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Marocco, un romanzo

Tahar Ben Jelloun

  Autore

Tahar Ben Jelloun

  Titolo

Marocco, un romanzo

  Contenuti

Lo scrittore, marocchino d’origine, visita il suo paese abbandonandosi completamente come un turista, non un viaggiatore – ci tiene a dirlo – che si affidi alla guida di turno. È così che l’autore di ‘Creatura di sabbia’ scopre il Marocco. Un lungo itinerario, da Tangeri verso Casablanca, continuando poi per Fes, Marrakech, fino ai sentieri meno battuti della Chaouia o a uno sperduto accampamento ai piedi dell’Atlante. Ben Jelloun si lascia travolgere dal Marocco
Stefano Berra


Il Marocco bisogna intuirlo, immaginarlo, fare attenzione ai particolari, è un enigma da sedurre con garbo: per affrontarlo non serve una guida da scorrere distrattamente ma un libro che ci accolga con la stessa ospitalità dei suoi abitanti. E dato che la vita privata di un paese passa anche per l’immaginario e per le storie che ha ispirato, questo libro dovrebbe essere come un romanzo che ne contiene altri mille – alcuni fedeli alla sua anima, altri splendidamente infedeli. Sembrerebbe un libro impossibile, eppure è esattamente quello che ha scritto Tahar Ben Jelloun: l’autore di “Creatura di sabbia” accompagna il lettore verso l’anima più autentica del Marocco, in un itinerario le cui tappe sono le città e i deserti, i ricordi personali e la storia ufficiale, le leggende della sua terra e le tracce lasciate dagli stranieri che l’hanno attraversata. Si parte da Tangeri, per poi proseguire verso Casablanca, Fes, Marrakech, fino ai sentieri meno battuti della Chaouia o a uno sperduto accampamento ai piedi dell’Atlante. Lo sguardo partecipe e affettuoso di Ben Jelloun non ignora nemmeno le ineguaglianze che ancora feriscono il Marocco. Perché se è vero “che ci sono paesi che ci incantano e altri che ci maltrattano o che sono una pena per gli occhi e ci danno l’emicrania”, è anche vero che molto dipende dalla nostra disposizione ad accogliere quello che ci viene presentato: “L’anima non si dà, non si concede, non svela niente della sua intimità. E in noi o non è.”

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