Tsagaan Tsar, che in mongolo significa “il mese bianco”, corrisponde al primo mese di primavera, ovvero al momento dell’anno in cui termina il difficile inverno, e da secoli è una delle più importanti celebrazioni mongole.
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Gengis Khan svolse un ruolo importante nel rendere lo Tsagaan Tsar una cerimonia così importante. Secondo la tradizione, infatti, nel 1207 nell’ora del topo nel primo giorno del nuovo anno del coniglio, il Gran Khan indossò i suoi nuovi vestiti, pregò l’Eterno Cielo Azzurro, portò il suo rispetto agli anziani e visitò sua madre Hulaan: diede così l’esempio di come onerare le persone più vecchie. Nel 1216, sempre Gengis Khan promulgò un decreto che premiava, con oro e stoffe preziose portate dagli stati conquistati, coloro che gli offrivano un elisir di lunga vita e in questo editto decretò anche di premiare con uno speciale titolo chiunque avesse più di 120 anni.
Ma è nel 1723 che si fa risalire l’istituzione formale del capodanno lunare. La “Mongol Tsaaz” (legge mongola), decretò che per questa ricorrenza tutti i governatori e i nobili erano obbligati ad indossare il “Jinst Malgai”, uno speciale cappello da cerimonia dell’alta società, e il “Zaht Deel”, una particolare tunica con collare, ed a recitare per nove volte tre preghiere di fronte ai monaci buddisti, che avevano il compito di fissare attraverso dei calcoli astrologici la data del capodanno lunare, che cambia ogni anno. Da allora lo Tsagaan Tsar è considerato l’inizio dell’anno del calendario lunare.
Nel 1911 il leader religioso e politico della Mongolia, il Bogdo Khan, approvò una nuova bandiera che metteva in evidenza il Soyombo (l’emblema nazionale) su uno sfondo giallo. Ordinò che tutte le dimore governative, i ministeri, le caserme e i monasteri tenessero questa bandiera innalzata fuori dai loro recinti dal trentesimo giorno dell’ultimo mese d’inverno al quindicesimo giorno di Tsagaan Tsar, per ricordare alla popolazione l’importanza di questa festa. Negli altri periodi dell’anno questa era conservata all’interno dei palazzi.
Nonostante le restrizioni allo Tsagaan Tsar, durante il socialismo, mille anni di antiche tradizioni non potevano essere dimenticate e informali celebrazioni continuarono nelle famiglie, soprattutto tra i parenti.
Dal 1990 con i cambiamenti democratici nel Paese, lo Tsagaan Tsar è tornato ad assumere dimensioni nazionali.
Tsagaan Tsar è la celebrazione del nuovo anno, della fine del duro inverno per gli animali e quando si conta l’aumento per tutti di un anno di età. È la festa del cibo bianco: latte e suoi derivati, riso, buuz (i ravioli di carne di montone cotti al vapore). In questo giorno la gente lava particolarmente bene il proprio corpo, caccia via dalla mente tutti i pensieri cattivi e inizia una nuova vita. In questo giorno si esprime rispetto per le persone più anziane e per i parenti, si rinnova l’amicizia e la simpatia reciproca e si rinsaldano i legami familiari.
La vigilia della festa è chiamata “Bituun”, che significa notte completamente buia, poiché la luna non è visibile in cielo. In questo giorno la gente mangia fino ad essere completamente sazia; si crede infatti che se si avrà fame in questo giorno, se ne avrà per tutto l’anno. La cerimonia inizia quando fuori dalla Gher è completamente buio.
Il primo giorno del nuovo anno le persone si svegliano prima del sorgere del sole, indossano gli abiti nuovi, aprono “l’Orkh”, la finestra alla sommità centrale della tenda, e accendono il primo fuoco del nuovo anno, che coincide con l’inizio della primavera. Sebbene le steppe siano solitamente ancora coperte di neve lo spirito della primavera è già nell’aria, ed i pastori ne interpretano gli auspici osservando gli animali, il loro umore e comportamento.
Tutti gli uomini vanno a pregare, portando cibo d’offerta sulla cima di una vicina collina o montagna, dopodiché vanno in una direzione prescritta dall’oroscopo buddista. Questa cerimonia è chiamata “muruu gargakh”, che significa l’inizio della tua orma. Si crede che sia importante iniziare la propria vita nella giusta direzione il primo giorno dell’anno per essere fortunati tutto l’anno.
Con l’alba ha inizio la grande cerimonia nelle famiglie. Il più anziano siede nel lato nord della Gher e il più giovane lo saluta con reverenza, estende le sue braccia con i palmi alzati e tiene sollevate le braccia dell’anziano sorreggendogli i gomiti. Questo tipo di saluto viene poi scambiato tra tutti, tranne che tra marito e moglie, e di solito le persone tengono un Khadag, un lungo e stretto pezzo di stoffa solitamente di seta bianco, blu o giallo, che ha un profondo significato spirituale, sulle palme aperte delle mani.
Quando la cerimonia di saluto è finita, ognuno siede attorno al tavolo e inizia lo scambio del Khoorog, le tabacchiere da fiuto di solito fatte con pietre semi preziose che contengono tabacco polverizzato. Lo scambio delle tabacchiere serve a mostrare le proprie e reciproche intenzioni amichevoli, nonché il modo di presentarsi ad uno straniero, infatti lo scambio crea un’atmosfera calda e rilassata ed è l’inizio di una chiacchierata amichevole.
Le tipiche parole di saluto sono “Daaga dalantai byaruu bulchintai, sureg mal targan orov uu”, che possono essere tradotte così: Come stanno i tuoi animali? Come hanno passato l’inverno? Sono abbastanza grassi? Questa frase è di solito seguita, quando ci si rivolge ad un anziano, da: “Tsar shinedee saihan orov uu? Nas suuder hed hurev?”, per informarsi sul suo stato di salute.
Le persone mangiano un enorme quantità di buuz (i ravioli al vapore di carne di montone e cipolla) e bevono molti litri di Airag, una bevanda alcolica fatta con il latte di giumenta fermentato.
Quando la cerimonia in famiglia è finita gli invitati donano dei regali a ogni componente, e il dono simbolizza un augurio di prosperità. Poi ognuno va a trovare le famiglie vicine, iniziando dai i vicini più anziani.
Tsagaan Tsar in Ulaanbataar è una delle festività più amate dai cittadini. Nella ricorrenza si tiene un campionato di lotta mongola, ognuno indossa gli abiti tradizionali e va a far visita ai parenti e agli amici. Già di prima mattina le strade sono piene di persone che fanno la loro prima passeggiata del nuovo anno seguendo, per buon auspicio, la giusta direzione. Nel monastero di Gandan, che è il principale della Mongolia, vengono officiate cerimonie a cui prendono parte anche il Presidente ed il primo ministro.
Lo Tsagaan Tsar può durare anche un mese, ma i primi tre giorni sono i più importanti. Nell’etica mongola, ecco cosa non fare durante lo Tsagaan Tsar:
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