Ladakh e Zanskar
L’Himalaia dell’India è costituito da un intricato insieme di aree distinte da elementi climatici, etnici e culturali. Le regioni più settentrionali in inverno sperimentano temperature che nelle punte estreme diventano artiche; si pensi che nel villaggio di Dras, nei pressi del passo dello Zojla tra il Kashmir e il Ladakh, si è arrivati oltre i -50°C! Alcune aree restano completamente isolate dal resto del mondo per via della neve; Padum, il paese più grande dello Zanskar, ancora oggi (2021) è raggiungibile coi mezzi meccanici a volte anche solo per 4 mesi all’anno per via delle cadute nevose sul passo del Pensi e per le slavine invernali e primaverili nella stretta valle del Suru – questa situazione permarrà così fino a che la strada che collegherà la regione a Leh in Ladakh seguendo il corso del fiume Zanskar non sarà stata ultimata.
Amitaba è attiva in queste regioni da molti anni e si era anche stabilito un rapporto di amicizia con Nima Namgyal Dy, il Gyalpo (re) dello Zanskar, che è purtroppo scomparso nell’autunno del 2020, riuscendo ad organizzare nel 2006, in collaborazione con l’Associazione Heritage Oltre i Confini, una sua visita in Italia accompagnato dalla consorte Padma Lhamo e dal giovane principe, Ginmet Dawa Stanbe Nima Namgyal Dy.

Si ebbe così l’opportunità di organizzare diversi incontri culturali con il punto focale che si svolse a Villa Caldogno nei pressi di Vicenza dal 6 al 28 di maggio, “Cultura e spiritualità Himalaiane”, con la presenza del Gyalpo e famiglia e una mostra permanente di arte himalaiana, la creazione di un Mandala di sabbia, proiezioni e conferenze tenute da diversi esperti tra cui il Prof. E. Lo Bue e P. Verni. Nel corso della visita in Italia del Gyalpo si stabilì anche un importante rapporto con la nascente Stupa Onlus presso il centro buddista di Pomaia, che ha portato ottimi frutti negli anni a seguire.
Al monastero di Rangdum, posizionato tra le gole del Suru ed il passo del Pensi dello Zanskar, ci siamo adoperati per allestire un dispensario medico perché in inverno non vi erano medicinali e la raggiungibilità di un ospedale pressoché impossibile: l’unico modo potrebbe essere l’utilizzo di un elicottero dell’esercito indiano! Il monastero è il punto di riferimento per la gente di questa valle; qui si è allestita una stanza che fungesse da ‘ambulatorio’ dove tenere anche le scorte di medicine e il Lama del monastero ha seguito dei corsi a Leh (capitale del Ladakh) per imparare i rudimenti dell’utilizzo dei farmaci.

Nel 2010 grazie all’intervento di Giampietro Mattolin e di suoi generosi conoscenti veneti era stata anche acquistata una jeep per consentire un migliore collegamento e sono stati costruiti degli alloggi per degli scolari.
Sempre in Zanskar, a seguito della richiesta da parte del monastero di Sani, Amitaba ha restaurato lo storico eremo di Guru Nima Oser Chaphuk sui monti a nord del Gompa, dove i monaci si recano per degli intensi e prolungati ritiri spirituali.
Nel 2010 alcuni monaci di Rangdum ci hanno chiesto di aiutare il villaggio di Aksho perché di fatto non aveva istruzione; è un luogo isolatissimo, senza accesso per i veicoli, dove si sperimenta anche parecchia caduta nevosa. Il progetto si è concretizzato a fine 2011 grazie alla collaborazione di Le Coccinelle Onlus e si è sistemata un poco la piccola scuola, che non aveva neppure i vetri alle finestre, e per due anni è stato pagato un professore residente; ma la onlus si è poi ritirata e purtroppo non si è più avuto un sostegno continuativo per il progetto.
In Ladakh, in seguito all’alluvione dell’agosto 2010, in collaborazione anche qui con Le Coccinelle Onlus, venne aiutato il monastero di Tikse a sistemare gli alloggi scolastici.
Molte attività sono svolte in collaborazione con Stupa Onlus sia in Ladakh che in Zanskar. Venne organizzato un primo viaggio di sopralluogo nel luglio 2007, accompagnato anche da Lama Jampa Monlam, per una presa di visione del territorio e per decidere sui primi progetti. Si iniziò da Zangla, ed il primo lavoro importante fu completato nel 2009; in occasione della riconsacrazione dello Stupa restaurato venne anche organizzato un viaggio. A contorno del restauro principale vennero eseguiti una serie di interventi nel villaggio e nel monastero femminile, dove è stato anche installato un impianto fotovoltaico. Da allora le attività di restauro in Zanskar ed in Ladakh non si sono mai fermate, e tra i diversi interventi nel 2016 venne realizzata una sistemazione degli alloggi delle monache al monastero di Zangla.
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