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La parte del Tibet considerata “Tibet Classico” è un vasto territorio che spazia dalle pendici settentrionali della catena himalaiana, partendo ad ovest dalla regione dell’Everest e arrivando ad est fino all’imbocco delle gole del fiume Tsangpo (Bramaputra), nella zona del monte Bön Ri, mentre verso nord giunge fino ai bordi dell’altopiano del Ciangtang.
È un’area che corrisponde grosso modo ai distretti storici tibetani di U e Tsang, dove ebbe origine la civiltà tibetana, oggi inseriti nella “Regione Autonoma del Tibet”. (Chi è interessato alle informazioni storiche e culturali può visitare le pagine della sezione Il Paese delle Nevi) Nel Tibet Classico si trovano numerosi siti importanti e le città più famose: Lhasa, Shigatse, Gyantse, Tsetang e le tre grandi università monastiche di Drepung, Sera e Ganden. Citando solo i monasteri più importanti, di cui la gran parte è restaurata o ricostruita, ci sono i grandiosi siti di Sakya, Tashilhumpo, Shalu, Pelkor Chode, Mindroling, Samye, Tradruk, Tsurphu, Reting e Drigung. A questo si aggiunge un vasto numero di siti meno conosciuti ma assolutamente meravigliosi da visitare, inclusi molti eremi, luoghi di pellegrinaggio e punti di bellezza paesaggistica indimenticabile.
Il viaggiatore che desidera avvicinarsi alla cultura ed all’ambiente naturale del Tibet solitamente inizia ad esplorare il Tibet Classico, sia per l’oggettiva consistenza di quanto vi si trova che per la maggior facilità di accesso, la presenza di servizi e la relativa vicinanza dei siti. L’aeroporto di Gongsar, che serve sia Lhasa che Tsetang, è collegato con Katmandu e con la Cina. Per chi predilige l’accesso via terra la relativa vicinanza del Nepal consente di arrivare da Lhasa a Katmandu in pochi giorni con un percorso entusiasmante attraverso la catena himalaiana; o, utilizzando la ferrovia, vi si può giungere da nord partendo da Xining, capitale dello stato cinese del Qinghai. Nei centri principali sono disponibili alberghi di livello accettabile, che facilitano anche un primo approccio al Tibet; e per le persone più abituate a viaggiare ci sono tantissimi percorsi anche un po’ avventurosi. Nella sezione Viaggiare in Tibet si trova un insieme di considerazioni su tutti questi aspetti pratici.
Una visita del Tibet Classico può essere pensata in diversi modi, in funzione del tempo disponibile, degli interessi del viaggiatore, del grado di adattabilità e del desiderio di fare dei percorsi a piedi. È difficile vedere “tutto”, a meno che non si possano passare alcuni mesi nella regione, ma è possibile avere una visione d’insieme se ci si può concedere due settimane. Come chi venisse in Italia non potrebbe non vedere Roma, Venezia e Firenze, nel Tibet Classico è ‘necessario’ recarsi almeno a Lhasa, Gyantse e Shigatse; e, possibilmente, una minima completezza necessita di soffermarsi almeno a Sakya, Samye e Tsetang. Poi, già in ognuna di queste località ed in special modo a Lhasa e dintorni, le visite possono essere estese ed approfondite se se ne ha il tempo. Il nostro consiglio è di vedere almeno i siti irrinunciabili e di seguire in aggiunta a questi, eventualmente in un secondo viaggio, anche dei percorsi tematici.
Un aspetto da tenere attentamente in considerazione è l’altitudine dei territori che si visitano, che richiede dei tempi di acclimatazione e, alle quote più alte, può comunque rendere una visita difficile. Mentre le valli del bacino del fiume Kyu, dove sorge Lhasa, e dello Tsangpo, dove si affacciano Samye e, ad ovest, Shigatse, consentono di rimanere sotto i 4000 metri e sono generalmente accessibili a tutti, se ci si reca a nord, ad esempio al lago di Nam Tso ai bordi dell’altopiano del Ciangtang, si superano i 4500, mentre al monastero di Rongbuk, ai piedi della maestosa parete nord dell’Everest, si sfiorano i 5000. Se non si sono mai sperimentate queste altezze, nella scelta di un percorso è prudente tenere presente questo fattore.
Nel Calendario partenze trovate i viaggi e i trekking condotti da nostre guide, che si svolgono normalmente nel periodo estivo. Nella sezione Percorsi su misura sono indicati alcuni itinerari suggeriti, sia viaggi che trekking, attentamente ragionati e ben sperimentati, che possono costituire delle opzioni interessanti, tutti eseguibili anche da viaggiatori individuali. Chiaramente non si è indicato tutto quello che si può fare; Amitaba è disponibile a personalizzare ciascuno di questi progetti secondo gli interessi di ciascuno ed a creare dei percorsi misurati su esigenze specifiche. Un ulteriore ausilio per la scelta di un percorso è lo storico dei viaggi condotti dalle guide di Amitaba in Tibet: la gran parte di questi può essere presa come spunto per dei propri progetti.
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Amitaba invia bimestralmente ai propri amici viaggiatori tramite posta elettronica il “Diario di bordo”, una raccolta che focalizza alcuni dei viaggi in partenza, presenta diversi argomenti di ambito culturale e immagini dei viaggiatori.
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