Amitaba propone viaggi accompagnati da guide esperte italiane o mongole che parlano la nostra lingua, principalmente durante i mesi estivi (vedi Calendario Partenze), eseguiti anche in concomitanza di eventi culturalmente significativi. Nei percorsi su misura sono riportate alcune nostre ben sperimentate proposte per viaggiatori individuali e per gruppi autonomi; per ampliare ulteriormente una visuale delle diverse possibilità può anche essere utile consultare lo storico viaggi: quasi tutti i viaggi di gruppo che vedete in questa sezione possono essere replicati o venir utilizzati come riferimento per ulteriori personalizzazioni.
INDICE:
Per l’ingresso in Mongolia è necessario disporre del passaporto con validità di sei mesi al momento dell’ingresso nel Paese. Le formalità inerenti il visto d’ingresso, che è obbligatorio, vengono eseguite direttamente dal viaggiatore, o tramite agenzie indicate da Amitaba: per informazioni e dettagli contattare il nostro ufficio.
Un fattore importante per la scelta del periodo di viaggio è il clima continentale della Mongolia, che ha inverni lunghi e freddi con temperature che scendono anche a -40° ed oltre, a cui seguono estati calde dove i repentini cambiamenti del tempo e delle temperature non sono però rari. La stagione migliore va da giugno alla prima metà di settembre, ciò nonostante anche l’inverno mongolo ha il suo innegabile fascino. (Si consulti per riferimento la pagina Clima e attrezzatura).
Ogni viaggiatore che si reca in Mongolia deve tenere presente che i collegamenti aerei interni portano in un numero limitato di località e non sono sempre affidabili.
Ci sono soltanto circa 3000 km di strade asfaltate, non esistono cartelli stradali, ci si sposta quasi sempre seguendo le numerose piste che corrono nella steppa e che sono praticabili solo da mezzi fuoristrada, con precauzioni e conoscenze simili a quelle necessarie per le piste africane: gli autisti devono conoscere bene il territorio e sapere se, ad esempio, c’è la possibilità di trovare del fango che impantana anche i migliori fuoristrada o un guado impassabile.
Ogni itinerario deve pertanto tenere conto che i tempi di guida sono lunghi, pensando a delle medie che raramente superano i 40 km orari: se, ad esempio, da Ulaanbataar all’antica capitale, Kharakhorum, oggi Kharkhorin, la distanza di 380 km è su strada asfaltata e per percorrerla si impiegano circa 5 ore, la stessa distanza in qualsiasi altra parte della Mongolia raggiunta da piste si copre nel doppio del tempo. Ci sono anche mezzi pubblici, ma usufruirne richiederebbe molto tempo perché spesso sono mezzi precari, sovraffollati e poco affidabili per quanto riguarda gli orari. L’unica tratta di treno è la Transmongolica, che attraversa il Paese da nord-ovest a sud-est per 1600 km, arrivando dalla Siberia e proseguendo per la Cina.
I viaggi, per la parte che si svolge fuori dalla capitale, sono eseguiti in “pensione completa” e con la presenza di una guida ufficiale mongola che può parlare in italiano o in inglese. Se si necessita di una guida che parla l’italiano è opportuno richiederla con buon anticipo perché sono in numero limitato.
La qualità dei trasporti stradali va misurata in funzione della loro affidabilità, per questa ragione spesso si utilizzano veicoli fuoristrada russi, che tutti i mongoli sanno riparare e i cui pezzi di ricambio sono facilmente reperibili, ma si possono scegliere anche Landcruiser o pulmini fuoristrada coreani o giapponesi. In ogni caso, a causa delle condizioni stradali (e delle piste) la velocità massima degli automezzi difficilmente supera i 40 km/h.
Gli hotel ad Ulaanbaatar sono di buona qualità e puliti, fuori dalla capitale si possono trovare alberghi in alcune località, ma quasi sempre le uniche strutture attrezzate per i visitatori sono i campi fissi. I campi vengono allestiti con tende tipo gher mongole un po’ adattate, comode e pulite, fornite di lenzuola asciugamani e coperte. Se necessario, i gestori accendono le stufe sempre presenti al centro delle tende. I bagni e le docce sono in comune, ma sorprendono il turista per la pulizia e l’ordine, e quasi sempre si ha l’acqua calda.
Gli itinerari che lasciano i tracciati più battuti necessitano di campi mobili: Amitaba mette a disposizione tutto il materiale necessario (tende, tenda comune, attrezzatura da cucina e materassino) ed i partecipanti devono solo dotarsi di un adeguato sacco a pelo e di un materassino extra se soffrono di mal di schiena. Il montaggio e smontaggio delle tende personali viene eseguito solitamente dai partecipanti secondo lo stile di reciproca collaborazione, ma il personale è sempre disponibile ad aiutare i meno capaci. Il cibo viene preparato dalla guida, specializzata nel soddisfare i visitatori stranieri. In sintesi, nei campi mobili si sta benone!
Esplorare il Paese richiede quindi un certo spirito di adattamento, ma in compenso queste condizioni portano ad un basso impatto del turismo sul territorio, che non turba ancora la vita della gente, un fatto che di per sé aggiunge fascino al viaggio.
La cucina (vedi la pagina sulla cucina) nella capitale è varia e valida, in campagna può risultare più monotona, ma nei campi attrezzati con le gher, anche se gli ingredienti sono pochi, i piatti risultano gustosi ed è possibile anche trovare cibo per vegetariani. Si trova dell’ottima birra di produzione locale o estera, nonché la migliore vodka di tutta l’Eurasia.
La Mongolia ha raggiunto un apice di afflussi turistici nel 2019, prima dell’esplosione della pandemia del Covid, arrivando ad avere 577.000 visitatori dall’estero; la gran parte (oltre il 70%) giunti da Cina, Russia e Corea del Sud. La maggioranza dei visitatori visita la capitale e le aree limitrofe, con un certo numero che arriva fino a Kharkorin; nel resto del Paese la pressione turistica è molto bassa e in molte aree quasi inesistente.
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Amitaba invia bimestralmente ai propri amici viaggiatori tramite posta elettronica il “Diario di bordo”, una raccolta che focalizza alcuni dei viaggi in partenza, presenta diversi argomenti di ambito culturale e immagini dei viaggiatori.
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