Amitaba propone periodicamente viaggi in Bhutan accompagnati da guide italiane (consultare la sezione Viaggi in partenza), spesso eseguiti in concomitanza con alcuni degli eventi culturalmente più significativi (nelle pagine dedicate ai Cham si trovano delle indicazioni sui fenomeni culturali più importanti).
Oltre ai viaggi con proprio accompagnatore, Amitaba è specializzata nell’organizzazione di ogni tipo di percorso e di visita anche per viaggiatori individuali e per gruppi autonomi; nella sezione viaggi su misura sono riportate alcune delle nostre proposte, e si possono anche consultare i viaggi eseguiti del calendario, che sono quasi tutti replicabili.
INDICE:
Recarsi in Bhutan è più costoso che nella maggior parte delle altre aree himalaiane per le tasse elevate dei permessi d’accesso. È la barriera posta dai bhutanesi, per evitare di essere invasi e gestire a proprio vantaggio l’interesse offerto dal Paese. Ogni anno giunge un numero limitato di visitatori e nel tempo si sta verificando un incremento degli afflussi, con la maggior parte, in particolare tra i visitatori di provenienza asiatica, che si limita a brevi soggiorni nelle zone di Paro e Thimpu, nella parte più occidentale del Paese. Il numero complessivo di turisti nel 2019, prima dell’arresto dovuto alla pandemia del Covid, era stato 71897.
La bassa pressione turistica così non turba ancora la vita della gente, un fatto che di per sé contribuisce al fascino di un viaggio e ne compensa l’onere economico. Il costo varia in funzione del numero dei partecipanti, dell’itinerario prescelto e della stagione. Ogni richiesta va considerata singolarmente e un preventivo può essere fornito da Amitaba solo con degli specifici riferimenti e dopo aver effettuato una verifica con le autorità bhutanesi (per questo impieghiamo pochi giorni). Per avere un ordine di grandezza, si consideri che, prima dell’arresto del turismo per il Covid, i valori erano di circa € 200 / 250 al giorno per persona comprensivi di pernottamenti di buona qualità, trasporti, servizio di una guida locale e cibo per un gruppo di 5 / 7 persone che segua un itinerario di 6 / 9 giorni non in momento di picco (non ad es. durante il festival di Paro). Negli ultimi anni sono stati aperti in Bhutan hotel che hanno costi molto elevati, con sistemazioni che arrivano anche a $ 2000 al giorno; ma non è necessario spendere queste cifre per godere di quanto di meglio il Paese può offrire.
Un fattore importante per la scelta del periodo di viaggio è il clima monsonico che caratterizza il Bhutan. Si consiglia perciò di consultare le pagine Clima e attrezzatura.
Le formalità inerenti ai permessi d’ingresso vengono tutte eseguite a cura di Amitaba, basta trasmetterci i dati esatti completi del passaporto in tempo utile prima della partenza. All’arrivo in Bhutan viene apposto il visto con il pagamento di una piccola tassa.
I viaggi sono sempre eseguiti in “pensione completa” e con la presenza obbligatoria di una guida ufficiale bhutanese che di norma parla l’inglese. La qualità dei trasporti stradali è buona, con veicoli (solitamente giapponesi) in buone condizioni, su strade quasi sempre asfaltate dove la velocità massima consentita è di 40 km/h – velocità che spesso per via delle curve è oggettivamente ben definita come massima!
Gli alberghi sono di varia qualità ma puliti, generalmente buoni nel Bhutan occidentale e progressivamente più spartani verso est, vengono fornite lenzuola e il bagno in camera è di norma in quasi tutte le località principali; Amitaba utilizza sempre alberghi di buona qualità o le guest house migliori disponibili nelle località dove non vi sono hotel. I nuovi alloggi extralusso ‘finti bhutanesi’ vengono da noi utilizzati solo su richiesta, perché a nostro avviso hanno costi eccessivi in funzione dei servizi offerti e nelle medesime località si può stare ugualmente comodi senza usare strutture che nulla hanno a che fare con la tradizione del Paese.
Il cibo è valido, con molte verdure cotte e anche qualche pietanza indiana e cinese; tutti gli amici italiani che hanno viaggiato in Bhutan con noi non hanno perso un etto…. Si trova anche dell’ottima birra di produzione locale, le stellette sono state date in questo caso alla “Red Panda”.
Se si partecipa ad alcuni Cham remoti o ci si reca in alcune località dell’est a volte è meglio e in alcuni casi è necessario dormire in campo – nel qual caso l’attrezzatura, ad esclusione del sacco a pelo, è tutta fornita; il montaggio e smontaggio di tende personali e comuni viene eseguito dagli assistenti; il cibo viene preparato da un cuoco specializzato nel soddisfare i visitatori stranieri. In sintesi, nei campi si sta benone!
Un viaggio in Bhutan deve tener conto di alcune considerazioni logistiche. Esistono attualmente solo tre punti d’ingresso: due confini con l’India e l’aeroporto di Paro. Il confine terrestre più utilizzato è quello della cittadina di Phuntsholing, situata a 176 km a sud di Thimpu (circa 6 ore di guida), che dista a sua volta 170 km (circa 4 ore di guida) dall’aeroporto indiano di Bagdogra, dove si può giungere in volo da Delhi o Calcutta. L’altro è a Samdrup Jongkhar, nel Bhutan orientale ai confini con l’Assam, che dista 110 km (3 ore circa) dall’aeroporto indiano di Guwahati, anch’esso collegato a Delhi e Calcutta; tra Samdrup Jongkhar e Trashigang, lo Dzong più orientale del Bhutan, la distanza è di circa 180 km (6 ore di guida). L’unico accesso aereo internazionale è l’aeroporto di Paro nell’ovest del Paese, che è collegato dalla Druk Air, aviolinea di bandiera bhutanese, che offre diverse possibilità – le principali: da Delhi, Katmandu, Calcutta e voli da Bangkok con scali anche a Yangon e Dacca. A fine 2011 vennero stati aperti due piccoli aeroporti interni, uno nell’area centrale a Jakar nel Bumthang e l’altro a Yonphula, sopra Trashigang a oriente, accessibili solo da Paro e collegati anche tra loro con piccoli aviogetti delle aerolinee locali.
La maggioranza dei visitatori arriva e parte in aereo. In diversi momenti dell’anno ci sono problemi per le prenotazioni dei voli, perché i pochi posti disponibili vengono occupati per la gran parte da bhutanesi e abbordati anche dai turisti nei momenti di picco. E’ evidente quindi che un viaggio che preveda l’utilizzo dei voli Druk Air deve essere pianificato con sufficiente anticipo; in particolare, le prenotazioni aeree nei periodi dei Cham di Paro o di Thimpu devono essere fatte parecchi mesi prima.
Chi si reca in Bhutan dall’Italia solitamente sceglie il volo Druk Air da Delhi o Katmandu con molti viaggiatori che prediligono come punto di partenza Katmandu, che rimane sempre uno dei luoghi di maggior interesse dell’Asia.
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Amitaba invia bimestralmente ai propri amici viaggiatori tramite posta elettronica il “Diario di bordo”, una raccolta che focalizza alcuni dei viaggi in partenza, presenta diversi argomenti di ambito culturale e immagini dei viaggiatori.
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