Viaggiare nell’Himalaia indiano
INDICE:
- Le infinite possibilità offerte dall’Himalaia indiano
- Modalità di un viaggio
- Preparazione richiesta
- Clima e attrezzatura
- L’alta quota
Le infinite possibilità offerte dell’Himalaia dell’India
In India si incontrano tutte le molteplici caratteristiche ambientali della grandiosa catena himalaiana, dalle aree desertiche d’alta quota delle regioni nord occidentali alle impenetrabili foreste pluviali assamesi dell’est. Immerse in questo scenario grandioso e vario vivono centinaia di diversi gruppi etnici, con lingue e religione distinte, che creano un panorama culturale altrettanto variegato.
Le possibilità esplorative così sono molto ampie e riservano grandi soddisfazioni ai viaggiatori, con la possibilità di trovare quanto è più vicino agli interessi di ciascuno.
Modalità di un viaggio
Un viaggio nell’Himalaia indiano deve essere pianificato tenendo in considerazione la conformazione del territorio, l’altitudine ed i fattori stagionali. Nella pagina India himalaiana è stato inserito un breve riassunto sulla geografia del territorio e in India himalaiana occidentale e India himalaiana orientale una sintesi delle caratteristiche dei diversi territori.
La gran parte degli itinerari d’interesse culturale può essere svolta in modo adeguato senza l’utilizzo di campi mobili, in quasi tutti i percorsi nell’Himalaia orientale ed in buona parte del settore occidentale. In diverse zone trans himalaiane, che vanno dallo Zanskar ad ovest fino allo Spiti ad est, una logistica autonoma offre a volte dei vantaggi se si desidera raggiungere e sostare nei luoghi che sono poco accessibili, che spesso sono di estremo interesse, dove in assenza di questa autonomia non ci si potrebbe fermare per via della mancanza di strutture ricettive o della presenza di sistemazioni che richiedono un eccessivo spirito di adattamento, per via ad esempio della completa carenza di servizi igienici.
Per chi ama il trekking, l’utilizzo della tenda ed un’adeguata struttura logistica sono invece richiesti per tutti i maggiori percorsi: sui remoti sentieri dell’himalaia dell’India solo raramente si trova un equivalente dei simpatici ‘lodge’ nepalesi. Vi sono poche eccezioni in merito; ad esempio le regioni di Sham a nord dell’Indo in Ladakh possono essere percorse a piedi trovando sistemazioni accettabili nei villaggi.
Preparazione richiesta
Gli itinerari suggeriti da Amitaba ed i viaggi condotti da nostre guide che vengono presentati nei Viaggi in Partenza non richiedono una preparazione sportiva specifica. I percorsi più ‘avventurosi’, che necessitano dell’utilizzo di campi autonomi, possono essere seguiti da persone che abbiano esperienza di vita in tenda o che quantomeno abbiano un buon senso di adattamento: per i campi si utilizzano tende di tipo europeo, con anche una tenda comune per mangiare e la convivialità, e sono montati dai nostri assistenti, il cibo viene preparato da un cuoco professionista e vengono montate tende per le necessità fisiologiche e per lavarsi. L’organizzazione meticolosa ed equilibrata degli itinerari proposti permette un compromesso ottimale tra avventura e comodità; ovunque possibile si utilizzano dei buoni alberghi. Un certo spirito di adattamento è sempre comunque necessario, non siamo in Europa, e in molte località fuori dai centri principali le sistemazioni sono semplici e piuttosto spartane.
Si tenga inoltre presente che a volte la programmazione ottimale può subire modifiche sul posto, solitamente a causa di ostacoli naturali. Una frana sulla strada è l’esempio più evidente.
Clima e attrezzatura
A Delhi e nelle pianure del nord dell’India in estate ci possono essere anche 35/40 gradi e frequenti piogge. A nord della zona monsonica (da sud a nord: in Spiti, Lahaul, Rupshu, Zanskar, Ladakh e Nubra) invece il clima è principalmente secco e le temperature più gradevoli. Alle alte quote le escursioni termiche sono notevoli, con il sole caldo che brucia nonostante l’aria fresca, e temperature minime che arrivano anche d’estate a 5/10 gradi. È opportuno attrezzarsi con indumenti caldi e, se sono previste notti di campo, di un buon sacco a pelo per passare con tranquillità le serate più fredde; le temperature estive comunque non scendono mai sotto lo zero. Per chi si reca nei territori più alti, anche in estate si consiglia di portare degli indumenti in pile ed una giacca di piumino o una giacca da montagna in goretex piuttosto larga, eventualmente con anche il copripantaloni, sotto cui indossare gli strati termici in capilene e pile. Scarponcini comodi e caldi per i percorsi a piedi; è utile un ricambio di scarpe nel caso si inumidissero. Portare uno zaino. È importante un buon paio di occhiali perché la luce solare può essere particolarmente intensa; anche guanti, cappello, creme da sole efficaci, protettivo per le labbra, quanto serve per lavarsi ed una pila, possibilmente frontale (quelle che si posizionano sulla fronte). Se ci si reca nelle zone meridionali, è utile avere un sacco lenzuolo. Per chi ama la fotografia, se la macchina lo consente si consiglia di portare un filtro polarizzatore.
L’alta quota
Andare in molte delle regioni dell’Himalaia indiano significa sperimentare la vita ad altitudini che non ci sono abituali: a nord di Leh alcune strade portano oltre i 5500 metri di quota! Leh stessa si trova a 3500 metri. La buona riuscita di un viaggio quindi deve sempre tenere in considerazione questo fattore.
Per l’adattamento è necessario prevedere una gradualità di salita e bisogna fare attenzione a non esagerare nello sforzo fisico nei primi giorni. Molte persone hanno avuto un riscontro positivo con l’utilizzo del diuretico Diamox, somministrato in dosi minime ma preventive (1/2 pastiglia mattino e sera da 36 ore prima della salita in quota e per le prime 36 ore in quota, totale: 3 pastiglie) accompagnato dall’ingerimento di almeno 2/3 litri di liquidi al giorno. Il farmaco si è inoltre rivelato utile anche per un uso successivo al manifestarsi dei sintomi del mal di montagna. Per l’utilizzo di Diamox è necessario però rivolgersi al proprio medico. Per l’ipertensione invece alcuni hanno trovato un buon ausilio nell’agopuntura e nella medicina tibetana; anche in questo caso è comunque sempre necessario un parere del proprio medico.
Si consideri comunque che migliaia di persone affrontano queste difficoltà senza particolari disturbi, e che ci sono anche territori dove il problema non sussiste: ad esempio nel Sikkim, dove uno dei punti più alti di un itinerario culturale spesso è la città di Gangtok, che si stende sui monti da 1500 mt con il suo punto più alto intorno ai 2000.
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