La regione desertica ad est di Amman è costituita da un’infinita distesa piatta e sassosa che prosegue fino al confine giordano ed oltre, arrivando con una certa monotonia fino a Bagdad in Iraq. Povera di spunti naturali, è però ricca di storia: vi si trovano le rovine di Umm al-Jimal e di un gran numero di antichi edifici, castelli, forti, padiglioni di caccia, terme e caravanserragli collettivamente indicati come i “castelli del deserto”. Queste costruzioni diverse per funzione, stile architettonico e per alcune delle fantasiose decorazioni furono in parte realizzate principalmente durante il dominio dei principi Omayyadi nel VII secolo; altre risalgono al periodo romano e conservano tracce dell’occupazione nabatea. I siti di maggior rilievo possono essere facilmente raggiunti seguendo un circuito che richiede una giornata di viaggio, seguendo un anello che parte e rientra ad Amman.
Le brevi descrizioni che seguono presentano i siti nell’ordine di visita se si segue il circuito da noi suggerito; valutando i tempi, alcuni preferiscono tralasciare la visita di Umm al-Jmal, per non doversi poi affrettare troppo, e scelgono di iniziare da Qasr Hallabat.
INDICE:
La prima tappa porta a nord di Amman, nei pressi di Mafraq verso il confine siriano, alle rovine del sito romano di Umm al-Jimal; dal III secolo fu la base di un’importante guarnigione militare e la città fu poi abbandonata definitivamente nell’VIII secolo. È un sito molto vasto, che in funzione dei propri interessi per una visita può assorbire anche parecchio tempo, ricco di spunti ma privo di specifici grandi oggetti di richiamo.
Tornando verso sud si incontra Qasr Hallaba, che per chi non include Umm al-Jiamal sarà la prima tappa. Situato sulla sommità di una piccola collina, è tra i più elaborati dei “castelli nel deserto”, ma anche quello peggio conservato. In origine era un forte romano di basalto nero, successivamente fu restaurato dagli Omayyadi utilizzando una contrastante pietra bianca: furono aggiunti pavimenti a mosaico, una bella moschea e venne utilizzato come residenza dedicata ai piaceri del tempo libero.
Situato a circa 3 km dal forte di Qasr Hallabat, è un complesso termale con annesso un padiglione di caccia. Gli edifici sono stati quasi completamente restaurati e si possono ancora vedere le condutture che venivano usate per convogliare l’acqua calda ed il vapore.
Procedendo verso sud est si arriva ad Azraq, un paese posizionato sulla vecchia rotta carovaniera principale tra l’Arabia e la Siria. Il centro dell’insediamento era Qasr Azraq, un forte di basalto nero originariamente costruito dai romani e continuamente rinnovato nel corso del tempo; nel 1917 fu scelto da Lawrence d’Arabia come quartier generale. In origine l’oasi di Azraq era formata da una vegetazione rigogliosa ed abitata da migliaia d’uccelli, bufali e cavalli selvatici; oggi l’ecosistema è seriamente compromesso dallo sfruttamento delle falde freatiche per rifornire d’acqua la città di Amman, che è in costante espansione. Il forte è bello da visitare con diversi spunti di interesse, tra cui la piccola moschea, la torre, ecc., e si può anche visitare la stanza di Lawrence d’Arabia.
Iniziando il rientro verso Amman si incontra per prima la tozza sagoma di Qusayr Amra, un palazzo termale costruito all’interno del Wadi Butm all’inizio dell’VIII secolo dal califfo omayyade Walid I, dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco per l’unicità e bellezza dei grandi affreschi, che sono stati restaurati. I muri interni ed i soffitti sono interamente ricoperti da vivaci dipinti e alcune stanze sono pavimentate a mosaico. Amra fu il luogo di svago e di piacere dei potenti califfi che si rifugiavano qui, forse anche perché lontani dagli indiscreti sguardi della corte di Damasco. Si pensi infatti che il primo perentorio editto islamico che ordinò la distruzione di immagini ed icone fu promulgato da uno dei successori di Walid I poco dopo che i lavori al Qusayr Amra furono completati; ma ciononostante gli affreschi sono sopravvissuti fino ad oggi!
Procedendo verso ovest si incontra lo squadrato edificio di Qasr Hranet, costruito verso la fine del VII secolo. È un sito ricco d’atmosfera, con imponenti torrioni che danno l’aspetto di una fortezza costruita per fini difensivi; secondo gli esperti era probabilmente un luogo d’incontro per i capi beduini locali e l’assenza di visibili sistemi d’immagazzinamento d’acqua rende poco probabile l’ipotesi che fosse un caravanserraglio. È interessante da visitare, incluse le stanze del piano superiore.
Giunti quasi ad Amman nei pressi dell’aeroporto si incontra l’ultimo sito, Qasr Mushatta, il palazzo d’inverno. È il più grande di tutti gli edifici di questo tour e piuttosto ben conservato, anche se la costruzione, iniziata nell’VIII secolo, non fu mai completata. È una struttura imponente, era stato previsto un grandioso progetto e la sua incompiutezza è uno dei motivi di fascino che si ha nell’esplorarne le sale.
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