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Lo stato indiano dell’Arunachal Pradesh occupa la regione himalaiana che spazia dal confine orientale del Bhutan arrivando fino in Myanmar (Birmania) con una superficie di ben 83.743 kmq ed una popolazione stimata in meno di un milione e mezzo di persone, la più bassa densità dell’India. Il territorio è caratterizzato da profonde vallate che lo sezionano e creano una sequenza di enclavi, che corrispondono approssimativamente ai 14 diversi distretti amministrativi, dove hanno prosperato nei secoli diversi gruppi etnici (si contano 26 gruppi tribali principali) in relativo isolamento gli uni dagli altri, una conformazione territoriale che ha favorito la preservazione di lingue, usi e costumi diversi. Le vie di comunicazione sono ancora poche e limitate principalmente alle aree più meridionali vicine al bacino del Brahmaputra in Assam, sviluppate a fatica dal governo indiano con lo scopo di poter sfruttare le immense risorse delle foreste che coprono il 60% del territorio: un ‘progresso’ che ha causato negli anni passati un’infinità di contrasti con le popolazioni autoctone, sfociati in alcune aree in forme di guerriglia. Il quadro dei conflitti è ora quasi risolto, ma molti dei problemi di fondo dati da un incontro – scontro tra civiltà permangono; fortunatamente il governo dell’India negli ultimi anni sembra abbastanza attento ai problemi dei gruppi etnici minori ed ha posto dei controlli alle speculazioni.
Per dei suggerimenti per i viaggi in questa regione himalaiana consultare la pagina Arunachal e Nord Est dei Percorsi su misura.
L’Arunachal Pradesh nella parte nord orientale accoglie le possenti acque dello Tsangpo, o Bramaputra, uno dei principali fiumi dell’Asia, che forza il suo percorso con una portanza d’acqua formidabile aggirando l’ultimo grande baluardo himalaiano ad oriente, il Namcha Barva (7756mt), per scorrere dall’altopiano tibetano tra profondissime gole verso l’India, con un percorso speculare rispetto all’Indo che accarezza invece all’estremo ovest dell’Himalaia le falde del Nanga Parbat. Oltre allo Tsangpo – Bramaputra, chiamato localmente Siang, vi sono altri 4 fiumi principali, il Kameng, il Subansiri, il Lohit ed il Tarap che, a differenza del Siang, raccolgono la loro portanza per la maggior parte all’interno dell’Arunachal Pradesh stesso. L’acqua è infatti molto abbondate perché le precipitazioni sono intensissime: fino a circa 3500 mm annui in alcune aree, che si rovesciano con fortissima intensità in special modo durante il periodo monsonico, principalmente tra aprile e settembre, e in quantità progressivamente maggiore man mano che ci si sposta ad oriente.
La particolare conformazione del territorio, costituito per la gran parte da foreste impenetrabili suddivise da monti impervi, ha favorito la preservazione di lingue, usi e costumi di 26 distinti gruppi tribali principali. È una geografia umana molto complessa, che da un punto di vista etnico e religioso può essere riassunta con l’identificazione di 3 gruppi principali. Le regioni a ridosso dei confini settentrionali col Tibet e nord orientali con la Birmania sono abitate da popolazioni di ceppo mongolo, che seguono principalmente il buddismo tibetano tranne che nell’area vicino a Myanmar, dove i Khampis ed i Singphos seguono la tradizione buddista birmana utilizzando antiche scritture di provenienza anche tailandese; da un punto di vista linguistico le attinenze di queste etnie sono col tibetano e, per questi ultimi, col birmano, che anch’esso comunque deriva dal tibetano. Il secondo raggruppamento è collocato tra le parti himalaiane più meridionali e le regioni pianeggianti dell’Assam; le tribù principali sono gli Idu (circa 25.000) ed i Kaman (circa 18.000). Questi gruppi adottano in generale culture animistiche legate (semplificando molto) alla propiziazione degli antenati e delle divinità solari e lunari, con rituali legati principalmente al ciclo dell’agricoltura. Il terzo gruppo occupa le regioni sud orientali fino al confine con il Nagaland, con attinenze culturali vicine all’induismo vishvaita, particolarmente per i Noctes; in questi gruppi prevale la figura del capo villaggio, equivalente ad un re ereditario.
La considerazione climatica principale per un visitatore è la condizione fortemente monsonica di tutto il territorio dell’Arunachal; non è consigliato visitare la regione durante il periodo delle piogge tra maggio e agosto / settembre, anche perché si verificano spesso interruzioni delle poche strade disponibili. In tutto il territorio non si trovano attrezzature turistiche di livello europeo, le sistemazioni sono molto semplici: qui il turismo è tutt’ora quasi inesistente. Non vi sono in compenso particolari problemi dovuti all’alta quota: la regione più alta è nella parte nord occidentale di Tawang il cui centro principale è posto a 2900 mt, che resta accessibile attraverso il passo del Se (4050 mt) anche nel pieno dell’inverno perché l’esercito indiano cura la manutenzione e lo sgombero dalla neve lungo tutta la strada.
Si segnala che ancora nel 2020 per accedere a quasi tutte le zone dell’Arunachal Pradesh era ancora necessario munirsi di un permesso speciale, che viene comunque richiesto a cura di Amitaba.
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