Bhutan
Misterioso Bumthang; est. valle di Katmandu
Un profondo incontro con Druk Yul, il Paese del Drago

Dochu La

Kuengarapten

Bimbo bhutanese

Giovani mamme (foto V. Buzzi)

Taktshang e Zangtopelri









Sintesi del viaggio
Druk Yul è un paese himalaiano che ha preservato tenacemente le proprie tradizioni, un prezioso gioiello nel divenire del mondo. Il viaggio porta in tutti i luoghi importanti da Paro, il punto d’ingresso, fino alle regioni centrali del Bumthang, da dove si rientra poi in volo, e tocca anche molti siti fuori dai circuiti turistici per un contatto il più possibile vicino a questo peculiare mondo culturale. Al termine è prevista un’estensione ai siti storici della valle di Katmandu.
Presentazione del viaggio
(Per informazioni generali vedi Bhutan)
Il viaggio esplora il Bhutan occidentale e porta fino ai monti della zona centrale, nel misterioso Bumthang, culla della civiltà bhutanese, dove tra valli rigogliose che traboccano di storia si incontrano le radici della cultura e spiritualità di Druk Yul, come i bhutanesi chiamano la loro magica terra: il “Paese del Drago”. L’itinerario tocca i più importanti siti e monasteri-fortezza, chiamati Dzong, che sorgono in posizione dominante sulle valli himalaiane enunciando anche con l’imponenza della struttura il loro ruolo difensivo; costruzioni che non sono soltanto un simbolo del paese ma sono tutt’oggi i centri religiosi e amministrativi, dove la gente si reca indossando esclusivamente il costume tradizionale. Oltre ai luoghi più celebri, che costituiscono l’irrinunciabile bagaglio di un viaggiatore, si visitano molti siti fuori dal circuito delle guide turistiche, arrivando ad avere un vero contatto con l’inafferrabile mondo del Bhutan.
Raggiunta Katmandu in Nepal ci si reca in volo a Paro, l’unico aeroporto internazionale bhutanese, dove si incontra la guida locale che parla la lingua inglese. Si inizia il tour dal celebre Dzong e si prosegue per Thimpu, la capitale del Paese, con la visita dello Dzong di Trashichhoe, dove si trova anche la sala del trono del re, e si esplorano i molti siti di quella che è di fatto l’unica cittadina del Bhutan. Il percorso verso est inizia valicando il passo del Dochu che porta nella grande valle di Punakha, dove oltre al meraviglioso Dzong si trova il tempio della fertilità di Chimi Lhakhang; in quest’area, in funzione della durata delle visite precedenti, si potrà effettuare anche un’escursione ai villaggi dei monti circostanti, dalla sorprendente bellezza bucolica. Oltre Wangdue si visita la valle di Phobjikha, riserva naturale delle Colline Nere dove si trova il monastero Nyingmapa di Gangte, e si prosegue valicando il passo del Pele per Chendebji Chorten fino a Trongsa nel Bhutan Centrale, un paese immerso tra foreste pristine dominato da un imponente Dzong, dove si esplorano anche alcuni interessanti siti a sud del villaggio: Kuengarapten e il convento di Karma Drubdey. Oltre il passo di Yotong si entra in Bumthang, dove ci si immerge nei luoghi più antichi delle valli di Chumey, Choekhor e Tang, un insieme di templi, monasteri e villaggi che sembrano posti fuori dal fluire del tempo. Si rientra quindi a Trongsa e da qui si prosegue diretti per la valle di Paro, dove si visita il Dungtse Chorten e si dedica l’ultima giornata a Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rimpoce considerato il luogo simbolo del Bhutan per la sua impareggiabile bellezza, e Kyuchu Lhakhang.
Si rientra quindi in volo a Katmandu da dove si prosegue con il volo di rientro o ci si può fermare seguendo un’estensione di tre giorni che prevede la visita di gran parte dei siti artistici e storici più importanti della valle di Katmandu.
NOTA TECNICA
In Bhutan in agosto il clima è variabile; si incontrano le temperature minime a Jakar nel Bumthang, dove di notte si possono avere anche solo 13 gradi, mentre le massime previste sono a Punakha, dove si possono sfiorare i 30 gradi. La regione centrale del Bumthang ad agosto è più secca ma sono sempre possibili delle piogge, che raramente però hanno una lunga durata. Per gli spostamenti si utilizzano dei comodi pulmini giapponesi. Gli alberghi sono puliti, le stanze sono dotate di bagno, lenzuola ed acqua calda. Il cibo è valido, tra l’indiano e l’internazionale con anche qualche pietanza locale e cinese; tutti gli amici italiani che hanno viaggiato in Bhutan con noi non hanno perso un etto…
Programma del viaggio
1°g. Domenica 3 agosto, partenza per il Nepal
Per raggiungere Katmandu molti viaggiatori scelgono di transitare da Delhi in India; vi è un’ampia scelta di compagnie aeree e Amitaba può prenotare quella di maggior gradimento. La maggior parte dei voli prevede di viaggiare la notte arrivando nella giornata successiva.
2°g. 4/8 Arrivo a Katmandu
Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente nepalese di Amitaba e trasferimento all’Hotel Vajra, immerso in un bel giardino a un quarto d’ora di cammino dal centro della città e dallo Stupa di Swayambhu; è costruito nello stile tradizionale Newari con decorazioni in legno eseguite dall’artista Utam Raj di Patan e pitture del maestro tamang Bimal Moktan; offre diversi servizi inclusi i massaggi ayurvedici e dispone di un’interessante biblioteca. In serata ci si reca a visitare Swayambhu, l’antichissimo Stupa che si erge sulla valle.
3°g. 5/8 Katmandu – Paro – Thimpu
Il volo della Druk Air, linea di bandiera bhutanese, parte alle 8.45 per Paro con arrivo alle 10.20 (orario da confermare); è molto spettacolare: si ha una visione dell’arco himalaiano dall’Everest e il Makalu fino al Kanchendzonga e al Chomolhari. All’arrivo è in attesa dei partecipanti la guida bhutanese che parla la lingua inglese. Paro, l’unico punto d’ingresso aeroportuale del Bhutan, è un bel villaggio che ha conservato le proprie caratteristiche tradizionali; ci si reca subito a visitare lo Dzong, reso celebra anche dal film giratovi da Bertolucci. Dopo pranzo si parte per Thimpu, la capitale, un percorso di 65 km che richiede circa 2 ore; per gli spostamenti in Bhutan si utilizzano pulmini giapponesi. La velocità è sempre moderata per via delle curve e il limite ufficiale è comunque di 40 km/h, si ha così modo di gustare gli stupendi panorami. Arrivati nella cittadina ci si reca al grandioso Trashichhoe Dzong, visitabile dopo le ore 17.00, dove sono situate la sede del governo, la sala del trono del re e la sede estiva del Je Khempo, l’Abate del Bhutan, che vi risiede con i circa 1600 monaci che costituiscono il suo seguito nei sei mesi più caldi dell’anno (la sede invernale è Punakha). Ci si accomoda in un hotel del centro, comodo anche per visitare i negozietti nei dintorni.
4°g. 6/8 Thimpu
Si dedica la giornata alla visita di Thimpu iniziando da Pangri Zampa, un monastero posto un poco più a nord della città che fu la prima residenza dello Shabdrung quando giunse in Bhutan nel XVII secolo; ci si reca quindi a Dechen Podrang, un magnifico palazzo che fu la sede del governo prima della costruzione di Trashichhoe ed è ora una scuola monastica e si completano le visite della mattina con il convento femminile. Nel pomeriggio si tiene a disposizione del tempo libero per visite ai negozi e ai centri di produzione artigianale; ci si reca anche al giardino dove vivono i takin, animale simbolo del Bhutan, e al tempio di Changangkha Lhakhang, sopra Thimpu, vero gioiello dove spesso è possibile assistere alle cerimonie dei monaci.
5°g. 7/8 Thimpu – Punakha
Si parte presto per salire al passo di Dochu, alto 3166 mt, per godere del grandioso panorama: il valico è situato in una foresta lussureggiante con una stupenda visuale dell’arco himalaiano. Ci sono migliaia di bandiere di preghiera colorate che circondano 108 Chorten (reliquiari) e si trovano anche tanti piccoli tsa tsa contenenti le ceneri dei defunti, posti in gran numero attorno al Chorten più antico. Si sosta in un rifugio per consumare la prima colazione e si prosegue la discesa tra scenari grandiosi arrivando nella valle di Punakha, dove ci si reca con una passeggiata che transita per un bel villaggio al tempio della fertilità di Chimi Lhakhang, posto in cima ad una panoramica collina, a metà strada tra Punakha e Wangdue. Questo tempio fu fondato dal grande Lama Kunley, “l’illuminato pazzo” il cui emblema fallico adorna l’ingresso di molte case rurali. Le coppie che non riescono ad avere figli e chiedono qui con fiducia questa grazia vengono quasi sempre esaudite …anche gli stranieri! Si prosegue quindi per lo Dzong di Punakha, il più bello e storicamente importante del paese, situato a 1250 mt. Lo Dzong è curato con amore e senza badare a spese, come si riscontra dalla qualità dei lavori che sono stati fatti per restaurare il tempio principale, che era stato danneggiato da un’inondazione. Tra gli affreschi si ammirano anche rarissimi mandala che non si trovano facilmente rappresentati altrove, neppure nei testi specifici. L’antica arte iconografica qui è … nel presente. Nel pomeriggio se ci sarà tempo sufficiente si effettua un’escursione col pulmino sui monti della valle, dove si trovano una scuola monastica e tipici, ben curati villaggi. Si alloggia in un hotel nei pressi del villaggio di Punakha.
6°g. 8/8 Punakha – Gangte
Si segue la valle fino al vicino Dzong di Wangdi Phodrang, recentemente distrutto da un incendio, che si erge su di un monte che domina il fiume, e si prosegue verso est risalendo dai 1200 mt del fondovalle fino a superare i 3000, godendo del graduale cambiamento della tipologia arborea delle foreste, formate nelle parti più elevate da gigantesche conifere a cui si aggrappano argentei licheni. Una strada che scavalca le creste dei monti verso sud porta nella valle di Phobjikha, dove tra le piante di bambù nano è frequente vedere gli yak che pascolano tranquilli. In questa bellissima natura tra graziose case di campagna si erge su di un colle, attorniato dalle abitazioni tradizionali del villaggio, il monastero Nyingmapa di Gangte che, assieme a Tamshing in Bumthang, è retto da Kunzang, l’abate riconosciuto come la nona reincarnazione di Pema Lingpa, il famoso Santo bhutanese che visse nel XV secolo. Si alloggia in un semplice albergo.
7°g. 9/8 Gangte – Trongsa
Lasciata la valle di Phobjikha ci si ricongiunge alla strada che porta a est verso le regioni del Bhutan Centrale e si supera il passo del Pele (3390 mt), arrivando a Chendebji Chorten, una classica costruzione bianca tra muri mani e bandiere di preghiera: venne posta qui per tenere a bada i demoni che secondo la leggenda rendevano periglioso il transito in queste rigogliose foreste. Si prosegue per Trongsa (2180 mt) dove si visita l’imponente Dzong e si alloggia in un albergo.
8°g. 10/8 Trongsa – Jakar
Un’escursione verso sud porta in meno di un’ora a Kuengarapten, il palazzo invernale del II re Wangchuk, che ora ospita circa 50 monachelli che seguono gli studi iniziali della loro lunga educazione. Nel palazzo è di particolare interesse la stupenda cappella del re. Da qui, in circa 15 min. a piedi si raggiunge il convento femminile di Karma Drubdey Gompa, che ospita un’ottantina di giovani monache e con anche un’area chiusa per i ritiri; è tenuto magnificamente. Rientrati a Trongsa per il pranzo, nel pomeriggio si parte per il passo dello Yotong (3425 mt), che si apre sulle valli del Bumthang. Prima di arrivare a Jakar (2580 mt), che dista 68 km, circa 2 ore e mezzo di guida, si visitano due interessanti siti della vallata di Chumey, Buli Lhakhang, un delizioso tempio e scuola monastica fondato nel XV secolo tra le case di un bucolico villaggio, e il palazzo di Donkhar Tsichholing, che si può vedere solo nelle parti esterne perché è ancora utilizzato dalla famiglia reale. Arrivati a Jakar si alloggia in un semplice albergo.
9°g. 11/8 Jakar
Jakar è il centro principale del Bumthang, ricco di siti interessanti. Oggi ci si reca nella valle di Tang, la più selvaggia e remota del Bumthang. Oltrepassato il piccolo lago di Mabertso, intriso di leggende, si incontrano alcuni piccoli villaggi immersi nelle foreste incontaminate arrivando al tempio di Ta Rimoce, appoggiato ad un colossale masso al margine della vallata. Dopo una visita si prosegue per Urgyen Choling, una preziosa casa nobiliare dove all’interno è stato allestito un piccolo museo; si pranzerà qui, ospiti del custode. Il villaggio all’intorno è uno dei più begli esempi di una vita rurale bhutanese, assolutamente estraneo al transito del tempo. Completate le esplorazioni si rientra a Jakar.
10°g. 12/8 Jakar – Trongsa
Si iniziano le visite dallo Dzong, edificato su di un colle al bordo della vallata. Si prosegue con Jambay Lhakhang, la cui origine risale all’VIII secolo: il tempio è infatti uno dei 108 edificati dal re del Tibet Songtsen Gampo per domare l’orchessa del Tibet, e si dice essere posizionato sul ginocchio sinistro del demone. E’ considerato il più antico sito buddista del Bhutan, costruito pochi anni prima di Kyuchu, che si visita il 14/8, che sarebbe invece posto sul piede sinistro del demone. Quindi ci si reca al complesso di Kurjey (considerato uno dei siti più sacri del Bhutan, fondato nel 1652 sul luogo intriso di leggende dove Guru Rimpoce aveva lasciato impressa su una roccia l’impronta del proprio corpo – ku significa roccia e jey corpo), a Tamshing (il monastero fondato nel 1501 da Pema Lingpa e retto dalla sua attuale reincarnazione, che è il più importante centro Nyingmapa del paese, con affreschi storicamente importanti), e all’antico tempio di Konchogsum. Completate le visite si parte per Trongsa, riattraversando verso ovest il passo dello Yutong.
11°g. 13/8 Trongsa – Paro
Si continua il viaggio verso ovest, ripercorrendo le stupende vallate himalaiane; si transita da Chendebji Chorten e si valicano il Pele e il Dochu La. A Paro prima di accomodarsi in albergo si visita il Dungtse Chorten, costruito da Tamgtok Gyalpo, che all’interno rivela una potente atmosfera mistica e stupendi affreschi.
12°g. 14/8 Paro, escursione a Taktshang
A nord di Paro si trova il monastero di Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rimpoce, sicuramente il luogo più celebre del Bhutan, sospeso tra le rocce sopra la valle. Per facilitare la salita (c.a. 2 ore in tutto), con una modica spesa chi vuole può noleggiare un cavallo; sul percorso si giunge a un rifugetto da cui si gode una vista stupenda, il punto dove si fermano i meno allenati. Tornati a valle ci si reca al villaggio e al forte di Drukyel e poi a Kyuchu Lhakhang, uno dei templi più antichi del Bhutan, la cui fondazione è attribuita al re del Tibet Songtsen Gampo (VIII sec.), che contiene alcune preziosissime statue di Cenresi.
PER CHI RIENTRA
13°g. 15/8 Paro – Katmandu e volo di rientro
Il volo per Katmandu parte alle 8.00 con arrivo alle 8.55 (orario da confermare). È in attesa dei partecipanti la guida nepalese di Amitaba, che parla la lingua italiana. Ci si reca per una visita a Pashupatinath e a Bodanth assieme ai partecipanti che resteranno a Katmandu. Si lascia il gruppo in tempo utile per recarsi in aeroporto per l’imbarco sul volo internazionale accompagnati da una guida locale; la maggior parte dei voli parte nel pomeriggio.
14°g. Sabato 16 agosto, arrivo a destinazione
PER CHI PROSEGUE
13°g. 15/8 Paro – Katmandu (Pashupatinath, Bodanth)
Il volo per Katmandu parte alle 8.00 con arrivo alle 8.55 (orario da confermare). È in attesa dei partecipanti la guida nepalese di Amitaba, che parla la lingua italiana. Si iniziano le visite da Pashupatinath, che è situata nei presi dell’aeroporto: un antichissimo santuario indù lungo le rive del fiume Bagmati dedicato a Shiva, luogo di pellegrinaggio dove giungono anche molti pittoreschi Sadhu. L’intera collina è un mondo da scoprire, disseminata di antichi tempietti immersi nel verde; sulla riva del fiume avvengono le cremazioni. Da qui si raggiunge il vicino Stupa di Bodnath, nel cuore del quartiere tibetano, ricco di botteghe, negozi e importanti templi e monasteri. Si visitano quello Nyingma di Sechen, sede della reincarnazione di Dilgo Kyentse Rinpoche, il “monastero bianco” Ka-Nying di tradizione Kagyu e Nyingma fondato da Urgyen Tulku e, tempo permettendo, anche altri. Si terrà del tempo a disposizione anche per curiosare tra i negozietti del quartiere di Thamel, un vasto paradiso per gli acquisti. Si alloggia presso l’hotel Vajra, già utilizzato il 4/8.
14°g. 16/8 Katmandu (Budanilkantal, Durbar, Patan)
Ci si reca a Budhanilkantal per ammirare la statua di Vishnu addormentato sul serpente, adagiata in una vasca d’acqua dove i bramini officiano i loro riti. Si prosegue per il centro storico della città, la piazza di Durbar e dintorni, con i magnifici templi, l’antico palazzo reale, la galleria nazionale d’arte e il grande mercato di Indra Chowk. Si completa la giornata a Patan, che è la più antica delle tre capitali della valle di Katmandu. La piazzetta centrale è un gioiello dell’architettura newari; tra i vari templi della zona circostante i più importanti sono il Tempio d’Oro e il Kumbeshwor.
15°g. 17/8 Katmandu (Baktapur, Changu Narayan)
Visita di Baktapur, il cui nome significa “città dei devoti”; la più preservata tra le tre antiche capitali della valle di Katmandu. Qui è più facile rivivere l’atmosfera che permeava la vita della gente prima del recente avvento della ‘civiltà’ moderna. Oltre al piacere di curiosare, questa città-villaggio offre esempi stupendi di architettura newari, tra cui la Nyatapola Mandir, una pagoda a cinque livelli, e le tre piazze di Durbar, Tumadhi e Dattatraya. Nel pomeriggio si prosegue per Changu Narayan, magnifico santuario dedicato a Vishnu, posto su un’altura che domina la valle contornato da un bel villaggio tradizionale.
16°g. 18/8 Katmandu e volo di rientro
Tempo libero fino al trasferimento in aeroporto, dove la maggior parte dei voli parte nel pomeriggio.
17°g. Martedì 19 agosto, arrivo a destinazione
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