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Etiopia


Spedizione in Dancalia e Natale etiope

Estensione regioni tribali del sud


Lago Assale

Ertale

Celebrazioni a Lalibela

Lalibela, pellegrino

Dallol, Dancalia

PARTENZA
27/12/2017
RITORNO
09/01/2018
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
14/01/2018
2a ESTENSIONE
DURATA
14 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Fine d’anno eccezionale in Etiopia: si accoglie il 2018 sul vulcano Ertale nel cuore del deserto della Dancalia, sicuramente uno dei punti più spettacolari del pianeta tra caldere di lava ribollente, laghi salati punteggiati da archetipe carovane ed il caleidoscopio di colori del Dallol. Si sale quindi a Gheralta sull’altopiano etiope, portato all’attenzione del mondo per le stupende chiese rupestri, e si giunge alla città santa di Lalibela per la celebrazione più sentita del Paese: il Leddet, o Natale etiope. Rientrati ad Addis Abeba vi è poi l’opzione di un’estensione che offre una magnifica visione d’insieme delle regioni meridionali dell’Etiopia, visitando diversi gruppi tribali fra i laghi formati dalla frattura del continente africano.

Un popolo senza educazione è come cibo senza sale.
  • Addis Abeba
  • Parco Nazionale dell’Awash
  • Semera
  • Lago Afrera
  • Ertale
  • Assobole
  • Dallol
  • Assale
  • Melabidai
  • Gheralta
  • Makalle
  • Lalibela
  • Tiya
  • Ziway
  • Chencha
  • Arba Minch
  • Villaggio Benna
  • Konso
  • Konso
  • Lago Shala

 Presentazione del viaggio


Il viaggio viene considerato una “spedizione” perché la Dancalia, dove si svolge buona parte del percorso, è priva di servizi e presenta condizioni ambientali avventurose. Per accedervi sono necessari particolari permessi e viene utilizzata una scorta armata, una precauzione questa che viene motivata dalla vicinanza dei confini e che di fatto lì è molto gradita perché contribuisce ai fabbisogni locali fornendo un reddito agli Afar; in ogni caso così vi è una tutela assoluta per i visitatori, una cautela che incide sui costi del viaggio. Non vi sono quindi rischi alla propria incolumità, ma difficoltà di natura pratica: caldo, sistemazioni spartane e così via; di gran lunga compensate dal piacere di esplorare una delle aree più affascinanti al mondo, dove la natura rivela appieno la propria potenza primordiale. Infatti la Dancalia è un grande bacino vulcanico attivo posto sotto il livello del mare, abitato dalla tenace popolazione degli Afar, un terreno arido solcato da miriadi di crepe aperte dal calore del sole e caratterizzato da straordinarie concrezioni saline che si colorano talvolta di mille striature. Qui si sale sul vulcano Ertale dove nelle luci della sera e di notte i giochi del lago di lava si fanno intensi, uno spettacolo primordiale; a Dallol nella piana del sale si formano i gayser e colpiscono i visitatori le variopinte formazioni cristalline, che creano uno spettacolare paesaggio cromatico unico al mondo. Prima di risalire sull’altopiano, si completa l’esplorazione della regione esplorando il canyon del Saba, percorso dalle carovane che trasportano il sale.

Il verdeggiante altopiano, che si visita nella seconda parte del viaggio, è la regione madre del popolo etiope, culla di antiche tradizioni religiose, e custodisce preziose chiese rupestri in ottimo stato di conservazione. Al di là delle magnificenze naturali, infatti, l’Etiopia, unico paese africano non assoggettato ad imperi coloniali, ha mantenuto ininterrotta la propria cultura e si distingue dai Paesi confinanti anche per la religione cristiana che attraverso i secoli è stata tenacemente difesa dalle pressioni musulmane, un mondo religioso unico che vanta la propria discendenza diretta dai tempi biblici ed è indipendente da altre tradizioni. Si visitano due delle aree più belle, dove si trovano i reperti storici e artistici più interessanti, iniziando dal Tigray con le splendide chiese di Gheralta, e spostandosi poi a Lalibela, il luogo più sacro per la religione cristiana etiope, dove si avrà l’opportunità di visitare i bellissimi siti nel momento celebrativo più intenso dell’anno quando si tocca con mano l’intensità e la forza di cui gode qui la fede. Chi lo vorrà potrà partecipare in una chiesa rupestre alla storica veglia notturna del Natale, tra le migliaia di fedeli vestiti in candidi abiti bianchi che cantano nella notte in attesa della discesa del Redentore.

L’estensione conduce a sud di Addis Abeba nella regione dei laghi formati dalla frattura del continente africano, iniziando dallo Ziway, quindi l’Abaya ed il Chamo dove si potranno ammirare i coccodrilli più grandi del mondo, e, rientrando, l’Abiyata e lo Shala situati in Parchi Nazionali. Si raggiunge la valle dell’Omo, popolata da diversi gruppi etnici, dove si avrà l’opportunità di porre un campo tra i Benna, un gruppo tribale molto interessante per i costumi e dove tra le persone vige un senso altamente comunitario. Si visitano i villaggi  di diverse etnie, inclusi i Dorze ed i Konso, e si vedrà il mercato di Key Afer, punto d’incontro delle etnie Tsamaico, Benna ed Ari.

NOTA TECNICA

Fuori da Addis Abeba si utilizzano veicoli 4×4, tipo Toyota Landcruiser, Mitsubishi o simili. Una parte importante del viaggio si svolge al di fuori dai circuiti turistici, ed è adatto a viaggiatori con spirito di adattamento che sappiano rinunciare alle abituali comodità. La Dancalia è una depressione desertica, priva di infrastrutture e dalle temperature torride: la media è di 35 gradi, con minime di 30 a massime che nei casi estremi possono sfiorare i 50. Durante la traversata della Dancalia si dorme in campo per quattro notti consecutive e per due di queste si è tenuti ad utilizzare gli spartani ripari forniti dagli Afar: recinti di pietra nera che hanno come tetto dei giunchi; si ha però sempre a disposizione la propria cucina e nelle altre due notti si utilizzano le tende. Amitaba fornisce il materiale da campeggio salvo il sacco lenzuolo o il sacco a pelo. Raggiunto l’altopiano (3/1) il clima è piacevolmente primaverile e si utilizzano i migliori alberghi disponibili. Durante l’estensione si utilizzano i migliori alberghetti disponibili e si trascorre una sola notte in tenda presso un villaggio dell’etnia Benna.

 Programma del viaggio


1°g.    Martedì 27 dicembre, partenza per Addis Abeba
Per raggiungere Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, si possono scegliere diverse compagnie aeree; se si utilizza la Ethiopian Airlines si ha il vantaggio di un prezzo più basso per il volo interno da Lalibela l’8/1. Con Ethiopian la partenza da Roma Fiumicino è alle 23.45; se si parte da Milano Malpensa o ci si collega al volo diretto da Roma o si raggiunge Francoforte (19.50 – 21-35) e da qui si prende il volo Ethiopian per Addis Abeba. Se si decidesse invece di partire il giorno 26/12 arrivando ad Addis Abeba la mattina del 27/12 si verrà accolti in aeroporto dalla guida locale che parla italiano e si alloggia presso l’hotel Jupiter (4*); il costo di questa eventuale notte in più è indicato nei costi del programma. Per gli orari dei collegamenti da altre città o di altre compagnie contattare Amitaba.

2°g.    28/12 Addis Abeba – Awash
L’arrivo ad Addis Abeba è alle 7.20 da Roma Fiumicino o alle 6.25 da Francoforte, dove è in attesa dei partecipanti la guida locale. Si utilizza la mattina per una visita della città, il cui nome significa “Nuovo fiore”; ci si reca al Museo Nazionale che conserva importanti reperti e resti fossili di Australopithecus Afarensis fra cui la celebre Lucy, un ominide vissuto nella valle dell’Awash tre milioni e mezzo di anni fa. Si visita anche il Museo Etnografico, che ospita una splendida collezione di strumenti musicali, di croci copte e le stanze con gli arredi dove abitò l’imperatore Hailè Selassiè. Si parte quindi per il parco nazionale dell’Awash (214 km ad est della capitale), sostando sul percorso al lago Bishalt. Il Parco è caratterizzato dal particolare paesaggio vulcanico e vi sono state censite ben 460 specie di uccelli, di cui alcune endemiche; è piuttosto famoso soprattutto per le belle cascate, situate proprio di fronte al luogo di sosta, l’Awash Fall Lodge, dove si pernotta e si cena.

3°g.    29/12 Awash – Semera
Giornata di trasferimento per raggiungere Semera, capitale della regione dell’Afar, situata 418 km più a nord; lungo il tragitto si passa nella regione in cui furono ritrovati i resti fossili dell’ominide Lucy. Si parte presto anche per arrivare con delle buone condizioni di luce alle sorgenti calde di Alalo Bed, che si raggiungono da Semera. Il sito rivela ribollenti pozze di colore blu scuro poste in un ambiente selvaggio dove spesso si vedono branchi di gazzelle che si abbeverano nelle pozze più fredde; l’aspro paesaggio che le circonda è di una surreale bellezza. Pernottamento e cena presso l’Agda Hotel.

4°g.    30/12 Semera – Lago Afdera – Ertale
Partenza sempre verso nord per il lago Afdera, posto a 112 metri sotto il livello del mare nel cuore della depressione della Dancalia. Si percorre una strada che si snoda tra sabbia e lava, attraversando alcuni villaggi Afar, esplorando la zona e giungendo fino al vulcano Ertale – il cui nome significa “Monte che fuma” – il principale di una catena di vulcani situati nella parte centrale della depressione dancala, tutti posizionati lungo una dorsale che è parallela al Mar Rosso. L’intera zona è interessata da fenomeni di vulcanesimo e la parte finale del percorso segue una pista che è molto accidentata. Si pernotta in campo alla base del monte utilizzando i tipici ricoveri degli Afar.

5°g.    31/12 Ertale
Partenza molto presto per raggiungere a piedi la sommità del vulcano, un dislivello di 500 mt che richiede circa 3 ore di cammino tranquillo; si cerca di giungere sul bordo del cratere, dove vi è il punto di sosta, nelle prime ore del mattino. E’ anche possibile per una modica cifra salire utilizzando un dromedario, organizzando il tutto però prima di giungere alla base del cratere, ma si consideri che si monta senza una vera sella, perché qui non vengono usate (in sintesi, se appena si può è meglio camminare). Giunti in vetta si scende nella caldera per avere una prima visione del lago di lava; le condizioni di avvicinamento variano di anno in anno e si eviterà di porsi in posizioni pericolose. Tornati al campo sul bordo del cratere (si utilizzano anche qui i ricoveri degli Afar) si riposa e si pranza; si sta tranquilli fino al pomeriggio per via del caldo molto forte (circa 40/45 gradi). Quindi si parte a piedi seguendo il sentiero che corre intorno al bordo esterno del vulcano per poi scendere all’interno dal lato settentrionale ed arrivare attraverso le diverse vecchie caldere fino a quella attiva e ribollente con le luci del tramonto, il momento più bello per godere dello spettacolo del lago di lava: sembra ‘vivo’, con continue emissioni di blocchi di lava incandescente, lapilli e ondate di magma accompagnate da suoni profondi che restano ben impressi – sembra letteralmente di essere di fronte alla porta dell’inferno! Si rientra al campo per una semplice cena. Volendo, è possibile scendere alla caldera per la mezzanotte; o si può attendere il nuovo anno sul ciglio del vulcano.

6°g.    1/1/2018 Ertale – Assobole
Si scende alla base del vulcano partendo poco prima dell’alba per camminare con delle temperature ancora comode; arrivati al punto di campo si consuma la colazione. Quindi, dopo che sono stati caricati i mezzi, si parte verso nord. La pista, una volta lasciata l’immensa distesa di lava, attraversa una pianura alluvionale dove spicca una catena di vulcani, che con le rare piogge a volte si allaga creando pascoli verdi. Il percorso diventa spesso una semplice traccia e sono possibili degli insabbiamenti; si sosta per il pranzo in un punto dove ci si ripara all’ombra di grandi acacie. Si transita dal villaggio di Vaideddu e dalla Piana del Sale che è situata verso l’estremità nord della depressione della Dancalia e che si estende fino al confine dell’Eritrea. Qui ogni giorno arrivano dall’altopiano etiopico attraverso il canyon del fiume Saba le carovane di dromedari e muli per caricare i blocchi di sale. In serata arrivo ad Assobole, villaggio afar che sorge all’imbocco del canyon del fiume Saba, punto di sosta anche per diverse delle carovane che lo percorrono; si potrà assistere allo scarico degli animali e ci si potrà bagnare nelle acque del piccolo fiume. Sistemazione in tenda nei pressi del villaggio.

7°g.    2/1 Assobole: escursione al Dallol, Ahmed Ela ed al lago Assale
Si parte al mattino presto verso nord per la collina del Dallol (che in afar significa “Monte degli spiriti”) avvicinandosi al confine con l’Eritrea, attraverso quel che una volta era il fondo di un mare ed ora è una pianura infinita di sale. Si transita dal piccolo monte di sali di magnesio chiamato “Monte rosso”, un’isola formata da spuntoni di solfato di magnesio che si ergono sul lago Assale, a 116 metri sotto il livello del mare. Arrivati al Dallol si sale a piedi sulla sommità del colle (20 minuti circa): si apre allo sguardo lo spettacolo di una terra che ribolle, i geyser sono in attività, le formazioni di cristalli hanno geometrie bizzarre con sorgenti sulfuree e coni di sale che creano un paesaggio quanto mai suggestivo con colori sorprendenti, rosso, verde e giallo in tutte le sfumature possibili, alternati senza logica apparente in un insieme incredibilmente armonico. Se si effettua il giro completo, assolutamente consigliato anche solo per godere dei colori ed unicità del luogo, si transita da un sito storico del colonialismo italiano; è incredibile che dei connazionali abbiano concepito di stabilire una base qui! Ridiscesi, ci si reca a visitare due insoliti laghetti: la Pozza Nera, formata da acido, e la Pozza Gialla, creata da petrolio che ribolle – entrambi incastonati nelle rocce rosse di questo punto del deserto. Per il pranzo si cerca un punto in ombra: ottime per questo le altissime torri di sale sul bordo del Dallol, dove si possono anche esplorare dei peculiari anfratti. Tornando verso il lago di sale l’orizzonte è candido e vasto; si visitano le miniere di sale di Ahmed Ela dove vengono scavati solchi rettangolari sino a raggiungere lo strato più profondo dal quale, aiutandosi con bastoni usati come leva, si sollevano i blocchi di sale per ridurli poi a dimensioni che ne consentono il trasporto su dromedari e muli. Il vasto orizzonte qui è ornato da forme di vulcani e spesso punteggiato dalle carovane di animali che trasportano il sale, una visione assolutamente archetipa. Si rientra quindi al campo presso il villaggio, dove ci si potrà rinfrescare nelle acque del piccolo fiume.

8°g.    3/1 Assobole – Melabidai – Gheralta
Si inizia la giornata assistendo al carico degli animali all’imbocco del canyon di Seba. Ci si incammina quindi risalendo il fiume seguendone le prime svolte, che sono le più profonde e spettacolari, dove transitano le diverse carovane cariche in salite e vuote in discesa; il fondo del canyon è percorso da un rivolo d’acqua profondo sino alla caviglia, che si guada diverse volte, tra pareti di arenaria rossa alte anche 200 metri. Si rientra quindi al punto di campo e si parte con le jeep per l’altopiano etiope. Si sosta per il pranzo nel tipico villaggio di Melabidai, situato nel punto dove il sentiero di Seba arriva alla strada, e, proseguendo, si lasciano alle spalle le regioni aride: si resterà sorpresi nel vedere boschi verdi e monasteri appollaiati sui monti, segno che si oramai giunti nel Tigray. Giunti a Gheralta si alloggia presso il comodissimo Gheralta Lodge o simile.

9°g.    4/1 Gheralta – Makalle
La giornata è dedicata alla scoperta delle chiese del Tigray, significative e interessanti quanto quelle di Lalibela, solo meno famose e meno visitate. Le chiese sono spesso aggrappate a montagne a volte inaccessibili ed in maggioranza intagliate nella roccia, un’eredità preziosa, quasi segreta, conservata dal cristianesimo etiope; sono state censite oltre 150 chiese rupestri, di cui tre quarti ancora in uso, di alcune decisamente spettacolari. Si inizia salendo sull’amba di Gheralta (le amba sono particolari formazioni rocciose con la cima quasi piatta e le pareti verticali), un percorso che offre alcuni dei panorami più spettacolari del Tigray: il sentiero sale in una stretta gola e arriva alla base della parte alta dove camminando sulle rocce facilitati anche da gradini intagliati e, se necessario, con l’aiuto di persone locali sempre pronte ad aiutare i visitatori nella speranza di ricevere una piccola mancia, si arriva sulla cima. Qui ci accoglie la chiesa di Maryam Korkor e, sul lato esterno delle falesie, affacciata sul precipizio, la cappella di San Daniele. Si parte quindi per Makalle incontrando con delle brevi deviazioni le chiese di Medhane Halem, Adi Kesho ed Abraha Atsbeha; quest’ultima offre affreschi particolarmente interessati. Si arriva a Makalle nel tardo pomeriggio, dove si cena e pernotta presso il Planet Hotel o simile.

10°g.    5/1 Makalle – Lalibela
Partenza per Lalibela; vi sono due possibili strade, una più impervia che offre panorami molto belli valicando diversi passi ma che a volte ha dei problemi di percorribilità e, se non fosse ben agibile, si segue la strada principale che corre più ad est ai piedi del monte Ambaradam attraverso la catena degli Amabaunghi sino a Gashena, dove si svolta ad ovest verso Lasta attraversando in gran parte su strada sterrata la regione montagnosa in cui si trovano il massiccio dell’Abuna Josef (4260 m) e Lalibela. Sul percorso è possibile sostare per una visita ad un villaggio rurale tipico del Tigray. Giunti nella città santa dei cristiani etiopi si alloggia e si cena presso il Tukul Village o simile.

11°g.    6/1 Lalibela e Natale Etiope
Roha, l’antica capitale della dinastia Zagwe nel XII secolo che prese il nome di Lalibela in onore del più famoso dei suoi sovrani, è oggi un piccolo borgo reso celebre dalle 12 chiese rupestri, ancora funzionanti. Sono scavate nella roccia tufacea di colore rosso mattone con straordinaria perfezione architettonica, frutto di raffinate tecniche costruttive i cui segreti sono ormai perduti nel tempo e che hanno valso a Lalibela il nome di “Petra africana”. Il complesso è suddiviso in due gruppi distinti, conosciuti dai locali come la ‘Gerusalemme terrena’ e la ‘Gerusalemme celeste’: quello nord-occidentale con la bellissima chiesa di Bet Mariam adornata di delicati affreschi ed il gruppo sud-orientale, con l’imponente Bet Amanuel, che con i suoi fregi e architravi sporgenti esemplifica nel modo più evidente questo stile architettonico. Il complesso è coronato dalla celebre chiesa di San Giorgio, che sorge isolata con tutte le pareti laterali scavate nella roccia, sicuramente l’edificio più fotografato d’Etiopia. Questo magico luogo è sede di emozionanti cerimonie religiose in occasione delle quali i sacerdoti indossano abiti sgargianti realizzati con preziosi tessuti damascati e portano ombrellini cerimoniali coloratissimi, e, tra tutte le ricorrenze, oggi è la più speciale. Si dedica la giornata alla visita del sito; gli edifici religiosi pullulano di pellegrini vestiti di candidi abiti bianchi, e nel corso della visita si vedranno anche le interessanti cerimonie che vi vengono tenute. Si torna al sito in serata per partecipare ai festeggiamenti del Natale Etiope, che durano tutta la notte; si potrà rientrare in hotel quando si preferisce, o anche all’alba!

12°g.    7/1 Lalibela
Mattina di riposo e relax; i pellegrini iniziano l’esodo verso i propri villaggi ed i mercatini sono tutti attivissimi. Chi lo desidera potrà anche tornare a visitare, con meno gente all’intorno, i punti che più lo hanno interessato. Nel pomeriggio si visitano i meravigliosi dintorni di Lalibela; si sale in auto sul monte dietro al villaggio e quindi con una passeggiata di circa 30 min si arriva al monastero di Ashetan Maryan, arroccato sul monte Abuna Yosef a 3150 mt, da dove si gode di uno stupendo panorama.

PER CHI RIENTRA

13°g.    8/1 Lalibela – Addis Abeba e volo di rientro
Partenza in volo per Addis Abeba; la partenza solitamente è verso metà mattina (10.40 – 11.40, l’orario è da confermare). Arrivati ad Addis Abeba si avranno a disposizione alcune stanze presso l’hotel Jupiter (4*) per rinfrescarsi prima della partenza. Si effettua un giro in città e ci si potrà dedicare agli acquisti; si cena in un ristorante tipico che offre uno spettacolo folcloristico. Ci si reca quindi in aeroporto per l’imbarco sul volo di rientro; Ethiopian parte alle 23.55, stesso orario per Milano Malpensa o per Roma Fiumicino. Per gli orari di altri collegamenti contattare Amitaba.

14°g.    Martedì 9/1 arrivo a destinazione
Arrivo a Roma Fiumicino alle 3.55 o a Milano Malpensa alle 4.20.

ESTENSIONE: REGIONI TRIBALI DEL SUD

13°g.    8/1 Lalibela – Addis Abeba – Ziway
Partenza in volo per Addis Abeba; la partenza solitamente è verso metà mattina (10.40 – 11.40, orario da confermare). All’arrivo si incontrano gli autisti ed i veicoli fuori strada con cui si segue tutto l’itinerario nel sud dell’Etiopia e si parte direttamente dall’aeroporto. Il percorso si snoda lungo la grande frattura del continente africano, la cosiddetta “Rift Valley”, un fenomeno geologico unico al mondo: un insieme attivo di fosse tettoniche che si estende per oltre 3500 km partendo dalla valle del Giordano in Siria per finire in Mozambico, un processo che sta progressivamente tagliando in due il continente africano. Lasciata la capitale si sosta a Tiya per la visita al sito delle 36 stele (XII – XV secolo), dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. La strada prosegue verso sud con lievi saliscendi e costeggia le capanne rotonde degli Oromo e dei Guraghe, spesso dipinte e con tetti di paglia. Arrivati a Ziway, uno dei sette laghi di origine vulcanica che si trovano nella “Rift Valley”, si alloggia  e si cena presso il Hailè Resort situato sulle rive del lago; la tappa è di circa 170 km, approssimativamente 3 ore di guida.

14°g.    9/1 Ziway – Arba Minch
Proseguimento per Arba Minch attraverso i verdi paesaggi rurali abitati dalle popolazioni Wolayta e Gamo, con le caratteristiche capanne. Pranzo lungo la strada e deviazione per il  villaggio di Chencha, situato a 40 chilometri da Arba Minch e a 2700 metri di altitudine; salendo si gode si una bella visuale sul vasto territorio con i laghi Chamo e Abaya. Chencha è casa dell’etnia Dorze, un popolo di agricoltori ed abili tessitori; gli uomini lavorano su stretti telai e fabbricano tessuti di cotone grezzo, molto semplici ma originali. Un’interessante caratteristica dei Dorze sono le case costruite con uno stile non riscontrabile altrove: viene utilizzato un intreccio di fibra ricavata dall’albero del ‘falso banano’ (l’enset), sono alte sino a dodici metri e circondate da orticelli e verdi macchie di enset. Si potrà vedere la particolare lavorazione che viene effettuata della pianta, che qui sembra un vero toccasana alimentare, ed anche assaggiare pietanze preparate con questo particolare ingrediente. Si scende quindi a valle verso i laghi arrivando ad Arba Minch dove si alloggia e si cena presso lo Swaynes  Lodge, la tappa oggi è di circa 340 km, approssimativamente 5 ore di guida.

15°g.    10/1 Arba Minch – Villaggio Benna
In mattinata escursione in barca sul Lago Chamo, il terzo lago più grande d’Etiopia, dove si potranno ammirare moltissimi ippopotami e coccodrilli i cui esemplari adulti sono i più grandi dell’Africa, oltre ad una grande varietà di uccelli. Si prosegue quindi il viaggio dirigendosi verso la valle dell’Omo attraverso i bei paesaggi creati dal lavoro agricolo dell’etnia dei Konso per entrare nei territori delle tribù pastorali Tsamaico, Benna, Hamer, Karo, Mursi, Dassanech… e cioè di quel grande mosaico di popoli che abita il sud etiopico. Nel pomeriggio si arriva al villaggio Benna, dove si pone il campo all’ombra di un grande albero. I Benna  sono pastori–agricoltori di lingua omotica, considerati da diversi studiosi un clan del più numeroso  popolo degli Hamer; infatti hanno tradizioni molto vicine, ma hanno creato decorazioni diverse. Gli uomini hanno i capelli acconciati a  treccine  e  ornamenti fatti di perline blu e azzurre; le donne portano in testa un copricapo fabbricato con una zucca tagliata a metà. La tappa è di circa 250 km, approssimativamente 4 ore di guida.

16°g.    11/1 Villaggio Benna – Konso
Dopo una visita ai villaggi Benna si parte ora in direzione nord e si sosta al pittoresco mercato settimanale di Key Afer, che si tiene il giovedì, dove si incontrano le etnie Tsamaico, Benna e Ari. La visita ad un mercato locale è un momento importante del viaggio poiché consente di scoprire i prodotti di quella terra, i manufatti di una moltitudine di etnie e, attraverso la merce esposta, è possibile comprendere il modo di nutrirsi, di vestirsi, le credenze, le attività e il lavoro. Il mercato africano è un importante luogo d’incontro dove si scambiano le informazioni e si trovano generazioni ed etnie diverse. Proseguimento per Konso, il centro principale di questa etnia sedentaria che abita un ambiente collinare e pietroso, con i villaggi frazionati e protetti da muri di pietra a secco, gli stessi che delimitano e sostengono i complicati terrazzamenti agricoli. Si alloggia e si cena presso il Kanta Lodge; la tappa è di circa 150 km, approssimativamente 3 ore di guida.

17°g.    12/1 Konso – Soddo
Mattina con una passeggiata di un’ora e mezza circa in leggera discesa si raggiungono alcuni villaggi dei Konso, popolo emblematico della valle del rift: grandi coltivatori, hanno letteralmente scolpito un paesaggio unico, in cui le colline sono interamente modellate da terrazzamenti e solcate da canalizzazioni di una perfezione tecnica ammirabile, un insieme che è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Si visita il museo che conserva importanti testimonianze della cultura Konso, tra cui le famose “waka”, le stele funerarie ormai così rare e ambite dai trafficanti d’arte. Proseguimento verso Soddo dove si cena e si alloggia presso l’hotel Abele Zekele; la tappa è di circa 150 km, approssimativamente 3 ore di guida.

18°g.    13/1 Soddo – Addis Abeba e volo di rientro
Si continua verso nord lungo la strada asfaltata che percorre la Rift Valley e si visitano i parchi dei laghi Abiyata e Shala, che offrono bei panorami; con una breve camminata, in relazione al livello delle acque, si raggiunge una colonia di fenicotteri rosa. Pranzo nei pressi del lago e proseguimento per Addis Abeba, la tappa è in tutto di circa 385 km (6 ore), dove si avranno alcune stanze disponibili presso l’hotel Jupiter (4*) per rinfrescarsi prima della partenza. Si cena in un ristorante tipico che offre uno spettacolo folcloristico e ci si reca quindi in aeroporto per l’imbarco sul volo di rientro; Ethiopian parte alle 23.55, stesso orario per Milano Malpensa o per Roma Fiumicino. Per gli orari di altri collegamenti contattare Amitaba.

19°g.    Domenica 14/1, arrivo a destinazione
Arrivo a Roma Fiumicino alle 3.55 o a Milano Malpensa alle 4.20.

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Lago Assale
Ertale
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Lalibela, pellegrino
Dallol, Dancalia

L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.