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Nei Viaggi in partenza sono indicati i viaggi condotti da nostre guide, tutti itinerari ben calibrati e studiati attentamente, che non si ripetono in modo uguale e prevedono un numero massimo, specificato in ogni programma, che solitamente è di 12 partecipanti. Oltre ai viaggi con proprio accompagnatore, Amitaba è specializzata nell’organizzazione di ogni tipo di percorso e di visita anche per viaggiatori individuali e per gruppi autonomi. Nelle sezioni dedicate ai percorsi su misura per l’India classica e himalaiana sono raccolti degli itinerari ben sperimentati e collaudati, che non rappresentano ovviamente un elenco esaustivo poiché in funzione degli interessi di ciascuno vi sono infinite altre possibilità e combinazioni che vi potremo consigliare. In questo ambito può essere utile anche consultare lo storico dei viaggi; di questi una buona parte, sia nell’India classica che himalaiana, può essere replicata o presa come spunto per sviluppare dei propri progetti con Amitaba.
In India è possibile modulare le proprie scelte anche dal punto di vista dei costi; per esempio, si possono scegliere hotel da “mille e una notte” che possono costare anche più di 500 euro a notte, o semplici sistemazioni, pulite e confortevoli, dove si alloggia con 20 – 30. Per ognuno è possibile trovare un buon equilibrio nella scelta dei servizi.
L’India dispone di servizi che consentono una visita tranquilla anche a persone poco abituate a culture diverse. Le principali località sono raggiungibili con i voli interni e per gli spostamenti si possono utilizzare veicoli privati con autista che offrono diversi livelli di qualità; ed a volte può essere conveniente spostarsi in treno. In tutte le città si trovano alberghi di qualità accettabile e nei grandi centri vi sono sistemazioni anche lussuose, oltre ad un gran numero di palazzi storici adibiti ad hotel, e, fuori dalle regioni himalaiane, la maggior parte dei siti di interesse sono raggiungibili usufruendo di questi come base. Negli hotel di qualità medio alta si trovano anche pietanze di stile occidentale, ma la cucina indiana è comunque sufficientemente varia per accontentare quasi tutti. La maggior parte delle guide locali parla la lingua inglese e Amitaba dispone anche di guide indiane, di ottima cultura, che parlano la lingua italiana.
“Dove andiamo?” è una domanda molto appropriata! L’india è un universo più che un Paese. È necessario innanzitutto distinguere tra le regioni himalaiane ed il resto del subcontinente.
Nell’India classica possiamo distinguere, un poco arbitrariamente ma per comodità, quattro macro aree principali, tutte ricchissime di siti “irrinunciabili”:
Da questa straordinaria varietà traspare quindi che ogni viaggio va scelto in funzione degli interessi personali, non c’è un “menù fisso” più o meno obbligato per il visitatore, e ben difficilmente si potrà “divorare” l’India in poco tempo! Gli itinerari suggeriti nel nostro sito svolgono in modo intelligente alcuni dei temi di visita principali, sono tutti “belli”, e possono essere sia ricomposti in vari modi che approfonditi ed ampliati. Sentiamoci!
La grandiosa catena che separa l’India dall’altopiano tibetano è distinta da due zone principali, meridionale e trans himalaiana; per un’inquadratura generale di queste regioni può essere utile consultare la pagina regioni himalaiane.
Himalaia meridionale
E’ aperto al flusso monsonico, con un picco di precipitazioni tra giugno e luglio, e molte parti si possono visitare senza dover affrontare l’alta quota. Tra le aree di eccezionale interesse troviamo il Sikkim, microcosmo di etnie alle pendici del grandioso Kanchendzonga, ed il Garwal, con le valli sacre alla religione induista, e, nell’Himachal, la mitica Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio e luogo di residenza di S.S. il XIV Dalai Lama, oltre ad alcune classiche città collinari dei tempi del Raj. Nell’estremo est l’Arunachal Pradesh preserva culture ed etnie molto interessanti, dai Monpa di Tawang agli Apatani di Ziro, per menzionare i principali, fino alle regioni a ridosso di Myanmar, con i Konyak ed altri.
Regione trans himalaiana
La parte trans himalaiana del nord ovest è in gran parte protetta dal flusso monsonico e prevalentemente al di sopra dei 3000 metri. Le regioni dello Spiti, Lahaul, Ladakh e Zanskar custodiscono un mondo prezioso da un punto di vista sia culturale che ambientale, dove le diverse etnie di ceppo tibetano hanno potuto mantenere una propria serena continuità senza subire la devastante aggressione cinese. Qui troviamo ancora lo stile di vita tradizionale e fantastici tesori dell’arte iconografica e statuaria tibetana, con villaggi e monasteri che sorgono nelle colorate oasi d’alta quota, un ambiente desertico ma spesso ornato da maestose vette glaciali: a giudizio di molti è in assoluto tra le aree più belle al mondo. Lassù l’inverno è freddissimo e alcune valli sono praticamente irraggiungibili quando cade la neve; in compenso d’estate il clima è secco e molto gradevole.
Le condizioni climatiche, oltre alla personale disponibilità di tempo, sono un fattore determinante per la scelta del periodo in cui viaggiare. In termini generali, si consideri che l’India ha un clima monsonico che porta nella gran parte del paese le precipitazioni più intense tra giugno e luglio. Ci sono però alcune varianti locali, ad esempio la costa sud orientale (Tamil Nadu) in estate non riceve molta pioggia; e similmente il deserto del Thar in Rajasthan. La regione himalaiana riceve un forte impatto monsonico, con una progressione crescente di intensità e anticipo dei tempi man mano che ci si sposta verso est, fino ad arrivare all’Assam, dove a giugno cadono vere muraglie d’acqua, mentre le regioni dell’estremo nord rimangono sempre sostanzialmente secche.
Le temperature delle regioni settentrionali nel periodo invernale possono essere anche piuttosto fredde: a Delhi di notte in gennaio succede di andare sotto lo zero. Negli stessi giorni al sud in Kerala si nuota piacevolmente nell’oceano. La stagione calda può essere in generale piuttosto soffocante in particolare nelle pianure del nord dal mese di maggio e fino all’arrivo del monsone, che porta anche un certo abbassamento della temperatura.
Come si vede, per quasi tutto l’anno vi sono aree con condizioni ottimali per un viaggio. Si consideri comunque che se ci si avventura in una regione dell’India in un momento non perfetto dal punto di vista climatico, ad esempio per partecipare a festival o eventi di folclore, avendo a disposizione alberghi dotati di aria condizionata e riscaldamento e veicoli con l’aria condizionata è possibile visitare quasi tutte le regioni per tutto l’anno comodamente. Un ragionamento a parte va chiaramente tenuto presente per le aree himalaiane: a Leh, capitale ed unico punto d’atterraggio per i voli di linea in Ladakh, a gennaio si hanno sovente fino a -30°C!
Per recarsi in India bisogna munirsi del visto prima della partenza. Non vi sono vaccini obbligatori richiesti (alla data di inizio 2021) e la maggioranza dei visitatori non ne fa; alcuni adottano una profilassi antimalarica, che potrebbe essere utile in alcune aree, ad esempio sulla costa del Bengala. Nel dubbio, basta verificare con le nostre autorità sanitarie cosa viene consigliato, tenendo presente che di solito vengono fornite informazioni più che prudenziali. Se ci si reca alle alte quote dell’Himalaia, dove l’ambiente è particolarmente asettico, è utile adottare precauzioni preventive per l’alta quota.
Gli euro sono riconosciuti in tutta l’India e possono essere cambiati ovunque ed anche utilizzati per molti acquisti. Le carte di credito principali sono accettate in tutti i maggiori esercizi e nelle città è anche possibile utilizzare le carte per prelevare. I telefoni cellulari funzionano in quasi tutto il paese ad eccezione di alcune valli delle regioni himalaiane.
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Amitaba invia bimestralmente ai propri amici viaggiatori tramite posta elettronica il “Diario di bordo”, una raccolta che focalizza alcuni dei viaggi in partenza, presenta diversi argomenti di ambito culturale e immagini dei viaggiatori.
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