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Bhutan


Druk Yul, il Paese del Drago; estensione Nepal

Da Paro al Bumthang, l’incontro con il gioello dell’Himalaia


Dochu La

Taktshang

Punakha Dzong

Kuengarapten

Giovane ragazza

PARTENZA
05/08/2017
RITORNO
19/08/2017
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
22/08/2017
2a ESTENSIONE
DURATA
15 – 18 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Druk Yul, come i bhutanesi chiamano la loro magica terra, significa “Paese del Drago”; un nome molto appropriato per questo paese himalaiano che ha preservato così tenacemente le proprie tradizioni, raro gioiello nel divenire del mondo. Il viaggio esplora il Bhutan occidentale e porta fino ai monti della regione centrale del Bumthang, culla della civiltà bhutanese, dove tra valli rigogliose ricche di storia si incontrano le radici più autentiche della cultura e spiritualità di questo esoterico Paese.

Si visitano i più importanti siti ed i monasteri-fortezza, chiamati Dzong, che sorgono in posizione dominante sulle rigogliose vallate enunciando anche con l’imponenza della struttura il loro storico ruolo difensivo; queste costruzioni non sono soltanto un simbolo del paese ma sono tutt’oggi i centri religiosi e amministrativi, dove la gente si reca indossando esclusivamente il costume tradizionale. Oltre ai luoghi più celebri, che costituiscono l’irrinunciabile bagaglio di un viaggiatore, l’itinerario porta in molti siti fuori dal circuito delle guide turistiche, arrivando ad avere un vero contatto con l’inafferrabile mondo del Bhutan.

Il paese più felice del mondo
  • Katmandu
  • Paro
  • Thimphu
  • Punakha
  • Gangtey Monastery
  • Trongsa
  • Jakar
  • Ogyen Choling Palace and Museum
  • Taktsang Lhakhang
  • Patan
  • Kirtipur
  • Tempio di Pashupatinat
  • Bouddhanath Temple
  • Durbar Square
  • Bhaktapur
  • Changunarayan Temple

 Presentazione del viaggio


Si visitano i più importanti siti ed i monasteri-fortezza, chiamati Dzong, che sorgono in posizione dominante sulle rigogliose vallate enunciando anche con l’imponenza della struttura il loro storico ruolo difensivo; queste costruzioni non sono soltanto un simbolo del paese ma sono tutt’oggi i centri religiosi e amministrativi, dove la gente si reca indossando esclusivamente il costume tradizionale. Oltre ai luoghi più celebri, che costituiscono l’irrinunciabile bagaglio di un viaggiatore, l’itinerario porta in molti siti fuori dal circuito delle guide turistiche, arrivando ad avere un vero contatto con l’inafferrabile mondo del Bhutan.

Al termine è prevista un’estensione ai siti storici della valle di Katmandu in Nepal.

Per maggiori dettagli sul Paese, vedi Bhutan.

Raggiunta Katmandu in Nepal ci si reca il giorno successivo in volo a Paro, l’unico aeroporto internazionale bhutanese, dove si incontra la guida locale che parla la lingua inglese, e si raggiunge la vicina Thimpu, capitale del Paese, che è di fatto l’unica cittadina del Bhutan. Ci si reca subito allo Dzong di Trashichhoe, dove si trova anche la sala del trono del re, e si completando le visite dei molti luoghi d’interesse nella giornata successiva. Il percorso verso est inizia valicando il passo del Dochu che porta nella grande valle di Punakha, dove oltre al meraviglioso Dzong si trova il tempio della fertilità di Chimi Lhakhang; in quest’area, in funzione della durata delle visite precedenti, si potrà effettuare anche un’escursione ai villaggi dei monti circostanti, dalla sorprendente bellezza bucolica. Oltre Wangdue si visita la valle di Phobjikha, riserva naturale delle Colline Nere dove si trova il monastero Nyingmapa di Gangte, e si prosegue valicando il passo del Pele per Chendebji Chorten fino a Trongsa nel Bhutan Centrale, un paese immerso tra foreste pristine dominato da un imponente Dzong, dove si esplorano anche alcuni interessanti siti a sud del villaggio: Kuengarapten e il convento di Karma Drubdey. Oltre il passo di Yotong si entra in Bumthang, dove ci si immerge nei luoghi più antichi delle valli di Chumey, Choekhor e Tang, un insieme di templi, monasteri e villaggi posti fuori dal fluire del tempo. Si rientra quindi a Trongsa e da qui si prosegue diretti per la valle di Paro, dove si visitano il Dungtse Chorten, il celebre Dzong e ci si reca al pittoresco villaggi di Dzongdraka, dove si trova un interessante  eremo abbarbicato alle falesie dei monti. L’ultima giornata è dedicata a Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rimpoce, considerato il luogo simbolo del Bhutan per la sua impareggiabile bellezza, Drukyel e lo storico Kyuchu Lhakhang.

L’ESTENSIONE IN NEPAL

Si rientra quindi in volo a Katmandu da dove si prosegue con il volo di rientro o ci si può fermare per seguire un’estensione di tre giorni che prevede la visita di gran parte dei siti artistici e storici più importanti della valle di Katmandu con l’ausilio di una guida locale che parla la lingua italiana. Una domanda che si potrebbe porre è se l’estensione meriti, visti i gravi danni portati dal terremoto del 2015 quando molti siti sono stati gravemente danneggiati ed alcuni distrutti: si consideri che in realtà non tutti i luoghi d’interesse sono stati danneggiati, che l’opera di restauro è in corso e molti dei punti storici più belli ora sono a posto – in sintesi, riteniamo che valga la pena assolutamente.

NOTA TECNICA

In Bhutan in agosto il clima è variabile; si incontrano le temperature minime a Jakar nel Bumthang, dove di notte si possono avere anche solo 13 gradi, mentre le massime previste sono a Punakha, dove si possono sfiorare i 30 gradi. La regione centrale del Bumthang ad agosto è più secca ma sono sempre possibili delle piogge, che raramente hanno una lunga durata. Per gli spostamenti si utilizzano dei comodi pulmini giapponesi. Gli alberghi sono puliti, le stanze sono dotate di bagno, lenzuola ed acqua calda. Il cibo è valido, tra l’indiano e l’internazionale con anche qualche pietanza locale e cinese; tutti gli amici che hanno viaggiato in Bhutan con noi non hanno perso un etto….

 Programma del viaggio


1°g.    Sabato 5 agosto, partenza per il Nepal 
Non ci sono collegamenti diretti dall’Italia per Katmandu e molti viaggiatori scelgono di transitare da Delhi in India; vi è un’ampia scelta di compagnie aeree e Amitaba può prenotare quella di maggior gradimento. La maggior parte dei voli prevede di viaggiare la notte arrivando nella giornata successiva.

2°g.    6/8 Arrivo a Katmandu 
Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente nepalese di Amitaba e trasferimento all’Hotel Vajra, dove è in attesa dei partecipanti la guida del viaggio. L’hotel, immerso in un bel giardino a un quarto d’ora di cammino dal centro della città e dallo Stupa di Swayambhu; è costruito nello stile tradizionale Newari con decorazioni in legno eseguite dall’artista Utam Raj di Patan e pitture del maestro tamang Bimal Moktan;  offre diversi servizi inclusi i massaggi ayurvedici e dispone di un’interessante biblioteca.

3°g.    7/8 Katmandu – Paro – Thimpu  
Il volo della Druk Air, linea di bandiera bhutanese, parte alle 12.45 per Paro con arrivo alle 14.00 (orario da confermare); è molto spettacolare: si ha una visione dell’arco himalaiano dall’Everest e il Makalu fino al Kanchendzonga e al Chomolhari. All’arrivo è in attesa dei partecipanti la guida bhutanese che parla la lingua inglese. Dall’aeroporto, che è l’unico punto d’ingresso aeroportuale del Bhutan, si parte per Thimpu, la capitale, un percorso di 65 km che richiede circa 2 ore; per gli spostamenti in Bhutan si utilizzano pulmini giapponesi. La velocità è sempre moderata per via delle curve e il limite ufficiale è comunque di 40 km/h, si ha così modo di gustare gli stupendi panorami. Arrivati nella cittadina ci si reca al grandioso Trashichhoe Dzong, visitabile dopo le ore 17.00, dove sono situate la sede del governo, la sala del trono del re e la sede estiva del Je Khempo, l’Abate del Bhutan, che vi risiede con i circa 1600 monaci che costituiscono il suo seguito nei sei mesi più caldi dell’anno (la sede invernale è Punakha). Ci si accomoda in un hotel del centro, il Pendling o simile, comodo anche per visitare i negozietti nei dintorni.

4°g.    8/8 Thimpu
Si dedica la giornata alla visita di Thimpu iniziando da Pangri Zampa, un monastero posto un poco più a nord della città che fu la prima residenza dello Shabdrung quando giunse in Bhutan nel XVII secolo ed oggi ospita la scuola astrologica; ci si reca quindi a Dechen Podrang, un magnifico palazzo che fu la sede del governo prima della costruzione di Trashichhoe ed è ora una scuola monastica e si completano le visite della mattina con il convento femminile. Nel pomeriggio si tiene a disposizione del tempo libero per visite ai negozi e ai centri di produzione artigianale; ci si reca anche al giardino dove vivono i takin, animale simbolo del Bhutan, e al tempio di Changangkha Lhakhang, sopra Thimpu, vero gioiello dove spesso è possibile assistere alle cerimonie dei monaci.

5°g.    9/8 Thimpu – Punakha 
Si parte presto per salire al passo di Dochu, alto 3166 mt, per godere del grandioso panorama: il valico è situato in una foresta lussureggiante con una stupenda visuale dell’arco himalaiano e si ammirano migliaia di bandiere di preghiera colorate che circondano 108 Chorten (reliquiari); si trovano anche tanti piccoli tsa tsa impastati con le ceneri dei defunti, posti in gran numero attorno al Chorten più antico. Si sosta in un rifugio per consumare la prima colazione e si prosegue la discesa tra scenari grandiosi arrivando nella valle di Punakha, dove ci si reca con una passeggiata che transita per un bel villaggio al tempio della fertilità di Chimi Lhakhang, posto in cima ad una panoramica collina, a metà strada tra Punakha e Wangdue. Questo tempio fu fondato dal grande Lama Kunley, “l’illuminato pazzo” il cui emblema fallico adorna l’ingresso di molte case rurali. Le coppie che non riescono ad avere figli e chiedono qui con fiducia questa grazia vengono quasi sempre esaudite …anche gli stranieri! Si prosegue quindi per lo Dzong di Punakha, il più bello e storicamente importante del paese, situato a 1250 mt. Lo Dzong è curato con amore e senza badare a spese, come si riscontra dalla qualità dei lavori che sono stati fatti per restaurare il tempio principale, che era stato danneggiato da un’inondazione. Tra gli affreschi si ammirano anche rarissimi mandala che non si trovano facilmente rappresentati altrove, neppure nei testi specifici. L’antica arte iconografica qui è … nel presente. Nel pomeriggio se ci sarà tempo sufficiente si effettua un’escursione col pulmino sui monti della valle, dove si trovano una scuola monastica e tipici, ben curati villaggi. Si alloggia in un hotel nei pressi del villaggio di Punakha, il Zangtopelri o simile.

6°g.    10/8 Punakha – Gangte  
Si segue la valle fino al vicino Dzong di Wangdi Phodrang, recentemente distrutto da un incendio, posto su di un monte che domina il fiume, e si prosegue verso est risalendo dai 1200 mt del fondovalle fino a superare i 3000, godendo del graduale cambiamento della tipologia arborea delle foreste, formate nelle parti più elevate da gigantesche conifere su cui si aggrappano argentei licheni. Una strada che scavalca le creste dei monti verso sud porta nella valle di Phobjikha, dove tra le piante di bambù nano è frequente vedere gli yak che pascolano tranquilli. In questa bellissima natura tra graziose case di campagna si erge su di un colle, attorniato dalle abitazioni tradizionali del villaggio, il monastero Nyingmapa di Gangte che, assieme a Tamshing in Bumthang, è retto da Kunzang, l’abate riconosciuto come la nona reincarnazione di Pema Lingpa, il famoso Santo bhutanese che visse nel XV secolo. Si alloggia in un semplice albergo, il Dewachen o simile.

7°g.    11/8 Gangte – Trongsa 
Lasciata la valle di Phobjikha ci si ricongiunge alla strada che porta a est verso le regioni del Bhutan Centrale e si supera il passo del Pele (3390 mt), arrivando a Chendebji Chorten, una classica costruzione bianca tra muri mani e bandiere di preghiera: venne posta qui per tenere a bada i demoni che secondo la leggenda rendevano periglioso il transito in queste rigogliose foreste. Si prosegue per Trongsa (2180 mt) dove si visita l’imponente Dzong e e si alloggia presso l’hotel Yangkhil Resort o simile.

8°g.    12/8 Trongsa – Jakar  
Un’escursione verso sud porta in meno di un’ora a Kuengarapten, il palazzo invernale del II re Wangchuk, che ora ospita circa 50 monachelli che seguono gli studi iniziali della loro lunga educazione. Nel palazzo è di particolare interesse la stupenda cappella del re. Da qui, in circa 15 min. a piedi si raggiunge il convento femminile di Karma Drubdey Gompa, che ospita un’ottantina di giovani monache dove vi è anche un’area chiusa per i ritiri; è tenuto magnificamente. Rientrati a Trongsa per il pranzo, nel pomeriggio si parte per il passo dello Yotong (3425 mt), che si apre sulle valli del Bumthang. Prima di arrivare a Jakar (2580 mt), che dista 68 km, circa 2 ore e mezzo di guida, si visitano due interessanti siti della vallata di Chumey, appena oltre il passo: Buli Lhakhang, un delizioso tempio e scuola monastica fondato nel XV secolo tra le case di un bucolico villaggio, e il palazzo di Donkhar Tsichholing, che si può vedere solo nelle parti esterne perché è ancora utilizzato dalla famiglia reale. Arrivati a Jakar, centro principale del Bumthang, si alloggia in un semplice albergo, il Pelling o simile.

9°g.    13/8 Jakar 
Oggi ci si reca nella valle di Tang, la più selvaggia e remota del Bumthang. Oltrepassato il piccolo lago di Mabertso, intriso di leggende, si incontrano alcuni piccoli villaggi immersi nelle foreste incontaminate arrivando al tempio di Ta Rimoce, appoggiato ad un colossale masso al margine della vallata. Dopo una visita si prosegue per Urgyen Choling, una preziosa casa nobiliare dove all’interno è stato allestito un piccolo museo; si pranzerà qui, ospiti del custode. Il villaggio all’intorno è uno dei più begli esempi della vita rurale bhutanese, assolutamente estraneo al transito del tempo. Completate le esplorazioni si rientra a Jakar.

10°g.    14/8 Jakar – Trongsa 
Si iniziano le visite dallo Dzong, edificato su di un colle al bordo della vallata. Si prosegue con Jambay Lhakhang, la cui origine risale all’VIII secolo: il tempio è infatti uno dei 108 edificati dal re del Tibet Songtsen Gampo per domare l’orchessa del Tibet, e si dice essere posizionato sul ginocchio sinistro del demone. È considerato il più antico sito buddista del Bhutan, costruito pochi anni prima di Kyuchu, che si visita il 17/8, che sarebbe invece posto sul piede sinistro del demone. Quindi ci si reca al complesso di Kurjey (considerato uno dei siti più sacri del Bhutan, fondato nel 1652 sul luogo intriso di leggende dove Guru Rimpoce aveva lasciato impressa su una roccia l’impronta del proprio corpo – ku significa roccia e jey corpo) ed a Tamshing (il monastero fondato nel 1501 da Pema Lingpa e retto dalla sua attuale reincarnazione, che è il più importante centro Nyingmapa del paese, con affreschi storicamente importanti). Completate le visite si parte per Trongsa, riattraversando verso ovest il passo dello Yutong, dove si alloggia nel medesimo hotel.

11°g.    15/8 Trongsa – Paro  
Si continua il viaggio verso ovest, ripercorrendo le stupende vallate himalaiane; si transita da Chendebji Chorten e si valicano il Pele e il Dochu La. A Paro prima di accomodarsi in albergo si visita il Dungtse Chorten, costruito da Tamgtok Gyalpo, che all’interno rivela una potente atmosfera mistica e stupendi affreschi. Si alloggia presso l’hotel Dewachen o il Rema Resort.

12°g.    16/8 Paro
Paro è un bel villaggio che ha conservato le proprie caratteristiche tradizionali; ci si reca a visitare lo Dzong, reso celebre anche dal film giratovi da Bertolucci, e il museo posto presso la torre di Ta Dzong, situata sull’altura alle sue spalle. Se vi sarà tempo, con una breve passeggiata ci si reca quindi al bucolico villaggio di Drangchok, posto appena sopra Paro, dove si trova un antico tempio. Dopo pranzo si raggiunge il bel villaggio di Dzongdraka dove si trova un piccolo tempio e, lungo una ripida falesia, un panoramico eremo che la tradizione dice essere stato utilizzato da Guru Padmasambhava; rientrati a Paro si avrà del tempo per curiosare tra i negozietti del villaggio.

13°g.    17/8 Paro, escursione a Taktshang  
A nord di Paro si trova Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rimpoce, sicuramente il luogo di ritiro più celebre del Bhutan, sospeso tra le rocce sopra la valle. Per facilitare la salita (c.a. 2 ore in tutto), con una modica spesa chi vuole può noleggiare un cavallo; sul percorso si giunge a un rifugetto da cui si gode una vista stupenda, il punto dove si fermano i meno allenati. Tornati a valle ci si reca al villaggio e al forte di Drukyel e poi a Kyuchu Lhakhang, uno dei templi più antichi del Bhutan, la cui fondazione è attribuita al re del Tibet Songtsen Gampo (VIII sec.), che contiene alcune preziosissime statue di Cenresi.

PER CHI RIENTRA

14°g.    18/8 Paro – Katmandu e volo di rientro  
Il volo per Katmandu parte alle 11.00 con arrivo alle 11.45 (orario da confermare). A Katmandu sono in attesa dei partecipanti il corrispondente locale di Amitaba ed un mezzo con autista con cui poter effettuare visite o acquisti fino al momento dell’imbarco sul volo internazionale; quasi tutti i voli partono in serata con arrivo nella giornata successiva.

15°g.    Sabato 20 agosto, arrivo a destinazione

PER CHI SEGUE L’ESTENSIONE IN NEPAL

(si segnala che a seguito del terremoto del 2015 diversi siti sono stati gravemente danneggiati ed alcuni distrutti; l’opera di restauro è in corso e molti dei punti storici più belli ora sono a posto)

14°g.    18/8 Paro – Katmandu e visita di Patan e Kirtipur
Il volo per Katmandu parte alle 11.00 con arrivo alle 11.45 (orario da confermare). A Katmandu sono in attesa dei partecipanti il corrispondente locale di Amitaba e la guida locale che parla la lingua italiana che seguirà il programma dei prossimi giorni; trasferimento presso l’hotel Vajra, il medesimo utilizzato all’arrivo. Oggi si visita Patan, che è la più antica delle tre capitali della valle di Katmandu. La piazzetta centrale è un gioiello dell’architettura newari; tra i vari templi della zona circostante i più importanti sono il Tempio d’Oro e il Kumbeshwor. Al termine ci si reca al vicino villaggio storico di Kirtipur (il cui nome significa “città della gloria”). Fu una capitale minore dalla sua fondazione nell’XI secolo fino alla conquista Gurkha del XVIII; tra i diversi siti è molto bello il tempio di Bagh Bhairab, adiacente alla piazza centrale, e particolarmente interessante l’Uma Maheshwar, sulla cima del panoramico colle, dove si notano anche sculture lignee fortemente erotiche.

15°g.    19/8 Katmandu: Pashupatinath, Bodnath, Durbar  
Ci si reca a Pashupatinath, l’antichissimo santuario indù lungo le rive del fiume Bagmati dedicato a Shiva, luogo di pellegrinaggio dove giungono anche molti pittoreschi Sadhu. L’intera collina è un mondo da scoprire, disseminata di antichi tempietti immersi nel verde; sulla riva del fiume avvengono le cremazioni. Da qui si raggiunge il vicino Stupa di Bodnath, nel cuore del quartiere tibetano, ricco di botteghe, negozi e importanti templi e monasteri. Si visitano quello Nyingma di Sechen, sede della reincarnazione di Dilgo Kyentse Rinpoche, il “monastero bianco” Ka-Nying di tradizione Kagyu e Nyingma fondato da Urgyen Tulku e, tempo permettendo, anche altri. Si completa la giornata con la visita del centro storico di Katmandu: Durbar Square e dintorni con i magnifici templi, l’antico palazzo reale e la galleria nazionale d’arte; tempo permettendo ci si reca anche a Indra Chowk, il grande mercato con tantissimi negozi circostanti.

16°g.    20/8 Katmandu: Baktapur e Changu Narayan  
Visita di Bhaktapur, il cui nome significa “città dei devoti”, che tra le tre antiche capitali della valle di Katmandu è dove è più facile rivivere l’atmosfera che permeava la vita della gente prima del recente avvento della ‘civiltà’ moderna. Oltre al piacere di curiosare, questa città-villaggio offre esempi stupendi di architettura newari, tra cui la Nyatapola Mandir, una pagoda a cinque livelli, e le tre piazze di Durbar, Tumadhi e Dattatraya. Nel pomeriggio si prosegue per Changu Narayan, magnifico santuario dedicato a Vishnu, posto su un’altura che domina la valle. Si segnala che queste due località nel 2015 hanno subito danni particolarmente gravi.

17°g.    21/8 Katmandu e volo di rientro  
Giornata libera fino al trasferimento dall’hotel all’aeroporto per il volo di rientro. Quasi tutti i voli partono in serata con arrivo nella giornata successiva.

18°g.    Martedì 22 agosto, arrivo a destinazione

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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.