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Bhutan


Cham di Thimpu e Tangbi Mani

Cultura, siti classici e luoghi sconosciuti


Thimpu Tsechu

Thimpu Tsechu

Giochi a Tangbi

Donna bhutanese

Paro Dzong

PARTENZA
16/09/2010
RITORNO
28/09/2010
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
13 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Il viaggio prevede un’accurata visita del Bhutan da Paro, dove si arriva in volo da Delhi, fino alle affascinanti regioni del Bumthang, tra i monti dell’area centrale dove ebbe origine la civiltà del Bhutan. Si parteciperà a due Cham (festival): la grandiosa rappresentazione annuale dello Tsechu allo Dzong di Thimpu in cui la massima coreografia e grandiosità delle manifestazioni tradizionali vede la presenza di membri della famiglia reale e di personaggi del massimo rango, ed il Tangbi Mani, un evento di antichissime origini che si svolge nel cuore del Bumthang immerso in una coloratissima, vivace e piuttosto informale atmosfera, con momenti che traggono origine dalla vena sciamanica che permea l’immaginario della cultura locale, primo tra tutti la celebrazione con l’arco di fuoco.

Il paese più felice del mondo

 Presentazione del viaggio


Il percorso tocca tutti i siti irrinunciabili del Bhutan, dal “nido della tigre”, divenuto il simbolo di questo esoterico paese, agli Dzong di Paro, Thimpu, Semtokha, Punakha, Wangdue Phodrang, Trongsa e Jakar, e posti celebri per la bellezza naturale, come la valle di Phobjikha con il Gompa di Gangte. Oltre ai luoghi più noti di celebrata bellezza si avrà modo di godere di un insieme di siti dove raramente si incontrano altri visitatori, recandosi in preziosi templi ed eremi dove si preserva l’essenza della cultura mistica e religiosa che permea questo sorprendente Paese.

NOTA TECNICA

In Bhutan nella seconda metà di settembre il clima è mediamente secco ma sono a volte possibili delle piogge, che raramente però hanno una lunga durata; si incontrano le temperature minime a Jakar nel Bumthang, dove di notte si possono avere anche solo 12 gradi, mentre le massime previste sono a Wangdue, dove il massimo stagionale è di circa 27 gradi. Per gli spostamenti si utilizzano dei comodi pulmini giapponesi. Gli alberghi sono puliti, le stanze sono dotate di bagno, lenzuola ed acqua calda. Il cibo è valido, tra l’indiano e l’internazionale con anche qualche pietanza locale e cinese; tutti gli amici italiani che hanno viaggiato in Bhutan con noi non hanno perso un etto…

 Programma del viaggio


1°g.  Giovedì 16 settembre, partenza per Delhi  

2°g. 17/9 Delhi – Paro  

Arrivati a Delhi si resta nell’area transiti dell’aeroporto, dove ci si imbarca sul volo della Druk Air, linea di bandiera bhutanese, che parte alle 7.00 per Paro con arrivo alle 9.40 (orario da confermare). La parte finale del volo offre una stupenda vista dell’arco himalaiano. A Paro è in attesa dei partecipanti la guida bhutanese; ci si reca in hotel e quindi si iniziano le visite recandosi al Chorten di Dungtse, eretto dal mitico Tamtok Gyalpo, il celebre costruttore di ponti metallici, che nasconde dei dipinti fantastici ed alcune segrete cappelle nella parte interna. Si prosegue con il famoso Dzong e Ta Dzong, dove si trova un interessante museo. Completa la giornata la visita del piccolo villaggio di Drangchok, un bucolico gruppetto di antiche case poste su di un colle dove si trova un antico tempio.

3°g.  18/9 Paro – Thimpu

A nord di Paro si trova il monastero di Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rimpoce, sicuramente il luogo più celebre del Bhutan, sospeso tra le rocce sopra la valle. Per facilitare la salita (c.a. 2 ore in tutto), con una modica spesa chi vuole può noleggiare un cavallo; sul percorso si giunge ad un rifugetto da cui si gode una vista stupenda, il punto dove si fermano i meno allenati. Tornati a valle ci si reca al villaggio e al forte di Drukyel e poi a Kyuchu Lhakhang, uno dei monasteri più antichi del Bhutan, la cui fondazione è attribuita al re del Tibet Songtsen Gampo (VIII sec.), che contiene alcune preziosissime statue di Cenresi. Nel tardo pomeriggio si parte per Thimpu, la capitale, un percorso di 65 km che richiede circa 2 ore. La velocità è sempre moderata per via delle curve ed il limite ufficiale è comunque di 40 km/h, si ha così modo di gustare gli stupendi panorami; per gli spostamenti si utilizzano pulmini giapponesi. Ci si accomoda in un hotel del centro, comodo anche per visitare i negozietti nei dintorni.

4°g.  19/9 Thimpu  

Oggi presso il grandioso Trashichhoe Dzong, dove sono situate la sede del governo, la sala del trono del re e la sede estiva dell’Abate del Bhutan, è in corso l’ultima giornata di rappresentazioni dello Tsechu, quando si celebra il momento più atteso: la danza delle 8 manifestazioni di Guru Rimpoce. Il cortile delle danze, posizionato a nord delle grandi mura dello Dzong, è attorniato da una folla di persone festose ma attente, agghindate con i propri vestiti tradizionali più belli. Nel tempo che potrà avanzare si visitano alcuni dei siti più interessanti; si avrà poi modo il 25/9 di completare l’esplorazione di Thimpu. Tra i luoghi che si cercherà di toccare oggi vi sono il piccolo convento femminile ed il tempio di Changangkha Lhakhang, sopra Thimpu, vero gioiello dove spesso è possibile assistere alle cerimonie dei monaci.

5°g. 20/9 Thimpu – Wangdue  

Si parte presto per arrivare con le luci del mattino al passo di Dochu, a 3166 mt, dove in una foresta lussureggiante con una stupenda visuale dell’arco himalaiano si trovano migliaia di bandiere di preghiera colorate che circondano 108 Chorten (reliquiari); qui si trovano anche tanti piccoli tsa tsa contenenti le ceneri dei defunti, posti in gran numero attorno al Chorten più antico. Si potrà fare la prima colazione presso il comodo rifugio che è stato aperto recentemente, da dove si gode di un’ottima visuale. La discesa tra scenari grandiosi porta nella valle di Punakha, dove ci si reca con una passeggiata che transita per un bel villaggio al tempio della fertilità di Chimi Lhakhang, posto in cima ad una panoramica collina, a metà strada tra Punakha e Wangdue. Questo tempio fu fondato dal grande Lama Kunley, “l’illuminato pazzo” il cui emblema fallico adorna l’ingresso di molte case rurali. Le coppie che non riescono ad avere figli e chiedono qui con fiducia questa grazia vengono quasi sempre esaudite …anche gli stranieri! Si prosegue quindi per lo Dzong di Punakha, il più bello e storicamente importante del paese, meravigliosa sede invernale del Je Khempo, l’Abate del Bhutan, che vi risiede con i circa 1600 monaci che costituiscono il suo seguito nei sei mesi più freddi dell’anno, per il clima meno rigido di questa valle: lo Dzong è situato a 1350 mt di quota, mentre Thimpu, dove è situata la sede estiva, è a 2300 mt. Lo Dzong è curato con amore e senza badare a spese, come si riscontra dalla qualità dei lavori che sono stati fatti per restaurare il tempio principale, che era stato danneggiato da un’inondazione. Tra gli affreschi si ammirano anche rarissimi mandala che non si trovano facilmente rappresentati altrove, neppure nei testi specifici. L’antica arte iconografica qui è … nel presente. Completata la visita ci si sposta verso sud ripercorrendo un tratto della strada, arrivando a Wangdue, dove si alloggia in hotel. Per coronare la giornata con un’ultima visita ci si reca allo Dzong che si erge imponente su di un monte che domina il fiume.

6°g.  21/9 Wangdue – Trongsa  

Si prosegue verso est risalendo dai 1200 mt del fondovalle fino a superare i 3000, godendo del graduale cambiamento della tipologia arborea delle foreste, formate nelle parti più elevate da gigantesche conifere a cui si aggrappano argentei licheni. Una strada che scavalca le creste dei monti verso sud porta nella valle di Phobjikha, dove tra le piante di bambù nano pascolano tranquilli gli yak. In questa bellissima natura, tra graziose case di campagna si erge su di un colle, attorniato dalle abitazioni tradizionali del villaggio, il monastero Nyingmapa di Gangte che, assieme a Tamshing in Bumthang, è retto da Kunzang, l’abate riconosciuto come la nona reincarnazione di Pema Lingpa, il più famoso Santo bhutanese che visse nel XV secolo. Lasciata la valle di Phobjikha ci si ricongiunge alla strada che porta ad est verso le regioni del Bhutan Centrale e si supera il passo del Pele (3390 mt), arrivando a Chendebji Chorten, una classica costruzione bianca tra muri mani e bandiere di preghiera: venne posta qui per tenere a bada i demoni che secondo la leggenda rendevano periglioso il transito in queste rigogliose foreste. Si prosegue per Trongsa (2180 mt) dove si visita l’imponente Dzong e si alloggia in hotel.

7°g. 22/9 Trongsa – Jakar  

Un’escursione verso sud porta in meno di un’ora a Kuengarapten, il palazzo invernale del II re Wangchuk, dove sono ospitati circa 50 monachelli che seguono gli studi iniziali della loro lunga educazione. Nel palazzo è di particolare interesse la stupenda cappella del re. Da qui, in circa 15 min. a piedi si raggiunge il convento femminile di Karma Drubdey Gompa, che ospita un’ottantina di giovani monache ed ha anche un’area chiusa per i ritiri; è tenuto magnificamente. Rientrati a Trongsa per il pranzo, nel pomeriggio si parte per il passo dello Yotong (3425 mt), che si apre sulle valli del Bumthang. Arrivati a Jakar (2580 mt), che dista 68 km, circa 2 ore e mezzo di guida, si visita il tempio di Jambay Lhakhang, la cui origine risale all’VIII secolo: il tempio è infatti uno dei 108 edificati dal re del Tibet Songtsen Gampo per domare l’orchessa del Tibet, e si dice essere posizionato sul ginocchio sinistro del demone. E’ considerato il più antico sito buddista del Bhutan, costruito pochi anni prima di Kyuchu, che si visita nel 3° giorno, e sarebbe invece posto sul piede sinistro del demone. Sistemazione in un semplice albergo. In serata ci si reca con un breve tratto di guida al tempio di Tangbi Lhakhang, fondato nel 1470 dal IV Shamar Rimpoce, dove si svolge la cerimonia del Mecham nell’ambito delle rappresentazioni del Tangbi Mani: viene costruito un grande arco con il legno di pino a cui viene dato fuoco e le persone ci passano sotto correndo, pensando di purificare in questo modo le negatività: un momento di gioiosa eccitazione collettiva.

8°g.  23/9 Jakar  

Oggi sono in corso le rappresentazioni del Tangbi Mani. Questo Cham è l’unico in Bhutan a trarre le proprie nobili origini dalla scuola Karmakagyu; questa matrice, difficile da discernere per un osservatore poco preparato, traspare nella rappresentazione che onora ed evoca l’entità di protezione tipica del lignaggio dei Lama Shamar, Gom Bar Ngak. E’ interessante da osservare il rilassato mercatino che si tiene a contorno dell’evento rituale, con le persone che si cimentano anche in diversi giochi d’azzardo e in sane bevute di chang e birra: un ambiente rurale molto lontano dalla formalità che si era incontrata allo Tsechu di Thimpu! Se lo si desidera, con poco più di un’ora di cammino sui monti ad est del tempio si può raggiungere l’eremo di Shok Drag: immerso nella foresta ed appeso ad una sporgenza rocciosa, in una pace primordiale, il luogo emana ancora la forza della presenza di Guru Rimpoce, che, secondo la tradizione orale, fece qui alcuni ritiri di meditazione. Nel corso della giornata ci si reca a visitare due importanti siti: il complesso di Kurjey (considerato uno dei siti più sacri del Bhutan, fondato nel 1652 sul luogo intriso di leggende dove Guru Rimpoce aveva lasciato impressa su una roccia l’impronta del proprio corpo – ku significa roccia e jey corpo), e Tamshing (il monastero fondato nel 1501 da Pema Lingpa e retto dalla sua attuale reincarnazione, che è il più importante centro Nyingmapa del paese, con affreschi storicamente importanti).

9°g.  24/9 Jakar – Wangdue  

Prima di iniziare il percorso di rientro verso ovest ci si reca per una visita allo Dzong. Lasciata Jakar arrivati nella vallata di Chumey ci si reca a Buli Lhakhang che si raggiunge con una facile passeggiata di 15 min.; è un delizioso tempio tra le case di un bel villaggio, fondato nel XV secolo. Si prosegue quindi per Trongsa e Wangdue; oggi si copre una distanza di quasi 200 km che richiede circa 7 ore di guida, transitando per una seconda volta dagli stupendi passi di Yotong e Pele. Sistemazione in hotel.

10°g.  25/9 Wangdue – Thimpu  

Si prosegue il viaggio verso ovest risalendo al passo di Dochu, arrivando nei pressi di Thimpu a Semtokha Dzong, recentissimamente restaurato, che fu il primo ad essere edificato dallo Shabdrung nel 1631. Arrivati a Thimpu si utilizza il tempo disponibile per completare le visite della città e per recarsi al mercato che si svolge al sabato. Tra i siti di maggior interesse ci si reca a Pangri Zampa, un monastero posto un poco più a nord della città che fu la prima residenza dello Shabdrung quando giunse in Bhutan nel XVII secolo ed a Dechen Podrang, un magnifico palazzo che fu la sede del governo prima della costruzione di Trashichhoe ed è ora una scuola monastica. Per chi lo desiderasse, da qui si può risalire a piedi un crinale che porta in circa mezz’ora di cammino a Wandigtse, un tempio del XV secolo che contiene 8 chorten, una magnifica statua del Buddha e affreschi di mandala. Sistemazione in hotel.

11°g.  26/9 Thimpu – Paro 

Raggiunta la valle di Paro ci si reca all’eremo di Dzongdraka, che si raggiunge con una breve passeggiata oltre l’omonimo bucolico villaggio dove si trova un interessante Lhakang, seguendo una spettacolare falesia: è uno dei luoghi santi del Bhutan, dove su di una precipitosa parete di roccia si trovano un Chorten ed un piccolo monastero che fu luogo di meditazione di alcuni importanti mistici. Si prosegue lungo la strada che sale attraverso magnifiche foreste dai circa 2300 mt del fondovalle verso il passo che porta a Haa. Arrivati a circa 3300 metri di quota lungo la salita si imbocca un sentiero che porta con una passeggiata di circa 45 min. al convento femminile di Chile, posto a 3500 mt in un panoramico luogo di rara pace. Tornati verso valle ci si sistema in hotel.

12°g.  27/9 Paro – Delhi e volo di rientro 

Il volo per Delhi parte alle 10.35 con arrivo alle 13.15 (orario da confermare). A destinazione si avrà a disposizione un veicolo con autista per una visita della città. Dopo cena ci si trasferisce all’aeroporto internazionale per il volo di rientro. Chi preferisce può fermarsi a Delhi più a lungo, e Amitaba può fornire tutti i servizi richiesti.

13°g.  Martedì 28 settembre, arrivo a destinazione

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