Bhutan
Da Gomkora allo Dzong di Lhuentse
Remote regioni orientali

Gomkora, donne Monpa

Trashigang-Dzong

Monachelli a Mongar

Trashigang Dzong, affresco

Giovani monaci









Sintesi del viaggio
La recente apertura del confine orientale bhutanese di Samdrup Jongkhar ha reso possibile un accesso più semplice alle remote ed interessantissimi regioni orientali, il territorio meno conosciuto di Druk Yul, il “Paese del Drago Tonante”.
Il viaggio prevede di raggiungere in volo Guwahati in Assam da Delhi e di risalire le ripidissime ed impervie valli che dalle pianure dell’India conducono agli Dzong più orientali del Bhutan, a Trashigang e Tashiyangtse. Si sarà presenti in occasione della ricorrenza del Cham di Gomkora, un festival dalle origini arcaiche che conserva le caratteristiche di una celebrazione della fertilità, seppur intessuto negli ultimi secoli da elaborati riti di carattere religioso, una ricorrenza che richiama i diversi gruppi etnici che abitano le aree circostanti. Dopo Gomkora si completa l’esplorazione del Bhutan orientale recandosi a Mongar e a Lhuentse, dove si erge uno stupendo Dzong, tra i più remoti del Bhutan. Si visiterà anche l’area di Drametsi, quintessenza della bellezza bucolica e panoramica di questa incontaminata parte del mondo. Si rientra quindi a Samdrup Jongkhar proseguendo per Guwahati e Delhi per il rientro in Italia.
Presentazione del viaggio
UN CENNO SUI CHAM DEL BHUTAN
Cham sono uno straordinario insieme di musiche sacre, danze in costume con maschere rituali, riti religiosi ed esorcistici, eseguite da monaci ed anche da laici nei Cham minori, il tutto immerso in un attento ma allegro e rilassato assiepamento di persone che esibiscono i migliori abiti tradizionali e godono di un atteso momento di gioiosa convivialità. Parteciparvi offre al visitatore che desidera accedere al cuore della realtà bhutanese un modo intelligente per avvicinarne lo scenario intimo legato alla spiritualità, alle tradizioni ed alla storia. Nel Cham il confine percettivo imposto dalla mente razionale scompare e il fondersi di spirito, emozioni e pensiero genera le dimensioni di mondi sottili che nella cultura europea verrebbero relegati in una definizione di immaginario, ma che in Bhutan sono il vero perno di una profonda realtà percettiva. Ogni Cham ha delle caratteristiche diverse sia per il contenuto religioso delle rappresentazioni che per l’intreccio delle trame, che hanno spesso un riferimento agli eventi storici specifici del luogo in cui si svolge e ai diversi personaggi e maestri spirituali a cui ci si riferisce.
È improprio e limitativo chiamare questi eventi “festival”, perché quello che avviene è un insieme di funzioni religiose, trame teatrali mitiche ed evocazioni vicine allo spiritismo immerse in un contorno di folclore intenso.
NOTA TECNICA
In Bhutan a fine marzo e inizio aprile il clima è solitamente secco; si tenga comunque presente che ci possono sempre essere delle piogge locali. Le temperature previste sono confortevoli, con una possibile minima a Lhuentse, il punto più freddo, che può scendere fino a circa 12 gradi e le massime previste al confine e a Trashigang, dove si può arrivare fino a circa 25 gradi. Per gli spostamenti in Bhutan si utilizzano dei comodi pulmini giapponesi. Gli alloggi sono puliti con stanze quasi sempre dotate di bagno con acqua calda e lenzuola ma si segnala che in queste remote regioni orientali spesso sono piuttosto spartani. Il cibo è valido, tra l’indiano e l’internazionale con anche qualche pietanza locale e cinese; tutti gli amici italiani che hanno viaggiato in Bhutan con noi non hanno perso un etto…
Programma del viaggio
1°g. Giovedì 29 marzo, partenza in volo per Delhi
Per raggiungere Delhi Amitaba utilizza voli Lufthansa, Swiss, Jet o di altre compagnie scelte dai viaggiatori; se in base alla scelta dei voli fosse utile usufruire di servizi a Delhi in andata o nel ritorno (trasferimenti, hotel o altro) Amitaba potrà soddisfare ogni richiesta.
2°g. 30/3 Delhi – Guwahati – Samdrup Jongkhar
Il volo per Guwahati in Assam parte da Delhi alle 9.50 ed arriva alle 13.35 (orario da confermare), dove sono in attesa del gruppo la guida bhutanese che parla la lingua inglese e il capogruppo italiano che avrà finito di condurre il programma ‘Arunachal e Nagaland’, abbinabile a questo e che parte dall’Italia il 18/3. Si prosegue il viaggio verso il confine del Bhutan, che dista circa 110 km, un percorso che si effettua in circa 3 ore. Superato il confine ci si accomoda nel nostro primo alberghetto bhutanese.
3°g. 31/3 Samdrup Jongkhar – Trashigang
La strada per Trashigang serpeggia per 180 km tra valli rigogliose, dove via via che si sale verso le regioni più interne del Bhutan orientale si osserva una lenta metamorfosi delle foreste; si percorrono 180 km in circa 6 ore. Trashigang è un paesino grazioso con una piccola piazzetta circondata da case tradizionali, ci si sistema in una locanda (la migliore disponibile, con la maggior parte delle stanze con servizi privati e un ristorante che solitamente è ben apprezzato) e ci si reca a visitare lo Dzong, una bella struttura posta in posizione dominante sulla ripida vallata.
4°g. 1/4 Trashigang – Gomkora (festival) – Tashiyangtse
Il tempio di Gomkora è situato a poco più di mezz’ora di guida da Trashigang, lungo la sponda occidentale del possente fiume che fluisce da Tashiyangtse e da Tawang in Arunachal Pradesh; è costruito in un luogo dove secondo la tradizione meditò Guru Rimpoce e vi risiede una piccola comunità di monaci. E’ un sito tranquillissimo tutto l’anno ma per il festival si riempie di persone che giungono dai diversi distretti del Bhutan orientale: si radunano, oltre ai bhutanesi, le genti di Sakten, folti gruppi di Monpa provenienti da Lumla e Tawang in Arunachal Pradesh ed altre etnie minori. Il programma non è sempre fisso, è un evento vivo che di volta in volta presenta delle varianti: nella giornata di oggi si prevedono diverse cerimonie nel tempio ed alcune danze. La gente fa ressa per visitare la fonte d’acqua che si dice sia stata fatta sgorgare dal grande Guru; ma il Cham è anche un’occasione di incontro per i giovani che giungono qui con la speranza di trovare un’anima gemella, se non per la vita, almeno per il festival… Tutti eseguono innumerevoli volte la circumambulazione del sito fino a tarda notte, secondo le regole di una antica tradizione; attorno alla zona sacra vi sono tantissimi banchetti che offrono cibi, birra, chang e merci, oltre ad un gran numero di diversi giochi d’azzardo – che prevedono piccole puntate – a cui i bhutanesi non sanno assolutamente rinunciare: non di rado si vedono anche dei monaci impegnati nelle scommesse! L’insieme è così decisamente folcloristico e vivace, ben diverso da quanto troviamo nelle celebrazioni dei grandi Dzong, che sono molto più formali. Dopo questa prima immersione nel festival si procede proseguendo lungo il fiume alla volta di Tashiyangtse (dista in tutto 52 km da Trashigang) seguendo una strada che offre panorami belli e selvaggi; il tempo di percorrenza è di circa due ore. Si visitano il vecchio Dzong che risale al 1656, situato su di un colle che si erge nel centro della valle prima del paese, che oggi ospita una scuola monastica, il famoso stupa di Chorten Kora costruito in stile nepalese, una gemma bianca che si erge sul bordo del fiume che scorre impetuoso, il nuovo Dzong amministrativo ed il tempio di Rinchengang. Si alloggia in una locanda a gestione famigliare, con semplici stanze dotate di servizi.
5°g. 2/4 Tashiyangtse – Gomkora (Thongdrol) – Mongar
Si parte presto per tornare a Gomkora: verso le 8 del mattino si svolge infatti la grande cerimonia del Thongdrol, l’esposizione della sacra tanka che è di ottimo auspicio ammirare. Il grande rotolo di tessuto viene portato dal tempio in processione con grande solennità circumambulando il terreno sacro della fonte d’acqua e fino allo spazio delle danze rituali, con un elegante seguito di monaci e dignitari bhutanesi. La grande tanka viene quindi issata e la gente forma una lunghissima coda per poterla toccare mentre iniziano le cerimonie e quindi le danze. Nel pomeriggio si parte per Mongar, seguendo il flusso del vorticoso fiume fino all’imbocco del passo di Kori (2300 mt); lungo la salita si transita dalla Shedra di Ngatshang, una piccola scuola monastica carinissima da visitare, e poco dopo il valico si arriva a Mongar, un paesello con le case costruite in stile tradizionale che ospitano varie botteghe, dove si trova uno Dzong di costruzione piuttosto recente. Si alloggia in un semplice albergo.
6°g. 3/4 Mongar – Lhuentse – Mongar
Da Mongar si prosegue lungo la valle fino al fiume, di cui si risalgono le acque attraverso ripide valli fino allo Dzong di Lhuentse, che dista da Mongar 76 km. E’ uno degli Dzong più isolati del Bhutan, situato in modo spettacolare sopra la vallata, ed anche il villaggio è interessante. Completate le visite si torna a Mongar, dove si visita lo Dzong e si alloggia nel medesimo alberghetto.
7°g. 4/4 Mongar – Drametsi – Trashigang
Risaliti al passo del Kori si scende al fiume che fluisce da Gomkora, e si imbocca una stradina sterrata che risale un panoramico spigolo della valle arrivando a Drametsi, che dista 85 km. E’ un villaggio di bellezza archetipa dove si trova anche un importante monastero e scuola di tradizione Nyingmapa ove risiede una vivace comunità di giovani monaci; il luogo ha dato il nome ad una tipica danza Cham, quella dei 16 suonatori di tamburo denominata appunto di ‘Drametsi’, che rievoca la visione che ebbe Kunga Gyeltshen, Lama storico del monastero, del paradiso di Guru Rimpoce, quando gli attendenti del Guru si trasformarono in cento divinità pacifiche e cento divinità terrifiche che ballavano tenendo un tamburo nella mano sinistra. Completate le visite si riparte per Trashigang, che da qui dista 96 km, dove si alloggia nella medesima locanda utilizzata il 31/3.
8°g. 5/4 Trashigang – Samdrup Jongkhar
Si ripercorrono le ripide valli che portano fino a Samdrup Jongkhar, godendo una seconda volta degli stupendi panorami; sul percorso si sosta al villaggio di Narphung, abbarbicato tra le ripide selle dei monti. Al confine si alloggia nel medesimo hotel utilizzato all’andata.
9°g. 6/4 Samdrup Jonkhar – Guwahati – Delhi
Raggiunto l’aeroporto ci si imbarca sul volo per Delhi che parte alle 14.25 con arrivo alle 17.00 (orario da confermare). A Delhi si viene ricevuti dal corrispondente indiano di Amitaba; si avrà a disposizione un veicolo con autista per recarsi in città fino al trasferimento all’aeroporto internazionale per l’imbarco sul volo di rientro.
10°g. Sabato 7 aprile, arrivo a destinazione
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Danza Cham
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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
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