Bhutan
Paro, Cham di villaggio e valle di Katmandu
Un viaggio per avvicinare la cultura himalaiana

Valle di Phobjikha

Punakha Dzong

Valle di Punakha

Paro Tsechu

Thimpu Tsechu, Raksha Ma Cham









Sintesi del viaggio
Il viaggio inizia con una visita della valle di Katmandu, dove si sosta tre notti avendo modo di vedere molti dei siti più importanti; chi preferisce può saltare questa fase partendo due giorni dopo. In Bhutan si visitano i siti principali della parte occidentale arrivando fino a Gangte Gompa nella valle di Phobjikha, con i grandi Dzong di Trashichhoe, Punakha, Semtokha e Paro; alcuni dei templi più belli, di cui Taktshang, il “Nido della Tigre”, è divenuto il luogo simbolo di questo esoterico paese, e siti culturalmente importanti come il tempio della fertilità fondato da Drukpa Kunley. Ma il cuore del viaggio è la partecipazione ad alcuni interessantissimi eventi della vita bhutanese.
Presentazione del viaggio
Si sarà presenti ai momenti salienti del Cham di Paro, dove si può constatare la forza anche istituzionale del peculiare mondo religioso del Bhutan, con la partecipazione di una vasta folla di persone che sfoggia le proprie vesti tradizionali migliori in un’atmosfera di convivialità, regalando così un magnifico colpo d’occhio sulla vita del paese. E si parteciperà a due Cham di villaggio di particolare interesse non presenti nel calendario ufficiale, si avrà il pregio di essere tra i pochi testimoni esterni, sperimentando appieno un’ immersione nella cultura e folclore del Bhutan, con un contatto più diretto con l’immaginario e la realtà esoterica di questo straordinario popolo himalaiano. Il tour è arricchito dalla visita di luoghi fuori dalle rotte turistiche, tra cui un interessante eremo dove attorno a una grotta di meditazione di Guru Rimpoce vive una serena comunità di anziani meditatori.
In sintesi, è un viaggio che porta ad un vero contatto con il misterioso mondo del Bhutan.
In Bhutan ad aprile la stagione è secca, con cieli solitamente limpidi – si tenga però presente che può sempre piovere. La temperatura minima prevedibile è a Gangte dove di notte la minima può arrivare vicina allo zero, mentre qui la massima può essere di circa 18; il luogo più caldo è Punakha dove ci possono essere fino a 25 gradi. Si consiglia quindi di portare felpe calde per la sera, giacca in goretex, scarpe da trekking leggere e vestiti comodi. Per gli spostamenti si utilizzano dei comodi pulmini giapponesi. Gli alberghi sono puliti, le stanze sono dotate di bagno, lenzuola e acqua calda. Il cibo è valido, tra l’indiano e l’internazionale con anche qualche pietanza locale e cinese; tutti gli amici italiani che hanno viaggiato in Bhutan con noi non hanno perso un etto…. A Katmandu il clima è più caldo e anche qui la stagione è secca; visite e spostamenti in Nepal si effettuano utilizzando un pulmino privato.
UN CENNO SUI CHAM DEL BHUTAN
I Cham sono uno straordinario insieme di musiche sacre, danze in costume con maschere rituali, riti religiosi ed esorcistici, eseguite da monaci e anche da laici nei Cham minori, il tutto immerso in un attento ma allegro e rilassato assiepamento di persone che esibiscono i migliori abiti tradizionali e godono di un atteso momento di gioiosa convivialità. Parteciparvi offre al visitatore che desidera accedere al cuore della realtà bhutanese un modo intelligente per avvicinarne lo scenario intimo legato alla spiritualità, alle tradizioni e alla storia. Nel Cham il confine percettivo imposto dalla mente razionale scompare e il fondersi di spirito, emozioni e pensiero genera le dimensioni di mondi sottili che nella cultura europea verrebbero relegati in una definizione di immaginario, ma che in Bhutan sono il vero perno di una profonda realtà percettiva. Ogni Cham ha delle caratteristiche diverse sia per il contenuto religioso delle rappresentazioni che per l’intreccio delle trame, che hanno spesso un riferimento agli eventi storici specifici del luogo in cui si svolge e ai diversi personaggi e maestri spirituali a cui ci si riferisce.
È improprio e limitativo chiamare questi eventi “festival”, perché quello che avviene è un insieme di funzioni religiose, trame teatrali mitiche ed evocazioni vicine allo spiritismo immerse in un contorno di folclore intenso.
Programma del viaggio
1°g. Domenica 6 aprile, partenza in volo per il Nepal
2°g. 7/4 Arrivo a Katmandu
Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente nepalese di Amitaba e trasferimento all’Hotel Vajra, immerso in un bel giardino a un quarto d’ora di cammino dal centro della città e dallo Stupa di Swayambhu; è costruito nello stile tradizionale Newari con decorazioni in legno eseguite dall’artista Utam Raj di Patan e pitture del maestro tamang Bimal Moktan; offre diversi servizi inclusi i massaggi ayurvedici e dispone di un’interessante biblioteca. Nel pomeriggio ci si reca a visitare Swayambhu, l’antichissimo Stupa che si erge sulla valle, i templi circostanti e le colline adiacenti di Manjushri e Saraswati.
PARTENZA MARTEDÌ 8 APRILE
Chi preferisce può partire oggi arrivando a Katmandu mercoledì 9 (la maggior parte dei voli prevede di viaggiare la notte arrivando nella giornata successiva). Si viene ricevuti all’aeroporto dal corrispondente locale di Amitaba e si alloggia presso l’hotel Vajra, dove in serata si incontrano gli altri partecipanti. A seguire il programma è il medesimo.
3°g. 8/4 Katmandu: Pashupatinath, Bodanth, Patan
Ci si reca a Pashupatinath, un antichissimo santuario indù lungo le rive del fiume Bagmati dedicato a Shiva, luogo di pellegrinaggio dove giungono anche molti pittoreschi Sadhu. L’intera collina è un mondo da scoprire, disseminata di antichi tempietti immersi nel verde; sulla riva del fiume avvengono le cremazioni. Da qui si raggiunge il vicino Stupa di Bodnath, nel cuore del quartiere tibetano, ricco di botteghe, negozi e importanti templi e monasteri. Si visitano quello Nyingma di Sechen, sede della reincarnazione di Dilgo Kyentse Rinpoche, il “monastero bianco” Ka-Nying di tradizione Kagyu e Nyingma fondato da Urgyen Tulku e, tempo permettendo, anche altri. Si completa la giornata a Patan, che è la più antica delle tre capitali della valle di Katmandu. La piazzetta centrale è un gioiello dell’architettura newari; tra i vari templi della zona circostante i più importanti sono il Tempio d’Oro e il Kumbeshwor.
4°g. 9/4 Kamandu: Baktapur e Changu Narayan
Visita di Bhaktapur, il cui nome significa “città dei devoti”; la più preservata tra le tre antiche capitali della valle di Katmandu. Qui è più facile rivivere l’atmosfera che permeava la vita della gente prima del recente avvento della ‘civiltà’ moderna. Oltre al piacere di curiosare, questa città-villaggio offre esempi stupendi di architettura newari, tra cui la Nyatapola Mandir, una pagoda a cinque livelli, e le tre piazze di Durbar, Tumadhi e Dattatraya. Nel pomeriggio si prosegue per Changu Narayan, magnifico santuario dedicato a Vishnu, posto su un’altura che domina la valle.
5°g. 10/4 Katmandu – Paro – Thimpu
Il volo per Paro in Bhutan parte alle 9.25 con arrivo alle 10.40; la visuale della catena himalaiana a nord è stupefacente, si vedono ben 6 ‘ottomila’, tra cui l’Everest e il Kanchendzonga, e arrivando anche il Chomolhari, montagna sacra del Bhutan. A paro è in attesa dei partecipanti la guida locale bhutanese che parla la lingua inglese e seguirà tutto il tour. Ci si trasferisce a Thimpu, la capitale, un percorso di 65 chilometri che richiede quasi 2 ore: la velocità qui è sempre moderata per via delle curve e il limite ufficiale è comunque di 40 km/h; si ha così modo di gustare gli stupendi panorami. Giunti nella piccola capitale ci si accomoda in un hotel del centro, comodo anche per visitare i negozietti nei dintorni. Nel pomeriggio si visitano Dechen Podrang, un magnifico palazzo che fu la sede del governo prima della costruzione di Trashichhoe ed è ora una scuola monastica; Pangri Zampa, un monastero posto un poco più a nord della città che fu la prima residenza dello Shabdrung quando giunse in Bhutan nel XVII secolo; il grandioso Trashichhoe Dzong, visitabile dopo le ore 17.00, dove sono situate la sede del governo, la sala del trono del re e la sede estiva dell’Abate del Bhutan; il tempio di Changangkha Lhakhang, sopra Thimpu, un luogo prezioso dove i bhutanesi vengono a chiedere i buoni auspici per i nuovi nati e spesso è possibile assistere alle cerimonie dei monaci.
6°g. 11/4 Thimpu – Punakha
Si sale di prima mattina al passo di Dochu, di 3166 mt, e si fa colazione al rifugio vicino al passo. dove in una foresta lussureggiante con una stupenda visuale dell’arco himalaiano si trovano migliaia di bandiere di preghiera colorate che circondano 108 Chorten (reliquiari); qui si trovano anche tanti piccoli tsa tsa contenenti le ceneri dei defunti, posti in gran numero attorno al Chorten più antico. La discesa tra scenari grandiosi porta nella valle di Punakha, dove ci si reca con una passeggiata che transita per un bel villaggio al tempio della fertilità di Chimi Lhakhang, posto in cima a una panoramica collina, a metà strada tra Punakha e Wangdue. Questo tempio fu fondato dal grande Lama Kunley, “l’illuminato pazzo” il cui emblema fallico adorna l’ingresso di molte case rurali. Le coppie che non riescono ad avere figli e chiedono qui con fiducia questa grazia vengono quasi sempre esaudite …anche gli stranieri! Si prosegue quindi per lo Dzong di Punakha, il più bello e storicamente importante del paese, meravigliosa sede invernale del Je Khempo, l’Abate del Bhutan, che vi risiede con i circa 1600 monaci che costituiscono il suo seguito nei sei mesi più freddi dell’anno, per il clima meno rigido di questa valle: lo Dzong è situato a 1250 mt di quota, mentre Thimpu, dove è situata la sede estiva, è a 2300 mt. Lo Dzong è curato con amore e senza badare a spese, come si riscontra dalla qualità dei lavori che sono stati fatti per restaurare il tempio principale, che era stato danneggiato da un’inondazione. Tra gli affreschi si ammirano anche rarissimi mandala che non si trovano facilmente rappresentati altrove, neppure nei testi specifici. L’antica arte iconografica qui è … nel presente. Si conclude questa ricca giornata con la visita di Chorten Nyinpo che dista circa 8 km dallo Dzong, un luogo bucolico posto sui monti sopra la valle del Mo Chu, costruito nel XIV secolo, che contiene una statua di Maitreya. Si torna quindi a Punakha dove si alloggia in hotel.
7°g. 12/4 Punakha, Cham di villaggio
Si dedica la mattina a un interessante Cham che si svolge in un villaggio situato sui monti alle spalle di Wangdi; le danze si svolgono nello spiazzo antistante il piccolo tempio, al cui interno si ammirano interessanti affreschi. Il sito vanta una storia importante ed è sede di un lignaggio di tulku, i Lama reincarnati. La gente osserva lo sviluppo delle rappresentazioni e segue in modo altrettanto intenso le rilassate attività e i piccoli commerci a contorno, il tutto regala una bella immersione in un folclore sincero. Nel pomeriggio si effettua un’escursione col pulmino sui monti a ovest di Punakha, dove si trovano il tempio di Nabgang e le scuole monastiche di Talo e Nalanda, tra tipici e ben curati villaggi. Si alloggia nel medesimo hotel.
8°g. 13/4 Punakha – Gangte
Si segue la valle fino al vicino Dzong di Wangdi Phodrang posto su di un monte che domina il fiume, che sfortunatamente nel 2012 è stato devastato da un incendio, e si prosegue verso est risalendo dai 1200 mt del fondovalle fino a superare i 3000, godendo del graduale cambiamento della tipologia arborea delle foreste, formate nelle parti più elevate da gigantesche conifere a cui si aggrappano argentei licheni. Una strada che scavalca le creste dei monti verso sud porta nella bucolica valle di Phobjikha, dove tra le piante di bambù nano è frequente vedere gli yak che pascolano tranquilli. In questa bellissima natura tra graziose case di campagna si erge su di un colle, attorniato dalle abitazioni tradizionali del villaggio, il monastero Nyingmapa di Gangte che è retto da Kunzang, l’abate riconosciuto come la nona reincarnazione di Pema Lingpa, il famoso Santo bhutanese che visse nel XV secolo. Si alloggia in un semplice albergo.
9°g. 14/4 Gangte – Paro
Si ripercorre la strada fino a Wangdi Phodrang e si prosegue il viaggio verso ovest, risalendo al passo di Dochu e arrivando nei pressi di Thimpu a Semtokha Dzong, recentemente restaurato, che fu il primo a essere edificato dallo Shabdrung nel 1631. Dopo la visita si prosegue per Paro, dove prima di recarsi in albergo si vede il Dungtse Chorten, costruito dal mitico Tamgtok Gyalpo, che all’interno rivela una potente atmosfera mistica e stupendi affreschi.
10°g. 15/4 Paro, il grande Cham
Ci si reca allo Dzong prima dell’alba per seguire il Lam Nittam, l’abate di Paro, che tra il suono di corni conduce la processione che porta a spalle solennemente e con grande reverenza la gigantesca tanka dallo Dzong fino al sito delle danze, dove il Thongdrol viene issato. Di fronte al palazzo su cui viene issata la tanka è allestito un lungo altare riccamente ornato di offerte dove siedono i monaci officianti; la gente si accalca per poter toccare il gigantesco drappo. Dopo un breve riposo si torna allo Dzong per assistere all’uscita dei monaci che da uno dei templi interni formano una seconda processione, ora nella luce del giorno, per dare inizio alle danze che chiudono il Cham. Le rappresentazioni di oggi sono le più interessanti e attese, in particolare il Guru Tshen Gye, ovvero la danza delle otto manifestazioni di Guru Rimpoce, quando vengono esposte con magnifica pomposità le forme che il Guru assunse per portare il messaggio di liberazione ai vari tipi di esseri. Si trascorre qui la giornata, mescolati alla folla di bhutanesi.
11°g. 16/4 Paro, Cham rurale ed eremi
Ci si reca a un villaggio dove oggi si svolge un bellissimo Cham rurale, con una processione che si muove a ridosso di una falesia dove meditò Guru Padmasambhava, seguita da diverse rappresentazioni di danze in costume. Nel pomeriggio si raggiunge Yoeto Gompa, un antico tempio con statue e affreschi molto belli dove vivono alcuni giovani monaci; da qui con una breve passeggiata (20 min) si raggiunge l’eremo di Drakarpo, un altro dei mitici siti di meditazione di Guru Padmasambhava, attorniato da una serena comunità di anziani meditatori; rientrati a Paro con una breve passeggiata ci si reca su di un colle sopra la cittadina al bucolico villaggio di Drangchok, dove si trova un antico tempio.
12°g. 17/4 Paro, escursione a Taktshang
A nord di Paro si trova il monastero di Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rimpoce, sicuramente il luogo più celebre del Bhutan, sospeso tra le rocce sopra la valle. Per facilitare la salita (c.a. 2 ore in tutto), con una modica spesa chi vuole può noleggiare un cavallo; sul percorso si giunge ad un rifugetto da cui si gode una vista stupenda, il punto dove si fermano i meno allenati. Tornati a valle ci si reca a Kyuchu Lhakhang, uno dei monasteri più antichi del Bhutan, la cui fondazione è attribuita al re del Tibet Songtsen Gampo (VIII sec.), che contiene alcune preziosissime statue di Cenresi.
13°g. 18/4 Paro – Katmandu e volo di rientro
Il volo per Katmandu parte alle 8.00 con arrivo alle 8.45. A Katmandu è in attesa dei partecipanti il corrispondente locale di Amitaba. Si avrà a disposizione un veicolo per recarsi in centro per visite o acquisti fino al trasferimento in aeroporto, dove la maggior parte dei voli parte nel pomeriggio.
14°g. Sabato 19 aprile, arrivo a destinazione
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