Il nord della Giordania, grazie al buon clima ed alla fertilità della terra, è stato sempre abitato in un continuo succedersi di eventi storici ed ha visto il fiorire di antiche città. Il siti d’interesse sono ben collegati da strade asfaltate e facilmente raggiungibili sia da Amman che dal Mar Morto e le località qui menzionate si riescono a toccare anche in un sol giorno; la sequenza ottimale, se si parte da Amman, è Jerash, Ajlun, Umm Qais, Pella; Umm Qais è il punto più lontano, vicina ai confini della Siria. Tra questi siti spicca tra tutti Jerash per la magnificenza dei resti archeologici, un sito da non trascurare anche in una visita veloce del Paese. Una visita approfondita richiede invece maggior tempo o delle scelte, nel qual caso il sito di maggior interesse in assoluto è sicuramente Jerash, annoverata nel ristretto numero dei siti archeologici romani più belli al mondo, seguito da Umm Qais, che presenta interessanti rovine e una bella situazione naturale e panoramica.
INDICE:
La città di Jerash (il cui nome antico era Gerasa) fu fondata tra le fertili colline di Gilead in periodo ellenistico, attorno al 170 a.C. in un’area che vanta una straordinaria continuità di occupazione umana: i reperti partono nel neolitico, dal 6500 a.C., ed attraversano tutte le epoche della storia antica della Giordania, dal periodo greco a quello degli omayyadi. (Per maggiori dettagli su questi momenti storici si veda la pagina I tempi antichi). L’età d’oro fu durante il dominio romano quando fu anche capitale di una provincia dell’impero e parte della Decapoli, una dinamica lega commerciale tra le dieci città greco-romane della Transgiordania. Vera metropoli dell’antichità, era una città fatta di edifici decorati con marmo e granito e, favorita dalla posizione privilegiata adiacente alle vie commerciali nabatee, divenne una delle città più ricche di tutto l’Impero Romano; quando Adriano la visitò nel 129 d.C. la trovò già fiorente.
Le rovine di questo magnifico periodo sono ottimamente conservate. In quella che era la sua parte centrale si trovano splendidi monumenti quali l’Arco di Adriano, costruito per festeggiare l’arrivo dell’imperatore, il grandioso Foro Ovale, il cui perimetro è ancora cinto dai colonnati, un ippodromo e due teatri, il Cardo Massimo, arteria principale della città di cui rimangono molte colonne e la Via Sacra che porta al Tempio di Artemide, oltre al tempio di Zeus e vari edifici con mosaici pavimentali. Dopo quest’epoca di splendori Gerasa incontrò il declino con la conquista islamica e nell’VIII secolo venne distrutta da disastrosi terremoti.
A 27 km ad ovest di Jerash si trova la città di Ajlun, dove si erge il castello di Rabad costruito sulla sommità di un colle nel 1184 da un nipote di Saladino, ampliato nei secoli seguenti ed utilizzato fino all’epoca ottomana. La fortezza domina un vasto tratto della valle del Giordano ed i suoi accessi. Grazie alla sua posizione controllava le vie di comunicazione tra la Giordania e la Siria ed è un affascinante dedalo di torri, camere, gallerie e scale, tutte da esplorare. Il panorama che si gode dalle torri è stupendo.
Da Ajlun si raggiunge verso nord la città di Irbid (36 km), centro principale della Giordania settentrionale; il villaggio di Umm Qais dista da qui altri 30 km circa in direzione nord ovest verso il confine siriano, a pochi passi del Golan ed Israele. Una visita è molto interessante sia per i resti dell’antica città di Gadara, che per la bella situazione naturale e panoramica: lo sguardo spazia dalla valle del Giordano e dalla gola di Yamuk fino al lago Tiberiade ed al monte Jebel ash-Sheikhche, che si erge a nord ovest in Libano. Gadara venne fondata in epoca tolemaica verso il 300 a.C. ed in epoca romana fu parte della Decapoli. Nacque come città di frontiera e nella storia fu teatro di scontri e battaglie; nei suoi tempi più fulgidi fu un rinomato centro culturale, patria di poeti e filosofi classici. Le estese rovine sono frammiste ai resti di un villaggio ottomano abbandonato fatto di sorprendenti costruzioni di basalto nero e pietra calcarea bianca, realizzate vandalizzando i resti della città. Oggi vi si possono ammirare i resti di due teatri e la splendida terrazza della basilica con i suoi numerosi reperti archeologici, celebre anche per il meraviglioso panorama che si gode da qui, oltre ad un ampio insieme di altri edifici di cui molti non sono ancora stati portati alla luce. È interessante anche il piccolo museo del sito dove sono raccolti anche dei mosaici.
Pella, situata vicino al confine israeliano a sud di Umm Qais ed a nord ovest di Ajlun, fu anch’essa parte della Decapoli. Ha vissuto una lunghissima storia con molti periodi di grande ricchezza facilitata dalla sua posizione strategica, all’incrocio tra le vie che collegavano la zone interne della Transgiordania al mare ed i percorsi di commercio tra Siria ed Arabia. Già fiorente nel lontano terzo millennio a.C., ha avuto momenti di splendore in gran parte delle fasi della storia antica, fino al declino che seguì al 635 d.C. quando nei pressi della città le forze bizantine vennero debellate dai conquistatori arabi; un tremendo terremoto dell’VIII secolo ne completò la distruzione e la città venne abbandonata. È ricca di reperti archeologici interessanti per gli appassionati ma meno spettacolari rispetto a quelli di Gerasa e Gadara. Oltre agli scavi del periodo greco-romano conserva i resti di un insediamento paleolitico, rovine di città murate dell’età del bronzo e del ferro, chiese e case bizantine, un quartiere residenziale islamico e una piccola moschea medioevale. Vi si trova anche un museo del sito.
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