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Bhutan


I grandi Cham del Bhutan

Thimpu Drupchen, Wangdi Phodrang e Gasa Tsechu


Thongdrol a Wangdi Phodrang

Etnia Laya

Gasa, tempio alto

Punakha, processione al fiume

Punakha Dromce

PARTENZA
22/09/2009
RITORNO
05/10/2009
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
14 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Questo percorso è stato preparato mettendo a frutto una conoscenza molto approfondita del paese. In un tempo relativamente breve, ma senza fretta, si ha l’opportunità di visitare i siti principali della parte occidentale del Bhutan e di partecipare a tre stupendi festival.

Il tour porta ai grandi Dzong di Trashichhoe, Punakha, Wangdue e Paro; alcuni dei templi più belli, di cui Taktshang, il “Nido della Tigre”, è divenuto il luogo simbolo di questo esoterico paese, e siti culturalmente importanti come il tempio della fertilità fondato da Drukpa Kunley; il viaggio si estende anche a luoghi sconosciuti della tradizione mistica, non indicati nelle guide.

Il paese più felice del mondo

 Presentazione del viaggio


Il tour porta ai grandi Dzong di Trashichhoe, Punakha, Wangdue e Paro; alcuni dei templi più belli, di cui Taktshang, il “Nido della Tigre”, è divenuto il luogo simbolo di questo esoterico paese, e siti culturalmente importanti come il tempio della fertilità fondato da Drukpa Kunley; il viaggio si estende anche a luoghi sconosciuti della tradizione mistica, non indicati nelle guide. Si parteciperà a tre stupendi Cham: a Thimpu si seguono le rappresentazioni del Drupchen, il momento preliminare dello Tsechu che si tiene allo Trashichhoe Dzong, il cuore pulsante del Paese dove si trovano la sala del trono, gli uffici dei ministri e la sede estiva del Je Khempo, l’abate dei Drukpakagyu bhutanesi, massima autorità religiosa del paese. Le danze rituali vengono svolte dai monaci del Je Khempo, una sorta di elite monastica, e sono di eccellente qualità. Allo Dzong di Wangdue Phodrang si assisterà alla cerimonia dell’esposizione del Thongdrol, il grande dipinto su stoffa che viene issato sull’Utse, il torrione centrale, che è il momento più solenne ed intenso delle celebrazioni di questo Tsechu. Ci si reca infine al Cham che di Gasa, un remoto Dzong incastonato tra i monti a nord di Punakha che si raggiunge con circa un’ora e mezza di cammino, dove si trascorrerà un’interessante giornata tra le rappresentazioni e l’esplorazione del villaggio. Questo Cham èuestQ anche un’ottima opportunità per incontrare le persone dell’etnia Laya, che vive isolata nelle valli himalaiane a ridosso del Tibet.

Il viaggio consente così un incontro approfondito con il mondo e la cultura del Bhutan. Si viaggia utilizzando un moderno pulmino, il cibo è valido, tra l’indiano e l’internazionale con anche qualche pietanza locale e cinese; tutti gli amici italiani che hanno viaggiato in Bhutan con noi non hanno perso un etto. Gli alberghi sono comodi e puliti in tutte le località con stanze dotate di bagno, lenzuola ed acqua calda, tranne a Gasa, dove non esistono strutture ricettive e si trascorrono due notti in campo. Situazione questa da non temere, ma da attendere con gioia: si avranno comode tende da due o singole, materassini, assistenti al seguito che trasportano il bagaglio personale e si occupano del montaggio e della cucina. I partecipanti devono avere il proprio sacco a pelo, che può eventualmente essere noleggiato in loco, avvisando però prima della partenza. Oltre al tratto a piedi per raggiungere Gasa, sono previste altre piccole escursioni, di cui le più impegnative sono la salita a Taktshang, dove si può anche noleggiare un cavallo, e all’eremo di Chile, di circa 45 min. Non è un viaggio riservato agli “sportivi”, serve solo una minima forma fisica e la voglia di esplorare questo stupendo Paese!

NOTA TECNICA

Il clima tra fine settembre ed inizio ottobre è già secco e le temperature previste a Gasa, il punto più freddo, possono arrivare ad una minima di 8 gradi. Si tenga però presente che in Bhutan può sempre piovere. Si consiglia di portare felpe calde per la sera, giacca in goretex, scarpe da trekking leggere e vestiti comodi.

UN CENNO SUI CHAM DEL BHUTAN

I Cham sono uno straordinario insieme di musiche sacre, danze in costume con maschere rituali, riti religiosi ed esorcistici, eseguite da monaci ed anche da laici nei Cham minori, il tutto immerso in un attento ma allegro e rilassato assiepamento di persone che esibiscono i migliori abiti tradizionali e godono di un atteso momento di gioiosa convivialità. Parteciparvi offre al visitatore che desidera accedere al cuore della realtà bhutanese un modo intelligente per avvicinarne lo scenario intimo legato alla spiritualità, alle tradizioni e alla storia. Nel Cham il confine percettivo imposto dalla mente razionale scompare e il fondersi di spirito, emozioni e pensiero genera le dimensioni di mondi sottili che nella cultura europea verrebbero relegati in una definizione di immaginario, ma che in Bhutan sono il vero perno di una profonda realtà percettiva. Ogni Cham ha delle caratteristiche diverse sia per il contenuto religioso delle rappresentazioni che per l’intreccio delle trame, che hanno spesso un riferimento agli eventi storici specifici del luogo in cui si svolge e ai diversi personaggi e maestri spirituali a cui ci si riferisce.

È improprio e limitativo chiamare questi eventi “festival”, perché quello che avviene è un insieme di funzioni religiose, trame teatrali mitiche ed evocazioni vicine allo spiritismo immerse in un contorno di folclore intenso.

 Programma del viaggio


1°g.  Martedì 22 settembre, partenza per Katmandu   

2°g.  25/9 Arrivo a Katmandu    

Arrivo e trasferimento all’Hotel Vajra. Immerso in un bel giardino ad un quarto d’ora di cammino dal centro della città e dallo Stupa di Swayambhu, l’hotel è costruito nello stile tradizionale newari con decorazioni in legno eseguite dall’artista Utam Raj di Patan ed è dotato di piacevoli spazi comuni.

3°g.  24/9 Katmandu: Bhaktapur, Patan e Durbar  

Le visite previste oggi iniziano dalla città di Bhaktapur, il cui nome significa “città dei devoti”; delle tre antiche capitali della valle di Katmandu è quella preservata meglio. Qui è più facile rivivere l’atmosfera che permeava la vita della gente prima del recente avvento della ‘civiltà’ moderna. Oltre al piacere di curiosare, questa città-villaggio offre esempi stupendi di architettura newari, tra cui la Nyatapola Mandir, una pagoda a cinque livelli, e le tre piazze di Durbar, Tumadhi e Dattatraya. Ci si reca quindi a Patan, la più antica delle tre capitali, dove la piazzetta centrale è un gioiello dell’architettura newari; tra i vari templi della zona circostante i più importanti sono il Tempio d’Oro ed il Kumbeshwor. Si completano le visite recandosi al centro storico di Katmandu: Durbar Square e dintorni, con i magnifici templi, l’antico palazzo reale e la Galleria Nazionale d’arte; ci si reca anche a Indra Chowk, il grande mercato con tantissimi negozi circostanti.

4°g.  25/9 Katmandu – Paro

Il volo per Paro parte al mattino; l’orario esatto viene confermato a Katmandu. Dall’aereo si gode la vista della parte più spettacolare dell’arco himalaiano: si ammirano l’Everest e il Makalu, e, ormai a destinazione, il Kanchendzonga ed il Chomolhari. Giunti in Bhutan ci si accomoda in hotel a Paro e si iniziano le visite, recandosi allo Dzong ed a Ta Dzong, dove è collocato un interessante museo.

5°g.  26/9 Paro – Thimpu  

Ci si reca a visitare una scuola monastica sui monti della valle, da dove si gode una bella visuale su Paro. Tornati, si prosegue recandosi ad un tempio da cui ci reca a piedi in una ventina di minuti ad un piccolo eremo, che la tradizione locale tramanda essere stato utilizzato da Guru Padmasambhava. Dopo pranzo si parte per Thimpu, la capitale, un percorso di 65 chilometri che richiede circa 2 ore: la velocità qui è sempre moderata per via delle curve ed il limite ufficiale è comunque di 40 km/h; si ha così modo di gustare gli stupendi panorami. A Thimpu si alloggia in un hotel nel centro, ben posizionato anche per curiosare tra i negozietti. Si completa la giornata con la visita dell’antico tempio di Changangkha Lhakhang, vero gioiello dove spesso è possibile assistere alle cerimonie dei monaci.

6°g.  27/9 Thimpu – Wangdi  

Oggi si svolge il Thimpu Drupchen; si segue la manifestazione per tutta la mattina. Dopo il pranzo si parte per Wangdue (70 km, circa 3 ore di viaggio), valicando il passo di Dochu, di 3166 metri, dove in una foresta lussureggiante con una stupenda visuale dell’arco himalaiano si trovano migliaia di bandiere di preghiera colorate che circondano 108 Chorten (reliquiari); qui si trovano anche tanti piccoli tsa tsa contenenti le ceneri dei defunti, posti in gran numero attorno al Chorten più antico. La discesa tra scenari grandiosi porta a Wangdue (1250 mt), dove ci si sistema in un comodo hotel.

7°g.  28/9 Wangdi – Punakha – Gasa  

La giornata inizia prestissimo: l’esposizione del Thongdrol allo Dzong viene eseguita prima del sorgere del sole. Questa grande tanka è molto importante, il nome significa “liberazione con lo sguardo”, ed i bhutanesi sentono che osservando questo grande dipinto con la corretta motivazione pongono nella mente i semi che li porteranno ad ottenere sicuramente la liberazione dal ciclo della rinascita condizionata. Dopo che il dipinto è stato issato viene eseguita una colorata cerimonia religiosa e le persone si accalcano per toccare il Thongdrol ricevendo con questo gesto la benedizione e la salvaguardia da parte dei grandi maestri spirituali. In mattinata si parte poi per Punakha, circa 20 chilometri più a nord lungo la stessa valle, il cui Dzong è il più bello e storicamente importante del paese, meravigliosa sede invernale del Je Khempo, l’Abate del Bhutan. Dopo pranzo si prosegue sempre verso nord, risalendo le acque cristalline di un possente fiume, tra foreste rigogliose, fino al termine della strada, che per un lungo tratto è sterrata; a breve distanza vi sono delle acque termali: chi lo desidera può recarvisi a fare un bagno. Da qui si prosegue a piedi lungo il sentiero che porta allo Dzong di Gasa, a 2700 mt di quota, dove ci si sistema in campo.

8°g.  29/9 Gasa  

Oggi si svolgono le celebrazioni dell’ultimo giorno dello Tsechu, con i riti e le danze più coreografici. A contorno di questo evento la situazione è molto più ‘paesana’ che non a Thimpu od anche a Wangdue, molte persone colgono l’occasione della festa per fare anche delle sane bevute e non di rado si vedono capannelli di uomini che masticano il betel e giocano a dadi, in un insieme rilassato e tranquillamente gioioso. Si incontrano molti gruppi di Layapa, giunti fin qui per la ricorrenza dalle loro remote valli, le cui donne portano il caratteristico copricapo di legno conico.

9°g.  30/9 Gasa – Punakha  

L’accompagnatore italiano saluta i partecipanti, e prosegue verso nord per la regione di Lunana. La guida bhutanese, che parla la lingua inglese, torna con i partecipanti a Punakha, dove ci si accomoda in hotel. Nel pomeriggio ci si reca con il pulmino sui monti circostanti a visitare due stupendi templi, situati tra alcuni dei villaggi più bucolici del Bhutan.

10°g.  1/10 Punakha – Thimpu  

Prima di risalire al passo del Dochu ci si reca con una passeggiata che transita per un bel villaggio al tempio della fertilità di Chimi Lhakhang, posto in cima ad una panoramica collina. Questo tempio fu fondato dal grande Lama Kunley, “l’illuminato pazzo” il cui emblema fallico adorna l’ingresso di molte case rurali. Le coppie che non riescono ad avere figli e chiedono qui con fiducia questa grazia vengono quasi sempre esaudite …anche gli stranieri! Si torna quindi verso ovest a Thimpu, dove si visita il monastero di Pangri Zampa, posto un poco più a nord della città, che fu la prima residenza dello Shabdrung quando giunse in Bhutan nel XVII secolo; quindi ci si reca a Dechen Podrang, un magnifico palazzo che fu la sede del governo prima della costruzione di Trashichhoe ed è ora una scuola monastica. Si alloggia nel medesimo hotel utilizzato all’andata.

11°g.  2/10 Thimpu – Paro

Tornati nella valle di Paro ci si reca con una breve passeggiata ad un villaggio dove su di una falesia rocciosa si trovano un grande Chorten e un piccolo monastero, che fu luogo di meditazione di alcuni importanti mistici. Si prosegue seguendo la strada per Haa, che sale attraverso magnifiche foreste dai 2300 mt del fondovalle a circa 3300 metri, dove si imbocca un sentiero che porta con una passeggiata di circa 45 min. al convento femminile di Chile, posto a 3500 mt in un panoramico luogo di rara pace. Tornati a valle, ci si potrà recare per un’ultima visita al bel villaggio di Damchok, dove vi è un antico tempio. Si alloggia nel medesimo hotel utilizzato all’arrivo.

12°g.  3/10 Paro, escursione a Taktshang  

A nord di Paro si trova il monastero di Taktshang, il “nido della tigre” di Guru Rimpoce, sicuramente il luogo più celebre del Bhutan, sospeso tra le rocce sopra la valle. Per facilitare la salita (c.a. 2 ore in tutto), con una modica spesa chi vuole può noleggiare un cavallo; sul percorso si giunge ad un rifugetto da cui si gode una vista stupenda, il punto dove si fermano i meno allenati. Tornati a valle ci si reca al villaggio e al forte di Drukyel e poi a Kyuchu Lhakhang, uno dei monasteri più antichi del Bhutan, la cui fondazione è attribuita al re del Tibet Songtsen Gampo (VIII sec.), che contiene alcune preziosissime statue di Cenresi.

13°g.  4/10 Paro – Katmandu  

Il volo per Katmandu parte al mattino e arriva a destinazione in meno di un’ora; si viene ricevuti dal corrispondente nepalese di Amitaba, trasferimento in hotel e giornata a disposizione.

14°g.  Lunedì 5 ottobre, Katmandu e volo di rientro

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Danza Cham

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Gasa Tsechu
Thongdrol a Wangdi Phodrang
Etnia Laya
Gasa, tempio alto
Punakha, processione al fiume
Punakha Dromce

L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.