Bhutan
Misterioso Bumthang
Esplorando il Bhutan occidentale

Chomolhrari, salendo al Pele La

Donna bhutanese

Punakha Dzong

Salita al passo del Pele

Villaggio sul Pele La









Sintesi del viaggio
Il viaggio esplora il Bhutan occidentale e porta fino ai monti della zona centrale, nel misterioso Bumthang, culla della civiltà bhutanese, dove tra valli rigogliose che traboccano di storia si incontrano le radici della cultura e spiritualità di Druk Yul, come i bhutanesi chiamano la loro magica terra: il “Paese del Drago”. L’itinerario tocca i più importanti siti e monasteri-fortezza, chiamati Dzong, che sorgono in posizione dominante sulle valli himalaiane enunciando anche con l’imponenza della struttura il loro ruolo difensivo; costruzioni che non sono soltanto un simbolo del paese ma sono tutt’oggi i centri religiosi ed amministrativi, dove la gente si reca indossando esclusivamente il costume tradizionale. Oltre ai luoghi più celebri, che costituiscono l’irrinunciabile bagaglio di un viaggiatore, si visitano molti siti fuori dal circuito delle guide turistiche, arrivando ad avere un vero contatto con l’inafferrabile mondo del Bhutan.
Presentazione del viaggio
Raggiunta Delhi in India ci si reca in volo a Paro, l’unico aeroporto, dove si comincia questo affascinante viaggio con la visita di Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rimpoce, considerato il luogo simbolo del Bhutan per la sua impareggiabile bellezza. Completata l’esplorazione della valle di Paro e dopo una prima visita di Thimpu, la capitale, si valica il passo del Dochu giungendo al tempio della fertilità di Chimi Lhakhang ed a Punakha, il meraviglioso Dzong sede invernale del corpo monastico e del Je Khempo, l’abate capo del Bhutan; in quest’area si effettuerà anche un’escursione ai villaggi dei monti circostanti, dall’inaspettata bellezza bucolica. Oltre Wangdue si visita la valle di Phobjikha, riserva naturale delle Colline Nere dove si trova il monastero Nyingmapa di Gangte, e si prosegue valicando il passo del Pele per Chendebji Chorten fino a Trongsa nel Bhutan Centrale, un paese immerso tra foreste pristine dominato da un imponente Dzong, dove si esplorano anche altri interessanti siti. Scavalcato il passo di Yotong si entra in Bumthang, dove ci si immerge nei luoghi più antichi delle valli di Chumey e Choekhor, un insieme di templi, monasteri e villaggi che sembrano posti fuori dal fluire del tempo. Tornando verso ovest si visitano lo Dzong di Wangdi Phodrang, il piccolo monastero di Nezergang, vero archetipo della realtà bhutanese, e lo Dzong di Semtokha. Prima della discesa verso l’India si trascorre una giornata a Thimpu per completare le visite, tenendo del tempo a disposizione anche per l’artigianato locale ed i negozietti. Il rientro a Delhi è via Puntsholing, una cittadina di confine dove in pochi metri si “cambia mondo”, arrivando in India all’aeroporto di Bagdogra.
NOTA TECNICA
In Bhutan in agosto il clima è variabile; si incontrano le temperature minime a Jakar nel Bumthang, dove di notte si possono avere anche solo 13 gradi, mentre le massime previste sono a Punakha, dove si possono sfiorare i 30 gradi. La regione centrale del Bumthang ad agosto è più secca ma sono sempre possibili delle piogge, che raramente però hanno una lunga durata. Per gli spostamenti si utilizzano dei comodi pulmini giapponesi. Gli alberghi sono puliti, le stanze sono dotate di bagno, lenzuola ed acqua calda. Il cibo è valido, tra l’indiano e l’internazionale con anche qualche pietanza locale e cinese; tutti gli amici italiani che hanno viaggiato in Bhutan con noi non hanno perso un etto….
Programma del viaggio
1°g. Domenica 9 agosto, partenza in volo per Delhi
Per raggiungere Delhi Amitaba utilizza voli Air India, Luftansa, Swissair o altre compagnie gradite dai viaggiatori. All’arrivo, accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente di Amitaba e sistemazione in hotel nei pressi dell’aeroporto; si utilizza l’Ashok Country Resort o simile.
2°g. 10/8 Delhi – Paro
Il volo della Druk Air, linea di bandiera bhutanese, parte alle 12.50 per Katmandu, dove atterra alle 14.45 e riparte per Paro alle 15.25 con arrivo alle 16.40; gli orari possono però variare e vengono confermati a Delhi. Dall’aereo si gode la vista della parte più spettacolare dell’arco himalaiano: tra Katmandu e Paro si ammirano l’Everest e il Makalu, e, ormai a destinazione, il Kanchendzonga ed il Chomolhari. All’arrivo (l’altezza qui è di 2300 mt) si viene accolti dalla guida bhutanese. Si utilizza il resto della giornata per visitare il villaggio di Paro e recarsi con una breve passeggiata al villaggetto di Drangchok, dove si trova un antico tempio. Sistemazione e cena in hotel.
3°g. 11/8 Paro, escursione a Taktshang
A nord di Paro si trova il monastero di Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rimpoce, sicuramente il luogo più celebre del Bhutan, sospeso tra le rocce sopra la valle. Per facilitare la salita (c.a. 2 ore in tutto), con una modica spesa chi vuole può noleggiare un cavallo; sul percorso si giunge ad un rifugetto da cui si gode una vista stupenda, il punto dove si fermano i meno allenati. Tornati a valle ci si reca al villaggio e al forte di Drukyel e poi a Kyuchu Lhakhang, uno dei monasteri più antichi del Bhutan, la cui fondazione è attribuita al re del Tibet Songtsen Gampo (VIII sec.), che contiene alcune preziosissime statue di Cenresi.
4°g. 12/8 Paro – Thimpu
Dopo la visita dello Dzong di Paro e di Ta Dzong, dove è alloggiato un interessante museo, ci si trasferisce a Thimpu, la capitale, un percorso di 65 chilometri che richiede circa 2 ore. La velocità è sempre moderata per via delle curve ed il limite ufficiale è comunque di 40 km/h, si ha così modo di gustare gli stupendi panorami; per gli spostamenti si utilizzano pulmini giapponesi. Dopo il pranzo ci si reca al grandioso Trashichhoe Dzong, dove sono situate la sede del governo, la sala del trono del re e la sede estiva dell’Abate del Bhutan. Si prosegue quindi per Pangri Zampa, un monastero posto un poco più a nord della città che fu la prima residenza dello Shabdrung quando giunse in Bhutan nel XVII secolo; quindi ci si reca al tempio di Changangkha Lhakhang, sopra Thimpu, vero gioiello dove spesso è possibile assistere alle cerimonie dei monaci. Ci si accomoda in un hotel del centro, comodo anche per visitare i negozietti nei dintorni.
5°g. 13/8 Thimpu – Punakha
Si sale al passo di Dochu, di 3166 metri, dove in una foresta lussureggiante con una stupenda visuale dell’arco himalaiano si trovano migliaia di bandiere di preghiera colorate che circondano 108 Chorten (reliquiari); qui si trovano anche tanti piccoli tsa tsa contenenti le ceneri dei defunti, posti in gran numero attorno al Chorten più antico. La discesa tra scenari grandiosi porta nella valle di Punakha, dove ci si reca con una passeggiata che transita per un bel villaggio al tempio della fertilità di Chimi Lhakhang, posto in cima ad una panoramica collina, a metà strada tra Punakha e Wangdue. Questo tempio fu fondato dal grande Lama Kunley, “l’illuminato pazzo” il cui emblema fallico adorna l’ingresso di molte case rurali. Le coppie che non riescono ad avere figli e chiedono qui con fiducia questa grazia vengono quasi sempre esaudite …anche gli stranieri! Si prosegue quindi per lo Dzong di Punakha, il più bello e storicamente importante del paese, meravigliosa sede invernale del Je Khempo, l’Abate del Bhutan, che vi risiede con i circa 1600 monaci che costituiscono il suo seguito nei sei mesi più freddi dell’anno, per il clima meno rigido di questa valle: lo Dzong è situato a 1350 metri di quota, mentre Thimpu, dove è situata la sede estiva, è a 2300 mt. Lo Dzong è curato con amore e senza badare a spese, come si riscontra dalla qualità dei lavori che sono stati fatti per restaurare il tempio principale, che era stato danneggiato da un’inondazione. Tra gli affreschi si ammirano anche rarissimi mandala che non si trovano facilmente rappresentati altrove, neppure nei testi specifici. L’antica arte iconografica qui è … nel presente. Nel pomeriggio si effettua un’escursione col pulmino sui monti della valle, dove si trovano una scuola monastica e tipici, ben curati villaggi. Si alloggia in un hotel nei pressi del villaggio di Punakha.
6°g. 14/8 Punakha – Gangte
Si segue la valle fino al vicino Dzong di Wangdi Phodrang, che si erge imponente su di un monte che domina il fiume, e si prosegue verso est risalendo dai 1200 metri del fondovalle fino a superare i 3000, godendo del graduale cambiamento della tipologia arborea delle foreste, formate nelle parti più elevate da gigantesche conifere a cui si aggrappano argentei licheni. Una strada che scavalca le creste dei monti verso sud porta nella valle di Phobjikha, dove tra le piante di bambù nano pascolano tranquilli gli yak. In questa bellissima natura, tra graziose case di campagna si erge su di un colle, attorniato dalle abitazioni tradizionali del villaggio, il monastero Nyingmapa di Gangte che, assieme a Tamshing in Bumthang, è retto da Kunzang, l’abate riconosciuto come la nona reincarnazione di Pema Lingpa, il più famoso Santo bhutanese che visse nel XV secolo. Si alloggia in un semplice albergo.
7°g. 15/8 Gangte – Trongsa
Lasciata la valle di Phobjikha ci si ricongiunge alla strada che porta ad est verso le regioni del Bhutan Centrale e si supera il passo del Pele (3390 mt), arrivando a Chendebji Chorten, una classica costruzione bianca tra muri mani e bandiere di preghiera: venne posta qui per tenere a bada i demoni che secondo la leggenda rendevano periglioso il transito in queste rigogliose foreste. Si prosegue per Trongsa (2180 mt) dove si visita l’imponente Dzong e si alloggia in un semplice hotel.
8°g. 16/8 Trongsa – Jakar
Un’escursione verso sud porta in meno di un’ora a Kuengarapten, il palazzo invernale del I e II re Wangchuk, che ora ospita circa 50 monachelli che seguono gli studi iniziali della loro lunga educazione. Nel palazzo è di particolare interesse la stupenda cappella del re. Da qui, in circa 15 min. a piedi si raggiunge il convento femminile di Karma Drubdey Gompa, che ospita un’ottantina di giovani monache ed ha anche un’area chiusa per i ritiri; è tenuto magnificamente. Rientrati a Trongsa per il pranzo, nel pomeriggio si parte per il passo dello Yotong (3425 mt), che si apre sulle valli del Bumthang. Prima di arrivare a Jakar (2580 mt), che dista 68 km, circa 2 ore e mezzo di guida, si vistano il monastero di Nyimalung e il villaggetto di Praker, dove si trova un bel tempio; sistemazione in una buona guest house.
9°g. 17/8 Jakar
Jakar è il centro principale del Bumthang, ricco di siti interessanti. Si visitano Jambay Lhakhang, la cui origine risale all’VIII secolo: il tempio è infatti uno dei 108 edificati dal re del Tibet Songtsen Gampo per domare l’orchessa del Tibet, e si dice essere posizionato sul ginocchio sinistro del demone. E’ considerato il più antico sito buddista del Bhutan, costruito pochi anni prima di Kyuchu, visitato nel 3° giorno, che sarebbe invece posto sul piede sinistro del demone. Quindi ci si reca al complesso di Kurjey (considerato uno dei siti più sacri del Bhutan, fondato nel 1652 sul luogo intriso di leggende dove Guru Rimpoce aveva lasciato impressa su una roccia l’impronta del proprio corpo – ku significa roccia e jey corpo), a Tamshing (il monastero fondato nel 1501 da Pema Lingpa e retto dalla sua attuale reincarnazione, che è il più importante centro Nyingmapa del paese, con affreschi storicamente importanti) ed allo Dzong. Una breve escursione a nord di Jakar consente di visitare anche il tempio di Tangbi, tra le piante e gli orti verdi di un bel villaggio situato su una piana contornata da monti coperti da rigogliose foreste; fondato nel 1470 dal IV Shamar Rimpoce, uno dei Lama principali della scuola tibetana dei Karmakagyu, divenne poi di Pema Lingpa: la catena di metallo esposta all’ingresso del tempio si dice essere stata posta proprio da quest’ultimo quando prese possesso del tempio.
10°g. 18/8 Jakar – Wangdi Phodrang
Si visitano i siti più interessanti della valle di Chumey: Buli e Tharpaling, arricchendo così l’esplorazione del Bumthang. Buli Lhakhang, che si raggiunge con una facile passeggiata di 15 min., è un delizioso tempio tra le case di un bel villaggio, fondato nel XV secolo. Tharpaling, situato più in alto sulla montagna a circa 3400 mt di quota, si raggiunge in jeep: è un monastero fondato nel XIV secolo da Longchen Rabjampa, uno dei maestri più importanti del lignaggio Dzogchen; vi si trovano statue preziose e alcuni interessanti affreschi che rappresentano la terra pura di Amitabha. Si prosegue quindi per Trongsa e Wangdue; oggi si copre una distanza di quasi 200 km che richiede circa 7 ore di guida, transitando per una seconda volta dagli stupendi passi di Yotong e Pele. Sistemazione in hotel.
11°g. 19/8 Wangdi Phodrang – Thimpu
La giornata inizia con la visita dello Dzong di Wangdi Phodrang e del villaggio di Nezergang dove si trova un bellissimo tempio. Si prosegue quindi il viaggio verso ovest, risalendo al passo di Dochu; prima di arrivare a Thimpu si visita Semtokha Dzong, recentissimamente restaurato, che fu il primo ad essere edificato dallo Shabdrung nel 1631. A Thimpu si alloggia nel medesimo hotel utilizzato all’andata.
12°g. 20/8 Thimpu
Si visita Dechen Podrang, un magnifico palazzo che fu la sede del governo prima della costruzione di Trashichhoe ed è ora una scuola monastica. Da qui si risale a piedi un crinale che porta in circa mezz’ora di cammino a Wandigtse, un tempio del XV secolo che contiene 8 Chorten, una magnifica statua del Buddha e affreschi di mandala. Rientrando a Thimpu si passa dal giardino dove vivono i takin, animale simbolo del Bhutan. Pomeriggio libero, per visite ai negozi e ai centri di produzione artigianale.
13°g. 21/8 Thimpu – Puntsholing
La strada che porta a sud scendendo verso le pianure indiane transita dal Chhuka, dove è stato costruito un nuovo Dzong, e prosegue zigzagando fino a Puntsholing al bordo delle pianure gangetiche, che dista circa 180 chilometri, un percorso di circa 6 ore. Sistemazione in hotel, dove si trascorre l’ultima notte in Bhutan.
14°g. 22/8 Puntsholing – Bagdogra – Delhi e volo di rientro
L’aeroporto indiano di Bagdogra dista circa 170 chilometri, ma in pianura si procede molto più velocemente e si impiegano al massimo 5 ore. Il volo per Delhi è nelle prime ore del pomeriggio (l’orario viene confermato a Thimpu). A Delhi si viene ricevuti dal corrispondente indiano di Amitaba; si avrà a disposizione un veicolo con autista per recarsi in città e cenare. In tarda serata si torna all’aeroporto internazionale per imbarcarsi sul volo di rientro.
15°g. Domenica 23 agosto, arrivo a destinazione
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