’India (“Heritage hotel”), dove si alloggerà per tre notti. Lungo il percorso incontriamo il primo dei templi di culto ai nove pianeti: Vaitheswaran Koil, luogo di adorazione del pianeta Marte; o, per meglio spiegare, in questo luogo si venera il supremo medico (ayurvedico). Infatti questa è la traduzione letterale del luogo, a ricordarci come l’astrologia (jyotisha) e l’ayurveda siano due rami dello stesso albero. Qui fiorì la particolare astrologia di Bhrigu Nadi. La storia di questo maestro si perde nella notte dei tempi; si racconta che la forza della sua intuizione dell’astrologia sia stata così potente che redasse gli oroscopi di tutti gli umani, anche quelli del futuro: quindi il nostro oroscopo è già li presente. I modi per riconoscere la relazione tra il consultante e il suo “oroscopo” sono misteriosi e vanno dalla chiromanzia delle linee più sottili della mano a misteriosi metodi yogici, conosciuti dai pandit di quel luogo. La serata di Capodanno si trascorre in questo piacevole hotel, con una cena conviviale.
7°g. 1/1/2009 Swamimalai
Si dedica la giornata alla visita di due importanti siti situati nei pressi di Swamimalai. Si inizia da Keezhperumpallam, dove si trova il tempio di Naganathar, dedicato al culto del pianeta Ketu; secondo la tradizione mitica il dio Shiva apparve a ketu in questo luogo rendendolo particolarmente adatto al culto di questo pianeta. Ketu e Rahu sono i nodi lunari, i famosi caput e cauda draconis della astrologia medievale, il ‘nodo lunare nord’ e il ‘nodo lunare sud’. Sono differenti dagli altri pianeti nel senso che segnano i due punti dove l’orbita lunare incontra l’eclittica, ovvero il percorso apparente che il sole compie attorno alla terra. Nelle posizioni di Ketu e Rahu avvengono quindi le eclissi sia solari che lunari, e in queste rare occasioni essi diventano i pianeti più potenti in cielo; è facilmente intuibile che entrambi siano considerati significatori di argomenti oscuri, misteriosi e drammatici. Nonostante questa loro primaria funzione hanno anche caratteristiche positive: infatti sono le porte di uscita dal cosmo samsarico verso la Realtà suprema. Sono raffigurati come Naga (serpenti) e sono da considerarsi nell’oroscopo di un individuo come indicatori delle forze che provengono da vite passate; a volte in occidente sono chiamati ‘pianeti karmici’ Questi due pianeti sono particolarmente importanti nelle tradizioni astrologiche orientali, tanto che per esempio in Birmania Ketu è considerato il signore dei pianeti, e lo stesso vale per Rahu in Tibet. Si prosegue quindi per Thiruvenkadu, dove viene propiziato il pianeta mercurio, il cui tempio risale all’XI secolo, è uno dei più importanti luoghi di devozione al dio Shiva che qui appare nella forma di Aghoramurthi. I miti relati al luogo lo riconducono allo yoga e all’alchimia (rasayana), oltre che all’astrologia, ma soprattutto al Tantra della mano sinistra. Questi sono anche i significatori del pianeta mercurio, il quale è universalmente conosciuto come il messaggero degli dei, ossia il trasmettitore delle conoscenze divine in questo mondo. Mercurio è anche noto come stimolatore dell’intelligenza, della matematica e dell’eloquenza.
8°g. 2/1 Swamimalai
Nella giornata di oggi si visitano i siti dedicati a Thirunallaro (Saturno), Thirunageshwaram (Rahu) e Kanjanur Sukran (Venere), che sono situati nel circondario di Swamimalai. Tra tutti i graha (pianeti) saturno è il più temuto, ma nella letteratura indiana abbondano inni di glorificazione alla sua potenza e agli insegnamenti che elargisce. Ogni pianeta può influenzare sia positivamente che negativamente: nel caso di saturno questi due picchi sono di altezza stratosferica o di profondità abissale. Saturno è il cronocrate, il signore del tempo per eccellenza; quindi non c’è da meravigliarsi del fatto che negli upaya (i rimedi atrologici) sia il graha più propiziato. L’India stessa è particolarmente influenzata da Saturno (cosa questa già riportata nel Tetrabiblos di Tolomeo); in alcuni luoghi avvengono per sua causa avvenimenti misteriosi, ad esempio è capitato che tutti gli abitanti di un villaggio nell’India centrale abbiano avuto lo stesso sogno, che ha rivelato il luogo dove era seppellito un lingam di forma particolare; ancora oggi in quel luogo non esistono né serrature né porte alle case e nessuno si sognerebbe mai di appropriarsi indebitamente di qualcosa. Questa abbondanza di miti e vive leggende rende particolarmente interessante la visita a Tirunallar. Si prosegue per Tirunageshwaram, luogo di culto del pianeta Rahu. L’influenza di Rahu e Ketu può essere drammatica, e per questi casi sono descritti nei testi di astrologia vedica dei metodi di pacificazione: Tirunageswar è il sito più importante dove compiere questi riti. Si prosegue per Kanjanur Sukran, luogo di culto del pianeta Venere. Qui il dio Brahma ebbe la visione del matrimonio del dio Shiva con Parvati; quindi il luogo divenne famoso per la venerazione del pianeta Venere, significatore della vita sessuale e della procreazione.
9°g. 3/1 Swamimalai – Tirunchirapalli
Si visitano i siti di Alangudi (Giove), Suryanar (Sole) e Tingalur (Luna). Si inizia con il tempio di Sri Abathsagayeswara nella località di Alangudi, luogo di culto del pianeta Giove. Il nome del tempio significa ‘il signore che elargisce benedizioni’; questa caratteristica rispecchia gli effetti del pianeta. Il tempio è particolarmente attivo quando Giove transita da un segno dello zodiaco a un altro. Si procede per Suryanal koil, il tempio dedicato al sole. Il dio Surya (Sole) è considerato dai suoi devoti la divinità suprema del pantheon indù. Nella sua iconografia sono raffigurati simbolicamente tutti i concetti fondamentali dell’astronomia e dell’astrologia; è considerato il principale pianeta, ed è proprio Surya che conferisce agli altri pianeti le loro caratteristiche peculiari. Si raggiunge quindi Thingalur, luogo di culto del pianeta Luna. Chandra (Luna) è uno dei protagonisti principali delle conformazioni celesti; nell’astrologia vedica è la Luna che determina il segno zodiacale di un individuo, ne determina inoltre la longevità e ordina la sequenza degli eventi. La Luna è il tramite tra gli effetti degli astri e la terra, ed è anche considerata la parte femminile del Sole. In questo luogo vengono compiuti i riti per ottenere una lunga vita. Completate queste visite si prosegue per Tanjavur, che dista circa 40 chilometri, l’antica capitale della dinastia Chola, dove fiorirono le shreni, l’equivalente delle confraternite massoniche, che custodivano le antiche conoscenze del vastu shastra. Qui si trova il tempio shivaita di Brihadishwara edificato nell’XI secolo, che è stato paragonato per la maestosità della sua struttura alle cattedrali europee. Si prosegue quindi per Tirunchirapalli, che dista altri 55 chilometri, arrivando in serata e ci si accomoda all’hotel Sangam (quattro stelle).
10°g. 4/1 Tirunchirapalli – Madurai
Visita dell’imponente complesso templare (si potrebbe definirlo una città) di Sri Ranganathswamy, famoso per le 7 mura concentriche attorno al tempio centrale ornate da 21 torri, edificato tra il XIII e il XIV secolo. Con un trasferimento di 140 chilometri si giunge a Madurai in circa tre ore; è una delle più antiche città dell’India, un centro piacevolmente vivace edificato attorno all’affascinante tempio di Shree Meenakshi, dedicato al dio Shiva. Si alloggia all’hotel Sangam (quattro stelle).
11°g. 5/1 Madurai – Chennai
Si dedica la mattina alla visita del tempio di Meenakshi; ha una storia di 2000 anni, che risale ai tempi della dinastia dei Panda, e la costruzione nella forma attuale con le quattro torri perimetrali decorate con migliaia di statue è dovuta alla dinastia dei Nayaks del XVI secolo. Vi si svolgono continuamente cerimonie religiose e processioni all’interno a cui è molto interessante assistere. Il pomeriggio è libero e ci si potrà anche dedicare agli acquisti. Il volo per Chennai parte alle 20.45 o alle 20.55 e impiega meno di un’ora; all’arrivo, trasferimento alle partenze internazionali.
12°g. Martedì 6 gennaio, Chennai volo di rientro
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