La Giordania vanta una storia antichissima, che affonda le radici agli albori della civiltà dell’uomo. In questa pagina vengono riassunte le fasi della storia antica dagli albori del neolitico alle invasioni di egizi, filistei, assiro babilonesi, persiani e di Alessandro Magno, con i Nabatei e il regno di Petra, quindi il periodo romano e lo sviluppo del cristianesimo.
INDICE:
La Giordania era popolata fin dal paleolitico da ominidi nomadi e cacciatori, ed a partire dal neolitico vide lo stabilirsi delle prime popolazioni di agricoltori ed allevatori. L’esempio più interessante si trova nel villaggio neolitico di Beidah, nel cuore delle montagne a breve distanza da Petra, dove si trovano le testimonianze di presenza umana che partono dal settimo millennio a.C. e sono state trovate dagli archeologi le prime lavorazioni di ceramica; nei pressi si trova la fenditura di Siq al-Berid, con le rovine nabatee conosciute anche come “Piccola Petra”. Successivamente, durante l’età del ferro e fino all’epoca storica, questo sito venne abitato dalla tribù degli Edomiti. A partire al terzo millennio a.C. cominciano a sorgere le prime città fortificate e la regione iniziò ad essere un importante crocevia per il commercio tra Egitto, Arabia e Siria, assumendo un’importanza strategica.
Nel 1550 a.C. circa la Giordania divenne parte del regno egizio vivendo un periodo di relativa tranquillità, che fu interrotto dall’invasione dei popoli del mare (attorno al 1200 a.C.) un gruppo dei quali, i Filistei, si stabilì nella regione dell’odierna Gaza e dette origine al nome di Palestina. Dal 1200 a.c. gli israeliti si stabilirono lungo il Giordano. Il loro regno vide il periodo di maggior splendore con il Re Davide intorno al 1000 a.C., quando annessero anche i regni transgiordani. Dopo la nascita e caduta dell’impero assiro-babilonese queste terre per due secoli entrarono a far parte dell’impero persiano fino alla conquista del condottiero greco Alessandro Magno nel 333 a.C., che diede inizio al periodo ellenistico. Di quest’epoca sono pervenute poche testimonianze per via delle successive invasioni romane ed arabe che portarono alla ricostruzione delle fiorenti città transgiordane.
Attorno al IV secolo a.C. la tribù araba dei Nabatei aveva abbandonato la vita nomade insediandosi nella zona di Edom e sviluppando la città di Petra; fu l’inizio di un prestigioso e ricco regno fondato sul monopolio del commercio dell’incenso, della mirra ed altre preziose merci in tutto il Medio Oriente. L’indipendenza dei Nabatei sopravvisse alle incursioni ellenistiche ed essi riuscirono così a mantenere intatta la stupenda città di Petra: solo con l’imperatore Traiano nel 106 d.C. vennero definitivamente incorporati nella provincia romana d’Arabia. A Petra furono costruiti il Foro ed altre parti, edificate però nel centro della valle, senza distruggere la profusione di edifici rupestri; si può così affermare che i resti di epoca romana arricchiscono l’interesse d’insieme del sito.
Il periodo romano ebbe inizio nel 64 a.C. nella Transgiordania settentrionale; fin dagli inizi le città di Filadelfia (l’attuale Amman), Pella, Jerash, e Gadara (Umm Quais), accumunate da legami culturali, ottennero di mantenere un buon livello di autonomia pagando ai romani dei tributi. Queste città, assieme ad altre della Siria meridionale, formarono la cosiddetta ‘Decapoli’, una confederazione sulla quale però scarseggiano testimonianze storiche precise. Sotto il dominio romano la Transgiordania raggiunse altissimi livelli di prosperità, di prestigio sociale e culturale; il territorio fu arricchito da forti, nuove strade e le città furono tutte rinnovate. I resti archeologici più eclatanti di questo periodo si trovano a Jerash, con l’arco di Adriano, il foro ovale, colonnati, teatri e templi: un sito che da solo merita un viaggio nel Paese.
L’avvento del cristianesimo ebbe un potente impatto sulla struttura culturale dell’epoca, fino ad essere dichiarato nel 324 d.C. religione ufficiale dell’Impero Romano d’Oriente. Fu nell’epoca bizantina, dal 324 al 636 d.C., che ebbero inizio i pellegrinaggi in Terra Santa e vennero erette numerosissime chiese, arricchite anche da splendidi mosaici, come si può ammirare al Monte Nebo e nella chiesa greco-ortodossa di San Giorgio a Madaba.
Ma la prosperità del paese fu interrotta dalle continue invasioni persiane e dalla peste che colpì la Transgiordania nel VI secolo, mentre più a sud i musulmani stavano preparando le loro invasioni nel nome di una nuova religione.
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