Il Bhutan, oltre ad essere una meta culturalmente straordinaria, grazie ad un ambiente naturale che viene curato e preservato con amore ed attenzione offre interessati possibilità per le attività sportive. L’attività prediletta dalle persone del luogo è il tiro con l’arco, un’attività necessaria nella storia come mezzo di difesa che è diventata oggi una vera passione; fino a tempi recenti venivano utilizzati gli archi di bambù, ma oggi se si vogliono ammirare gli archi compositi più preziosi e sofisticati al mondo basta andare in uno degli innumerevoli campi di tiro del Paese, dove ci si confronta tra squadre con un piccolo bersaglio posto a 110 metri di distanza. Se si fosse sufficientemente capaci i bhutanesi sarebbero solo felici di lasciarci provare, anche se potremmo trovare difficile ripetere i rituali passi di danza e canto che accompagnano l’esibizione dei tiratori!
A parte il tiro con l’arco, che forse è meglio lasciar fare ai bhutanesi che sono veramente bravi, le attività principali possibili sono il trekking, la bicicletta e la discesa in zattere e kayak dei fiumi. Amitaba può organizzare ognuna di queste cose.
Per l’alpinismo (2021) vi è un limite di 5000 metri alla quota consentita per una salita sui monti; in sintesi, per le quote himalaiane, equivale ad un divieto. Il motivo è dovuto al rispetto sacrale che i bhutanesi hanno per le immacolate vette, che sono spesso ritenute la dimora di entità tutelari.
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Chi ama percorrere i sentieri camminando trova nel Bhutan uno dei luoghi più piacevoli al mondo per via della freschezza dell’ambiente e benevolenza delle persone. Partendo da facili percorsi di due giorni si arriva a vere spedizioni in alta quota di lunga durata ed impegno. L’argomento è illustrato in due pagine della sezione ‘Percorsi su Misura’ del sito dedicata al Bhutan: per una visione d’insieme e per i dettagli sulla scelta dei percorsi è utile vedere Bhutan trek: i sentieri.
Un numero crescente di visitatori sceglie di percorrere le strade del Bhutan in bicicletta. Il traffico automobilistico è piuttosto consistente solo sulla strada che collega Thimpu, la capitale, con il confine meridionale con l’India a Phuntsholing. Non ci sono particolari difficoltà organizzative: basta pianificare le tappe in modo da sostare in hotel o guest house per la notte; o, se è necessario fermarsi lontano da uno dei centri dotati di luoghi d’accoglienza, si possono organizzare dei campi in punti opportunamente scelti lungo il percorso. Sono disponibili dei veicoli di supporto e possono essere pianificati punti di ristoro lungo le tappe stabilite. Tutta l’attrezzatura per il supporto logistico, per i trasporti, per gli eventuali campi, guide bhutanesi che sono ottimi ciclisti e quant’altro richiesto può essere fornito da Amitaba. Biciclette di discreta qualità possono essere noleggiate localmente, ma non sono tecnicamente equiparabili agli ultimi modelli che ci si è abituati ad utilizzare in Europa.
Se si pensa di seguire in bicicletta i sentieri dei trekking, oltre ad una verifica sull’idoneità del percorso, una ulteriore considerazione importante va data ai tempi tecnici delle tappe, perché il materiale da campo viene trasportato con degli animali, muli e cavalli o yak a quote più alte, con dei limiti alle distanze massime percorribili in un giorno. In generale si può pensare di eseguire delle tappe che non siano troppo dissimili da quelle utilizzate da chi si muove a piedi.
Per dare un riferimento su distanze e dislivelli, ad esempio: da Paro a Thimpu sono 53 km di moderati saliscendi lungo due fiumi; se si scavalca il passo del Dochu, tra Thimpu e Punakha, il dislivello in salita è di circa 800 mt con una discesa di circa 1800 mt su 77 km di distanza. Andando più a est, da Punakha a Wangdue con moderati saliscendi si coprono 21 km e da qui Trongsa dista 130 km, con un primo passo che presenta un dislivello notevole, pur con una salita graduale, di oltre 2000 mt. Ogni percorso va così analizzato in funzione di capacità e interessi dei partecipanti.
I fiumi del Bhutan sono ricchissimi di acqua per tutto l’anno e ancora poco esplorati per le loro potenzialità sportive: rafting e kayak hanno da poco fatto il loro ingresso nello scenario delle attività possibili. Sono state identificate discese di livello tecnico elevato e la maggior parte dei tratti attualmente utilizzati considerati adatti solo al kayak, con difficoltà indicate del V grado. Le discese più facili e più adatte anche al rafting sono poche, ad esempio un tratto di circa 6 km del fiume Mo di Punakha che è considerato di I e II grado, o tratti sperimentati in altre zone che arrivano al III; chi ha capacità ed esperienza col rafting può arrivare a cimentarsi nella discesa del fiume Dang, nei pressi di Wangdue, dove si affrontano rapide di IV grado con tratti di V: qui si lanciano solo le squadre più affiatate e molto esperte.
La logistica necessaria è tutta disponibile e l’attrezzatura può essere noleggiata localmente; si possono trovare guide valide, spesso di provenienza nepalese, dove questi sport sono praticati già da molti anni. Chi desidera impegnarsi in questo tipo di avventura deve però essere autonomo da un punto di vista tecnico: in Bhutan rafting e kayak non sono “gite per turisti”. Amitaba è disponibile a fornire tutto il supporto necessario e le informazioni disponibili per i percorsi già sperimentati.
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