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Bhutan


Druk Yul e i festival di Thimpu e Gangte

Con la visita della valle di Katmandu


Gangte Tsechu

Thimpu Tsechu

Gangte Tsechu

Gangte Tsechu

Bodnath

PARTENZA
18/09/2018
RITORNO
29/09/2018
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
12 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Da Katmandu si parte in volo per Paro in Bhutan dove, oltre alla visita dei siti classici, si partecipa a due interessantissimi festival con caratteristiche diverse, il grande tsechu annuale di Thimpu, eccellente incontro con la solennità regale dei grandi rituali di Druk Yul, il Paese del Drago, ed il festival di Gangte, dove ci si immerge nell’intensità del folclore himalaiano in un monastero che si erge tra le case di un bucolico villaggio nella valle di Phobjikha. Il percorso è poi arricchito da alcuni siti fuori dal circuito turistico, vicini al mondo culturale dei bhutanesi. Tornati in volo a Katmandu si sosta per due notti completando il tour con alcune visite ai siti storici e d’importanza spirituale della valle [NB: se vi fosse urgenza di tornare si può richiedere di saltare questa parte].

Il paese più felice del mondo
  • Katmandu
  • Paro
  • Thimphu
  • Punakha
  • Gangte
  • Paro
  • Taktshang
  • Katmandu

 Presentazione del viaggio


Si alloggia in hotel di buona qualità; si avrà una sistemazione piuttosto semplice solo a Gangte, la località rurale dove si segue uno dei festival; a Katmandu si alloggia in un hotel storico, con un grande fascino ma che alcuni trovano un poco vetusto. Gli spostamenti vengono effettuati con veicoli privati utilizzando mezzi moderni.

 Programma del viaggio


1°g.    Martedì 18 settembre, partenza in volo per il Nepal
Non ci sono collegamenti diretti dall’Italia per Katmandu ed alcuni viaggiatori scelgono di transitare da Delhi in India; vi è un’ampia scelta di compagnie aeree e Amitaba può prenotare quella di maggior gradimento. La maggior parte dei voli prevede di viaggiare la notte arrivando nella giornata successiva. I collegamenti suggeriti per il viaggio, che fanno da riferimento per i servizi di trasferimento aeroportuale, sono, per partenze da Milano Malpensa, con Air India alle 20.00 per Delhi o da Roma Fiumicino con Qatar alle 16.40 con arrivo a Doha alle 23.35. Per gli orari da altre località o di altre compagnie contattare Amitaba.

2°g.    19/9 Arrivo a Katmandu 
Con Air India da Malpensa si arriva a Delhi alle 7.45 e s riparte da qui per Katmandu alle 12.50 con arrivo alle 14.35; con Qatar da Doha si parte alle 3.15 per Katmandu con arrivo alle 10.35. Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente nepalese di Amitaba e trasferimento all’Hotel Vajra, posizionato ad un quarto d’ora di cammino dal centro della città; è immerso in un bel giardino e costruito nello stile tradizionale newari con decorazioni in legno eseguite dall’artista Utam Raj di Patan. Per chi desidera sgranchirsi dopo il viaggio con una passeggiata, da qui si raggiunge facilmente il “colle delle scimmie” che dista circa 15 minuti dall’hotel, dove si erge il magnifico Stupa di Swayambhu. I compagni di viaggio e la guida italiana provenienti dal Tibet (programma “Da Lhasa all’Everest”) arrivano in hotel nel tardo pomeriggio.

3°g.    20/9 Katmandu – Paro – Thimpu 
Il volo per Paro parte alle 8.45 con arrivo alle 10.20 (orari da confermare); la visuale della catena himalaiana a nord è stupefacente, si vedono ben 6 “8000”, tra cui l’Everest e il Kanchendzonga, e arrivando anche il Chomolhari, montagna sacra del Bhutan. Arrivati nel piccolo aeroporto di Paro, che è l’unico punto d’ingresso aereo del Bhutan, si viene accolti dalla guida bhutanese che parla la lingua inglese. Per gli spostamenti in Bhutan si utilizzano pulmini giapponesi; la velocità è sempre moderata per via delle curve ed il limite ufficiale è comunque di 40 km/h, si ha così modo di gustare gli stupendi panorami. Paro è un bel villaggio che ha conservato le proprie caratteristiche tradizionali; ci si reca a visitare lo Dzong, reso celebre anche dal film giratovi da Bertolucci, e si pranza. Si parte quindi per Thimpu, che dista circa 65 km, la capitale del Bhutan che sta rapidamente crescendo, mantenendo però lo stile tradizionale nelle costruzioni. Ci si reca al grandioso Trashichhoe Dzong, dove vi sono la sede del governo, la sala del trono del Re e la sede estiva dell’Abate del Bhutan, dove sono in corso le rappresentazioni del festival annuale, per un primo assaggio del grande festival. Si alloggia presso l’hotel Pedling.

4°g.    21/9 Thimpu (festival)
Oggi nel grande spazio a nord dello Dzong di Trashichhoe si tiene l’ultima e principale giornata del grande Tsechu di Thimpu, uno dei momenti più importanti di tutto l’animato folclore del Bhutan. Sulle balconate del grande Dzong si affiancano al Je Kempo (l’Abate a capo della scuola Drukpakagyu bhutanese) i diversi dignitari ed i membri della famiglia reale, e, spesso, lo stesso Re. Le danze in costume occupano buona parte della giornata; il momento più atteso è la sfarzosa rappresentazione delle otto manifestazioni di Guru Rimpoce (Padamsambhava) ma ognuna delle danze ed anche le scene a sfondo comico sono eseguite con grande maestria dai monaci che utilizzano costumi e maschere di fattura squisita accompagnati da musiche tradizionali. Assiste all’evento con grande attenzione una grande folla di persone agghindate con gli abiti più belli, sembra quasi una gara a chi ha il broccato più pregiato; ma lo spirito di tutti è molto gioviale, non austero, e partecipare è interessantissimo. Nell’arco della giornata si eseguiranno anche alcune visite, in funzione di quanto tempo si dedica al festival; i luoghi di maggior interesse sono Pangri Zampa, un monastero posto un poco più a nord della città che fu la prima residenza dello Shabdrung quando giunse in Bhutan nel XVII secolo ed oggi ospita la scuola astrologica ed il vicino tempio di Dechen Phu, oltre a Dechen Podrang, un magnifico palazzo che fu la sede del governo prima della costruzione di Trashichhoe, ed al tempio di Changangkha Lhakhang.

5°g.    22/9 Thimpu – Punakha
Si parte presto per salire al passo di Dochu, alto 3166 mt, per godere del grandioso panorama: il valico è situato in una foresta lussureggiante con una stupenda visuale dell’arco himalaiano e si ammirano le bandiere di preghiera colorate che circondano 108 Chorten (reliquiari); si trovano anche tanti piccoli tsa tsa impastati con le ceneri dei defunti, posti in gran numero attorno al Chorten più antico. Si sosta in un rifugio per consumare la colazione e si prosegue la discesa tra scenari grandiosi arrivando fino a valle, dove si trova lo Dzong di Punakha, il più bello e storicamente importante del Paese, situato a 1250 mt. Lo Dzong è curato con amore e senza badare a spese, come si riscontra dalla qualità dei lavori che sono stati fatti per restaurare il tempio principale, che era stato danneggiato da un’inondazione. Tra gli affreschi si ammirano anche rarissimi mandala che non si trovano facilmente rappresentati altrove, neppure nei testi specifici. L’antica arte iconografica qui è… nel presente. Nel pomeriggio, se ci sarà tempo sufficiente, si effettua un’escursione col pulmino sui monti della valle, dove si trovano le scuole monastiche di Talo e Nalanda ed il tempio di Nabgang tra tipici, ben curati villaggi. Si alloggia in un hotel nei pressi del villaggio di Punakha, il Zangtopelri o simile.

6°g.    23/9 Punakha – Gangte
Prima di lasciare la valle ci si reca con una passeggiata che transita per un bel villaggio al tempio della fertilità di Chimi Lhakhang, posto in cima ad una panoramica collina, a metà strada tra Punakha e Wangdue. Questo tempio fu fondato dal grande Lama Kunley, “l’illuminato pazzo” il cui emblema fallico adorna l’ingresso di molte case rurali. Le coppie che non riescono ad avere figli e chiedono qui con fiducia questa grazia vengono quasi sempre esaudite… anche gli stranieri! Si prosegue lungo la valle fino al vicino Dzong di Wangdi Phodrang, recentemente distrutto da un incendio, posto su di un monte che domina il fiume, e si prosegue verso est risalendo dai 1200 mt del fondovalle fino a superare i 3000, godendo del graduale cambiamento della tipologia arborea delle foreste, formate nelle parti più elevate da gigantesche conifere su cui si aggrappano argentei licheni. Una strada che scavalca le creste dei monti verso sud porta nella valle di Phobjikha, dove tra le piante di bambù nano è frequente vedere gli yak che pascolano tranquilli; la vallata è anche il punto d’arrivo delle gru dal collo nero che migrano qui dal Tibet, e a volte a fine settembre si vedono già le prime. In questa bellissima natura tra graziose case di campagna si erge su di un colle, attorniato dalle abitazioni tradizionali del villaggio, il monastero Nyingmapa di Gangte retto da Lama Kunzang, l’abate riconosciuto come la nona reincarnazione di Pema Lingpa, il famoso Santo bhutanese che visse nel XV secolo. Si alloggia in un semplice albergo: il Dewachen, il Thegchenprodrang o simile

7°g.    24/9 Gangte (festival)
Il festival di Gangte è un evento molto interessante e di ottima qualità, si tengono diverse rappresentazioni di danze con costumi tradizionali e a cui solitamente presenzia l’Abate; i monaci, che qui sono di scuola Nyingmapa, hanno un altissimo livello di preparazione. Ma l’evento non è formale come al grande Tsechu di Thimpu, qui prevale l’atmosfera di villaggio e, pur senza nulla togliere alla sacralità dell’insieme, si ha la sensazione di condividere con le persone un lieto momento comune; tutti vestono gli abiti tradizionali più belli e anche nel cortile del Gompa ai margini delle danze le famiglie siedono in serenità con i bimbi che giocano. All’intorno del monastero e nel villaggio si crea un vivace mercatino dove si trovano anche oggetti d’artigianato e vi sono diversi banchetti dove i bhutanesi si cimentano con diversi tipi di semplici giochi d’azzardo, con piccole puntate e grandi bevute in compagnia. Si trascorre questa bella giornata seguendo gli eventi e curiosando tra la gente e il mercatino.

8°g.    25/9 Gangte – Paro
Oggi si rientra a Paro, un percorso di circa 190 km che richiede circa sei ore, ma allietato dai magnifici paesaggi che includono un secondo transito dal passo del Dochu, dove si sosta al rifugio del passo per il pranzo. Oltre il passo giunti nella vallata di Thimpu si visita lo dzong di Semtokha, recentemente restaurato, che fu il primo ad essere edificato dallo Shabdrung all’inizio del XVII secolo ed oggi è una scuola monastica. Si prosegue per Paro, dove, prima di andare in hotel, ci si reca al Dungtse Chorten, costruito dal celebre Tamgtok Gyalpo, che all’interno rivela una potente atmosfera mistica e stupendi affreschi. Si alloggia presso il Rema Resort.

9°g.    26/9 Paro, escursione a Taktshang
A nord di Paro si trova Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rimpoce, sicuramente il luogo di ritiro più famoso del Bhutan, sospeso tra le rocce sopra la valle. Per facilitare la salita (c.a. 2 ore in tutto), con una modica spesa chi vuole può noleggiare un cavallo; sul percorso si giunge ad un rifugetto da cui si gode una vista stupenda, il punto dove si fermano i meno allenati e dove si sosta anche per il pranzo. Tornati a valle ci si reca al villaggio ed al forte di Drukyel e poi a Kyuchu Lhakhang, uno dei templi più antichi del Bhutan, la cui fondazione è attribuita al re del Tibet Songtsen Gampo (VIII sec.), che contiene alcune preziosissime statue di Cenresi.

10°g.    27/9 Paro – Katmandu
Il volo per Katmandu della Druk Air parte alle 11.40 con arrivo alle 12.25 (orari da confermare); si potrà così godere ancora una volta della visione dell’arco himalaiano dal Chomolhari al Kanchendzonga, Makalu, Lhotse, Everest, Cho Oyu e Shisha Pangma – per menzionare solo i sei “8000” – oltre ad un’infinità di altri picchi! All’arrivo ci si reca per il pranzo allo Stupa di Bodnath, che è poco distante dall’aeroporto, nel cuore del quartiere tibetano, ricco di botteghe, negozi e importanti templi e monasteri. Si potranno visitare quello Nyingma di Sechen, sede della reincarnazione di Dilgo Kyentse Rinpoche, il “monastero bianco” Ka-Nying di tradizione Kagyu e Nyingma fondato da Urgyen Tulku e, tempo permettendo, anche altri. Si prosegue per il vicino sito di Pashupatinath, l’antichissimo santuario indù lungo le rive del fiume Bagmati dedicato a Shiva, luogo di pellegrinaggio dove giungono anche molti pittoreschi Sadhu. L’intera collina è un mondo da scoprire, disseminata di antichi tempietti immersi nel verde; sulla riva del fiume avvengono le cremazioni. Ci si reca quindi nel medesimo albergo utilizzato all’arrivo.

11°g.    28/9 Katmandu
Ci si reca a Patan, la più antica delle tre capitali della valle di Katmandu. La piazzetta centrale, dove sono ancora evidenti i danni causati dal recente terremoto, è un gioiello dell’architettura newari; tra i vari templi della zona circostante i più importanti sono il Tempio d’Oro e il Kumbeshwor. Ci si sposta quindi nel centro storico di Katmandu: Durbar Square e dintorni con i magnifici templi, l’antico palazzo reale e la galleria nazionale d’arte.

12°g.    Sabato 29 settembre, volo di rientro
Per chi è giunto con Air India da Milano la partenza è alle 10.25 con arrivo a Delhi alle 11.45; si parte da qui per Milano Malpensa alle 14.20 con arrivo alle 18.30. Chi è giunto da Roma con Qatar parte alle 11.45 per Doha con arrivo alle 14.35 e parte da qui per Roma Fiumicino alle 15.45 con arrivo alle 21.15.

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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.