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Bhutan


Misterioso Bumthang

Un viaggio completo, per conoscere Druk Yul


Chomolhrari, salendo al Pele La

Villaggio sul Pele La

Buli Lhakhang

Wangdue Dzong

Giovane monaco bhutanese

PARTENZA
11/08/2013
RITORNO
24/08/2013
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
14 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Druk Yul è un paese himalaiano che ha preservato tenacemente le proprie tradizioni, un prezioso gioiello nel divenire del mondo. Il viaggio porta in tutti i luoghi importanti da Paro, il punto d’ingresso, fino alle regioni centrali del Bumthang e tocca anche molti siti fuori dai circuiti turistici, per un contatto il più possibile vicino a questo peculiare mondo culturale.

Il paese più felice del mondo

 Presentazione del viaggio


Il viaggio, accompagnato da un’esperta guida italiana, esplora il Bhutan occidentale e porta fino ai monti della zona centrale, nel misterioso Bumthang, culla della civiltà bhutanese, dove tra valli rigogliose che traboccano di storia si incontrano le radici della cultura e spiritualità di Druk Yul, come i bhutanesi chiamano la loro magica terra: il “Paese del Drago”. L’itinerario tocca i più importanti siti e monasteri-fortezza, chiamati Dzong, che sorgono in posizione dominante sulle valli himalaiane enunciando anche con l’imponenza della struttura il loro ruolo difensivo; costruzioni che non sono soltanto un simbolo del paese ma sono tutt’oggi i centri religiosi e amministrativi, dove la gente si reca indossando esclusivamente il costume tradizionale. Oltre ai luoghi più celebri, che costituiscono l’irrinunciabile bagaglio di un viaggiatore, si visitano molti siti fuori dal circuito delle guide turistiche, arrivando ad avere un vero contatto con l’inafferrabile mondo del Bhutan.

Raggiunta Delhi in India ci si reca in volo a Paro, l’unico aeroporto bhutanese, dove si inizia il tour con Dungtse Chorten, il celebre Dzong e altri importanti luoghi; si prosegue per Thimpu, la capitale del Paese, con la visita dello Dzong di Trashichhoe, dove si trova anche la sala del trono del re, e si esplorano i molti siti di quella che è di fatto l’unica cittadina del Bhutan. Il percorso verso est inizia valicando il passo del Dochu che porta nella grande valle di Punakha, dove oltre al meraviglioso Dzong si trova il tempio della fertilità di Chimi Lhakhang; in quest’area, in funzione della durata delle visite precedenti, si potrà effettuare anche un’escursione ai villaggi dei monti circostanti, dalla sorprendente bellezza bucolica. Oltre Wangdue si visita la valle di Phobjikha, riserva naturale delle Colline Nere dove si trova il monastero Nyingmapa di Gangte, e si prosegue valicando il passo del Pele per Chendebji Chorten fino a Trongsa nel Bhutan Centrale, un paese immerso tra foreste pristine dominato da un imponente Dzong, dove si esplorano anche alcuni interessanti siti posti a sud del villaggio: Kuengarapten e il convento di Karma Drubdey. Oltre il passo di Yotong si entra in Bumthang, dove ci si immerge nei luoghi più antichi delle valli di Chumey e Choekhor, un insieme di templi, monasteri e villaggi che sembrano posti fuori dal fluire del tempo. Tornando verso ovest si visitano gli Dzong di Wangdi Phodrang e di Semtokha e, rientrati nella valle di Paro, ci si reca Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rimpoce considerato il luogo simbolo del Bhutan per la sua impareggiabile bellezza, e Kyuchu Lhakhang. Si rientra quindi in volo a Delhi e si prosegue per l’Italia.

NOTA TECNICA

In Bhutan in agosto il clima è variabile; si incontrano le temperature minime a Jakar nel Bumthang, dove di notte si possono avere anche solo 13 gradi, mentre le massime previste sono a Punakha, dove si possono sfiorare i 30 gradi. La regione centrale del Bumthang ad agosto è più secca ma sono sempre possibili delle piogge, che raramente però hanno una lunga durata. Per gli spostamenti si utilizzano dei comodi pulmini giapponesi. Gli alberghi sono puliti, le stanze sono dotate di bagno, lenzuola ed acqua calda. Il cibo è valido, tra l’indiano e l’internazionale con anche qualche pietanza locale e cinese; tutti gli amici italiani che hanno viaggiato in Bhutan con noi non hanno perso un etto…

 Programma del viaggio


1°g. Domenica 11 agosto, partenza per Delhi  
All’arrivo, accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente di Amitaba e sistemazione in hotel nei pressi dell’aeroporto; si utilizza l’Ashok Country Resort o simile.

2°g.  12/8 Delhi – Paro  
Il volo della Druk Air, linea di bandiera bhutanese, parte alle 11.45 per Paro con arrivo alle 15.35 (orario da confermare); giungendo in Bhutan dall’aereo si gode una stupenda vista dell’arco himalaiano. Si visita il piccolo centro di Paro, un paese fatto di case tradizionali con anche diversi negozietti, e si visita il Dungtse Chorten, costruito dal mitico Tamgtok Gyalpo, che all’interno rivela una potente atmosfera mistica e stupendi affreschi, un primo contatto con l’arte sacra bhutanese. Sistemazione in hotel. Per gli spostamenti in Bhutan si utilizzano pulmini giapponesi.

3°g.  13/8 Paro – Thimpu  
Ci visita lo Dzong, reso celebre anche dal film giratovi da Bertolucci, e al museo posto nella torre sovrastante di Ta Dzong. Si lascia Paro andando a un vicino villaggetto, nei cui pressi sul bordo di una falesia rocciosa si trova l’eremo di Dzongdraka, dove la leggenda tramanda essersi fermato Guru Rimpoce. Si parte quindi per Thimpu, la capitale, un percorso di 65 km che richiede circa 2 ore. La velocità è sempre moderata per via delle curve e il limite ufficiale è comunque di 40 km/h, si ha così modo di gustare gli stupendi panorami. Arrivati nella cittadina ci si reca al grandioso Trashichhoe Dzong, visitabile dopo le ore 17.00, dove sono situate la sede del governo, la sala del trono del re e la sede estiva dell’Abate del Bhutan. Ci si accomoda in un hotel del centro, comodo anche per visitare i negozietti nei dintorni.

4°g.  14/8 Thimpu  
Si dedica la giornata alla visita di Thimpu iniziando da Pangri Zampa, un monastero posto un poco più a nord della città che fu la prima residenza dello Shabdrung quando giunse in Bhutan nel XVII secolo; ci si reca quindi a Dechen Podrang, un magnifico palazzo che fu la sede del governo prima della costruzione di Trashichhoe ed è ora una scuola monastica e si completano le visite della mattina con il convento femminile. Nel pomeriggio si tiene a disposizione del tempo libero per visite ai negozi e ai centri di produzione artigianale; ci si reca anche al giardino dove vivono i takin, animale simbolo del Bhutan e al tempio di Changangkha Lhakhang, sopra Thimpu, vero gioiello dove spesso è possibile assistere alle cerimonie dei monaci

5°g.  15/8 Thimpu – Punakha  
Si sale al passo di Dochu, di 3166 mt, dove in una foresta lussureggiante con una stupenda visuale dell’arco himalaiano si trovano migliaia di bandiere di preghiera colorate che circondano 108 Chorten (reliquiari); qui si trovano anche tanti piccoli tsa tsa contenenti le ceneri dei defunti, posti in gran numero attorno al Chorten più antico. La discesa tra scenari grandiosi porta nella valle di Punakha, dove ci si reca con una passeggiata che transita per un bel villaggio al tempio della fertilità di Chimi Lhakhang, posto in cima ad una panoramica collina, a metà strada tra Punakha e Wangdue. Questo tempio fu fondato dal grande Lama Kunley, “l’illuminato pazzo” il cui emblema fallico adorna l’ingresso di molte case rurali. Le coppie che non riescono ad avere figli e chiedono qui con fiducia questa grazia vengono quasi sempre esaudite …anche gli stranieri! Si prosegue quindi per lo Dzong di Punakha, il più bello e storicamente importante del paese, meravigliosa sede invernale del Je Khempo, l’Abate del Bhutan, che vi risiede con i circa 1600 monaci che costituiscono il suo seguito nei sei mesi più freddi dell’anno, per il clima meno rigido di questa valle: lo Dzong è situato a 1250 mt di quota, mentre Thimpu, dove è situata la sede estiva, è a 2300 mt. Lo Dzong è curato con amore e senza badare a spese, come si riscontra dalla qualità dei lavori che sono stati fatti per restaurare il tempio principale, che era stato danneggiato da un’inondazione. Tra gli affreschi si ammirano anche rarissimi mandala che non si trovano facilmente rappresentati altrove, neppure nei testi specifici. L’antica arte iconografica qui è … nel presente. Nel pomeriggio se ci sarà tempo sufficiente si effettua un’escursione col pulmino sui monti della valle, dove si trovano una scuola monastica e tipici, ben curati villaggi. Si alloggia in un hotel nei pressi del villaggio di Punakha.

6°g.  16/8 Punakha – Gangte  
Si segue la valle fino al vicino Dzong di Wangdi Phodrang, che si erge imponente su di un monte che domina il fiume, e si prosegue verso est risalendo dai 1200 mt del fondovalle fino a superare i 3000, godendo del graduale cambiamento della tipologia arborea delle foreste, formate nelle parti più elevate da gigantesche conifere a cui si aggrappano argentei licheni. Una strada che scavalca le creste dei monti verso sud porta nella valle di Phobjikha, dove tra le piante di bambù nano è frequente vedere gli yak che pascolano tranquilli. In questa bellissima natura tra graziose case di campagna si erge su di un colle, attorniato dalle abitazioni tradizionali del villaggio, il monastero Nyingmapa di Gangte che, assieme a Tamshing in Bumthang, è retto da Kunzang, l’abate riconosciuto come la nona reincarnazione di Pema Lingpa, il famoso Santo bhutanese che visse nel XV secolo. Si alloggia in un semplice albergo.

7°g.  17/8 Gangte – Trongsa  
Lasciata la valle di Phobjikha ci si ricongiunge alla strada che porta a est verso le regioni del Bhutan Centrale e si supera il passo del Pele (3390 mt), arrivando a Chendebji Chorten, una classica costruzione bianca tra muri mani e bandiere di preghiera: venne posta qui per tenere a bada i demoni che secondo la leggenda rendevano periglioso il transito in queste rigogliose foreste. Si prosegue per Trongsa (2180 mt) dove si visita l’imponente Dzong e si alloggia in un semplice hotel.

8°g.  18/8 Trongsa – Jakar  
Un’escursione verso sud porta in meno di un’ora a Kuengarapten, il palazzo invernale del II re Wangchuk, che ora ospita circa 50 monachelli che seguono gli studi iniziali della loro lunga educazione. Nel palazzo è di particolare interesse la stupenda cappella del re. Da qui, in circa 15 min. a piedi si raggiunge il convento femminile di Karma Drubdey Gompa, che ospita un’ottantina di giovani monache e ha anche un’area chiusa per i ritiri; è tenuto magnificamente. Rientrati a Trongsa per il pranzo, nel pomeriggio si parte per il passo dello Yotong (3425 mt), che si apre sulle valli del Bumthang. Prima di arrivare a Jakar (2580 mt), che dista 68 km, circa 2 ore e mezzo di guida, si visita il villaggetto di Praker, dove si trova un bel tempio; sistemazione in una buona guest house.

9°g.  19/8 Jakar  
Jakar è il centro principale del Bumthang, ricco di siti interessanti. Si iniziano le visite dallo Dzong, edificato su di un colle al bordo della vallata. Si prosegue con Jambay Lhakhang, la cui origine risale all’VIII secolo: il tempio è infatti uno dei 108 edificati dal re del Tibet Songtsen Gampo per domare l’orchessa del Tibet, e si dice essere posizionato sul ginocchio sinistro del demone. È considerato il più antico sito buddista del Bhutan, costruito pochi anni prima di Kyuchu, che si visita nell’11° giorno, e sarebbe invece posto sul piede sinistro del demone. Quindi ci si reca al complesso di Kurjey (considerato uno dei siti più sacri del Bhutan, fondato nel 1652 sul luogo intriso di leggende dove Guru Rimpoce aveva lasciato impressa su una roccia l’impronta del proprio corpo – ku significa roccia e jey corpo), a Tamshing (il monastero fondato nel 1501 da Pema Lingpa e retto dalla sua attuale reincarnazione, che è il più importante centro Nyingmapa del paese, con affreschi storicamente importanti), all’antico tempio di Konchogsum ed allo Dzong. Una breve escursione a nord di Jakar consente di visitare anche il tempio di Tangbi, tra le piante e gli orti verdi di un bel villaggio situato su una piana contornata da monti coperti da rigogliose foreste; fondato nel 1470 dal IV Shamar Rimpoce, uno dei Lama principali della scuola tibetana dei Karmakagyu, divenne poi di Pema Lingpa: la catena di metallo esposta all’ingresso del tempio si dice essere stata posta proprio da quest’ultimo quando prese possesso del tempio.

10°g.  20/8 Jakar – Wangdi Phodrang  
Si vedono due interessanti siti della valle di Chumey, posta tra Jakar e il passo di Yutong: il palazzo di Donkhar e Buli, arricchendo così l’esplorazione del Bumthang. Buli Lhakhang si raggiunge con una facile passeggiata di 15 min., è un delizioso tempio tra le case di un bel villaggio, fondato nel XV secolo. Si prosegue quindi per Trongsa e Wangdue; oggi si copre una distanza di quasi 200 km che richiede circa 7 ore di guida, transitando per una seconda volta dagli stupendi passi di Yotong e Pele. Sistemazione in hotel.

11°g.  21/8 Wangdi Phodrang – Paro  
La giornata inizia con una visita dello Dzong di Wangdi Phodrang, o quantomeno dei suoi resti, perché nel 2012 è stato devastato da un incendio. Si prosegue quindi il viaggio verso ovest, risalendo al passo di Dochu, arrivando nei pressi di Thimpu a Semtokha Dzong, recentissimamente restaurato, che fu il primo ad essere edificato dallo Shabdrung nel 1631. Si prosegue quindi per Paro, dove si raggiunge il Gompa di Iti, un antico tempio con statue e affreschi molto belli dove vivono alcuni giovani monaci; da qui con una breve passeggiata (20 min) si raggiunge l’eremo di Tabaku Lhakhang, uno dei mitici siti di ritiro di Guru Padmasambhava, attorniato da una serena comunità di anziani meditatori. Sistemazione in hotel.

12°g.  22/8 Paro, escursione a Taktshang   
A nord di Paro si trova il monastero di Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rimpoce, sicuramente il luogo più celebre del Bhutan, sospeso tra le rocce sopra la valle. Per facilitare la salita (c.a. 2 ore in tutto), con una modica spesa chi vuole può noleggiare un cavallo; sul percorso si giunge a un rifugetto da cui si gode una vista stupenda, il punto dove si fermano i meno allenati. Tornati a valle ci si reca al villaggio e al forte di Drukyel e poi a Kyuchu Lhakhang, uno dei monasteri più antichi del Bhutan, la cui fondazione è attribuita al re del Tibet Songtsen Gampo (VIII sec.), che contiene alcune preziosissime statue di Cenresi.

13°g. 23/8 Paro – Delhi e volo di rientro  
Il volo per Delhi parte alle 8.00 con arrivo alle 10.45 (orario da confermare). A destinazione si avrà a disposizione un veicolo con autista per una visita della città. In serata ci si trasferisce all’aeroporto internazionale, da dove la gran parte dei voli di rientro parte nelle ultime ore del giorno o nelle primissime del mattino. Chi preferisce può fermarsi a Delhi più a lungo, e Amitaba può fornire tutti i servizi richiesti, che non sono però compresi nel prezzo del viaggio.

14°g.  Sabato 24 agosto, arrivo a destinazione

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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.