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Federazione Russa


Viaggio a Tuva, un mondo sconosciuto

Tra Mongolia e Siberia, un affascinante percorso al centro dell’Asia


Tuva

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PARTENZA
05/09/2015
RITORNO
18/09/2015
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
14 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


La repubblica di Tuva, remota regione della Federazione Russa, è un crogiuolo dove si fondono i tratti della Siberia e dell’Asia Centrale: s’incontrano il buddismo e lo sciamanesimo, la cultura turca e quella mongola, la taiga, la foresta boreale e l’immensa Siberia. Amitaba ha studiato questo nuovo viaggio nel cuore dell’Asia seguendo la propensione che ci ispira ad offrire agli amici viaggiatori la possibilità di esplorare luoghi lontani e legati solidamente alle esperienze culturali. 

Tuva si trova a nord dei monti Altai, nella punta più meridionale della Siberia, dove dalla neve e dal ghiaccio si passa lentamente alla steppa mongola; qui i fiumi Kha-Khem e Bi-Khem (Grande e Piccolo Enisej) confluiscono nell’Enisej: questo “padre di tutti i fiumi”, come è chiamato dai russi, è più grande del Gange o del Congo, ed appare spesso nella loro letteratura.

La Siberia, terra meravigliosa e pura
  • Abakan
  • Kyzyl
  • Dus-Khol
  • Chagytay
  • Dus-Khol – Chagytay – Canyon di Durgen
  • Aldyn-Bulak
  • Kyzyl-Mazhalyk
  • Bai-Taiga
  • Sai-Xonash

 Presentazione del viaggio


Il viaggio tocca i diversi aspetti di questo luogo unico, posto proprio al centro del continente asiatico. Si visita la capitale Kyzyl, con il museo di storia e le vestigia socialiste che si mischiano alla rinascita del buddismo, e si giunge sino alle propaggini più meridionali di Tuva, ai confini con la Mongolia. Si gode delle bellezze naturali come la taiga e i tantissimi laghi che costellano il territorio, tra cui il Tore Xol, circondato da dune sabbiose, e il Dos Xol, particolarmente salato e colorato. Si avrà un contatto approfondito con i pastori nomadi e le loro tradizioni, una popolazione che come i mongoli vive nelle yurte, ed anche un incontro ravvicinato con la spiritualità sciamanica che qui permea il rapporto tra l’uomo e la natura. Arricchisce l’esperienza un laboratorio per avvicinarsi al famoso canto polifonico, condotto da un esperto cantante tuvino.

TUVA, AL CENTRO DELL’ASIA

Molti associano la Repubblica di Tuva al canto polifonico, allo scrittore Galsan Tschinag e allo sciamanesimo che dalla fine dell’Unione Sovietica sta vivendo una rinascita.

Tuva si trova a nord dei monti Altai, nella punta più meridionale della Siberia, dove dalla neve e dal ghiaccio si passa lentamente alla steppa mongola; qui i fiumi Kha-Khem e Bi-Khem (Grande e Piccolo Enisej) confluiscono nell’Enisej: questo “padre di tutti i fiumi”, come è chiamato dai russi, è più grande del Gange o del Congo, ed appare spesso nella loro letteratura. Un tratto importante del territorio, così lontano dai mari, sono i laghi che lo costellano e ne impreziosiscono gli orizzonti, con molte zone dove le acque hanno anche qualità terapeutiche note da secoli; se si parla coi tuvini ci racconterebbero i miti e le leggende che popolano ognuno di questi specchi d’acqua, indicando il nome dello spirito della natura che lo abita.

Tuva si è formata nella storia con l’incontro di diverse culture: unni, mongoli, cinesi, russi e ovviamente i tuvini ne hanno forgiato arte, paesaggi, cultura e religione. I tuvini, che sono una delle maggiori minoranze etniche della Siberia, rappresentano il 77% della popolazione della Repubblica, che conta circa 300.000 abitanti, e dove vivono anche Russi, Komi e Chakassi, un popolo di lingua turcofona sudsiberiano. I tuvini parlano una propria lingua appartenente alla famiglia turca e usano l’alfabeto cirillico; la religione è il buddismo tibetano. Buona parte della popolazione vive dell’allevamento di renne, di pesca e caccia e della raccolta di frutti selvatici, seguendo la propria tradizione. Una parte dei tuvini è tuttora nomade o semi-nomade.

Tuva oggi è una repubblica autonoma della Federazione Russa e la capitale Kyzyl, che conta 90.000 abitanti, è il centro geografico dell’Asia. Dopo la caduta del sistema socialista e l’introduzione del capitalismo la situazione economica e sociale dei tuvini è drasticamente peggiorata. Oggi cercano di mantenere intatte le mandrie grazie alla creazione di cooperative e alla vendita dei prodotti delle renne, ma ciò nonostante la disoccupazione tra i giovani tocca alte percentuali e molti migrano verso le città abbandonando lo stile di vita tradizionale. Nonostante tutte le difficoltà i tuvini hanno avuto successo nella difesa della propria cultura. Negli scorsi anni l’attenzione si è concentrata soprattutto sulla letteratura ma è sorprendente anche come i tuvini siano riusciti a far rivivere le tradizioni sciamaniche e buddiste, che sono rifiorite nonostante i tentativi di estirpazione condotti durante il socialismo.

TUVA, UN BREVE CENNO STORICO

La storia di Tuva, già menzionata dallo storico greco Erodoto, può essere seguita a ritroso fino all’età della pietra: già nel neolitico (5.000 a.C.) la presenza umana è testimoniata da espressive pitture rupestri. Poi fu territorio dei leggendari Sciti; 2.500 anni fa il loro regno si estese dalla Mongolia alla costa del Mar Nero. In questa terra dell’estremo sud siberiano tra il 2000 e il 2003 scienziati dell’Istituto Archeologico Tedesco di Berlino e dell’Ermitage statale di San Pietroburgo hanno effettuato scavi in un’area che ora è stata battezzata “valle dei re”, portando alla luce migliaia di reliquie in oro e altri oggetti funerari che gli Sciti seppellivano insieme ai loro re. Nel 1207 Tuva fu conquistata da Gengis Khan e qui regnarono gli uiguri, i kirghizi e i mongoli. Nel 18° secolo la regione era parte dell’impero cinese fino all’inglobamento nel vasto impero russo.

 Programma del viaggio


1°g. Sabato 5 settembre, partenza per Mosca e prosecuzione per Abakan

2°g. 6/9 Arrivo ad Abakan e trasferimento a Kyzyl
Arrivo ad Abakan, nella Repubblica Russa di Abkhazia, al mattino. Si lascia Abakan dopo il pranzo con un pulmino privato; percorrendo una strada molto panoramica si attraversano in direzione sud est i monti Sayan arrivando a Kyzyl, capitale della Repubblica Russa di Tuva, che dista circa 400 km. Sistemazione in hotel.

3°g. 7/9 Kyzyl
Visita delle capitale di Tuva. Ci si reca al Museo Nazionale, i cui reperti più interessanti sono gli implementi d’oro rinvenuti nell’antico sito funerario degli Sciti di Arzhaan, che risalgono al VII secolo. Dopo pranzo si ammirano passeggiando i siti principali: il monumento dell’Asia Centrale, il tempio buddista di Tsechenling e un centro sciamanico, dove sarà possibile incontrare uno sciamano per un primo contatto con questo mondo di credenze d’antica quanto misteriosa origine.

4°g. 8/9 Kyzyl – Dus-Khol
Ci si reca al lago salato di Dus-Khol, che dista 45 km. La peculiarità di questo specchio d’acqua, che non è particolarmente profondo o vasto, è l’incredibilmente alta concentrazione di sale e la presenza di particolari microorganismi rossi che mantengono l’acqua pulita. L’acqua e i fanghi sono apprezzati per le qualità terapeutiche. Si alloggia nelle tipiche casette di legno del Resort Dus-Xol.

5°g. 9/9 Dus-Khol – Chagytay
Ci si sposta al lago di Chagytay, che dista 50 km. E’ il lago più grande e profondo di Tuva, posto a 1003 metri di altezza; si trovano diverse specie di pesci, tra cui le carpe. Si alloggia presso un campo turistico; in serata vi sarà un falò e una rappresentazione di canto polifonico.

6°g. 10/9 Chagytay, canyon di Durgen
Si effettua un’escursione al canyon di Durgen, che dista 18 km. Il canyon e la cascata vengono considerati tra i siti più belli della regione, un luogo pittoresco circondato dalla foresta e dalla taiga. Si trascorre il pomeriggio sulle rive del lago.

7°g. 11/9 Chagytay – Aldyn-Bulak
Ci si trasferisce ad Aldyn-Bulak. Qui ci si accomoda nelle yurte, che ospitano 5 persone ognuna; è possibile utilizzarle in due o singole pagando un extra localmente (circa € 60 in due e circa € 100 singole). In serata è previsto un rito sciamanico col fuoco.

8°g. 12/9 Aldyn-Bulak – Bai-Taiga
Ci si sposta in direzione ovest nella regione di Bai-Taiga; prima di giungere a destinazione si pranza nel villaggio di Kyzyl-Mazhalyk. Si prosegue per circa 30 km arrivando al villaggio di Kyzyl-Dag, conosciuto per le lavorazioni tradizionali artigiane di Tuva in pietra e metallo; verranno illustrate le antiche arti produttive, si potranno vedere le botteghe e chi è interessato potrà acquistare degli artefatti. Si raggiungono quindi le fonti termali di Shiviling, dove si alloggia nelle tipiche case di legno; il percorso di oggi richiede circa 6 ore, inclusa la sosta per il pranzo.

9°g. 13/9 Bai-Taiga (Shivilig)
Si trascorre qui la giornata, godendo dell’ambiente naturale e delle fonti termali, esplorando la zona a piedi.

10°g. 14/9 Shivilig – Sai-Xonash
Si parte per Kyzyl-Mazhalyk; si visita il sito preistorico di Bizhiktig-Xaya dove si trovano interessanti pitture rupestri e si vede la statua di pietra di Kizhi-Kozhee, che risale al periodo turco. Si sosta per il pranzo a Kyzyl-Mazhalyk e prosegue per Sai-Xonash, dove si alloggia nelle yurte; il percorso richiede circa 6 ore, inclusa la sosta per il pranzo. I nomadi di questa remota regione allevano pecore, capre, vacche, cavalli e yak conducendo uno stile di vita immutato, rimasto intatto per secoli. Si verrà accolti con la tradizionale offerta di una tazza del tipico tè al latte di Tuva.

11°g. 15/9 Sai-Xonash
Si inizia la giornata con l’incontro con un cantante di Xoomey, il canto polifonico, che illustrerà le diverse tecniche e possibilità sonore che si possono ottenere con questa peculiare tecnica. Si dedica il resto della mattina a scoprire come si svolge la vita di questi nomadi e ad esplorare la zona. Nel pomeriggio, dopo una spiegazione e delle prove, si parte per un’escursione a cavallo nella foresta. Nel corso del soggiorno chi è interessato potrà anche seguire delle lezioni private di canto polifonico, pagando una piccola cifra.

12°g. 16/9 Sai-Xonash
Si collabora con i nomadi per produrre il byshtak, il tipico formaggio fresco di Tuva; ci si potrà poi cimentare, con l’aiuto del cantante locale, in una sessione di canto polifonico. Nel pomeriggio è prevista un’escursione a piedi. In serata si vedrà come viene prodotto l’araka, la tipica bevanda alcolica di Tuva preparata col latte fermentato.

13°g. 17/9 Sai-Xonash – Abakan
Abakan dista circa 400 km in direzione nord, un percorso che offre belle panoramiche e dura circa 8 ore; si alloggia in hotel.

14°g. Venerdì 18 settembre, volo di rientro via Mosca

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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.