Kumbhamela ad Haridwar
Assistere di persona al Kumbhamela è un’esperienza indimenticabile. Qui trovate un mio racconto, diviso in brevi capitoli, del viaggio organizzato da Amitaba nell’aprile 2010 in occasione del Kumbhamela di Haridwar.
Le immagini, comunque, non possono rendere le intense emozioni che si provano unendosi all’immensa folla che si raduna per la grande Festa. Un grazie particolare all’organizzazione di Amitaba che, con la sua profonda conoscenza del mondo indiano, ha reso ancora più coinvolgente la nostra partecipazione.
Ugo Stefanelli
(Per maggiori informazioni su questa grande epica dell’India vedi: Kumbhamela)
1) Introduzione
“Amo l’India perché è un Paese dai mille contrasti, dove spesso gli opposti estremi si toccano e si confondono. È un Paese che può suscitare sentimenti diversi: amore ma anche odio, serenità ma anche agitazione, gioia ma anche paura ed è un Paese, comunque, che non ti lascia mai indifferente. Al Kumbhamela tutte queste sensazioni vengono esaltate al massimo. Durante la ‘Grande Festa del vaso che contiene il nettare dell’immortalità’ si incontrano milioni di Pellegrini, che fondendosi l’uno con l’altro formano un’immensa massa pulsante. I rumori, gli odori, i canti, le preghiere si mescolano e si elevano verso la Divinità. L’esperienza del Kumbhamela è unica ed indimenticabile, tanto più quanto si riesce ad entrare in sintonia con il fiume umano, che affluisce nelle acque purificatorie del Gange”.
2) Rishikesh – Ahram e lungo il Gange
“Dopo un giorno di viaggio molto trafficato, arriviamo a Rishikesh, città sacra a nord di Haridwar. Qui alloggiamo nel Parmarth Niketan Ashram, il più importante della località e il punto di riferimento per i numerosi pellegrini. Nel refettorio ci vengono offerti i pasti frugali e rigorosamente vegetariani. Anche le camere sono essenziali, ma spaziose. Dall’Ashram si accede direttamente al ghat principale della cittadina. Camminando lungo il Gange, assistiamo ai bagni di purificazione, che sono i riti più importanti del Kumbhamela. Spesso sono gruppi di persone, che si immergono insieme e si bagnano vicendevolmente con l’acqua sacra”.
3) Rishikesh – Arati
“Lo Swami Chidanandaji ci invita personalmente ad assistere all’Arati della sera e così rimandiamo di alcune ore la partenza per Haridwar. La cerimonia si tiene sul ghat principale di fronte all’Ashram e la partecipazione dei numerosi pellegrini è molto sentita e l’atmosfera è magica”.
4) Haridwar – Strade ed accampamenti
“Ad Haridwar occupiamo tutto un Ashram confinante con il tempio di Daksh dedicato a Parbati. Usciamo per una passeggiata lungo le strade e gli Akhara, gli accampamenti, che durante la ‘Grande Festa’ danno rifugio e vitto ai pellegrini. È una città di tende nella città. Lungo le strade incontriamo personaggi molto caratteristici e gruppi di persone che intonano canti danzando. Quando cala il sole, la città si illumina di migliaia di luci e la vita sul Gange e lungo le strade continua senza sosta”.
5) Haridwar – Lungo il Gange
“Il Gange è il fulcro della ‘Grande Festa’. Tutto si svolge nel sacro fiume. Il rito più importante è il bagno di purificazione. Questo è il motivo che spinge milioni di pellegrini a giungere qui da ogni parte dell’India, durante i 40 giorni del Kumbhamela. Assistiamo a frequenti processioni di pellegrini che si recano sulle rive del fiume per raccogliere con i loro recipienti l’acqua sacra e portarla nelle loro case”.
6) Haridwar – Templi e Sadhu
“Lungo il Gange sono stati allestiti molti templi, dove vengono svolti diversi riti soprattutto con il fuoco. Negli accampamenti, molti Sadhu si intrattengono volentieri con noi, discutendo su varie tematiche religiose”.
7) Haridwar – Al ghat principale
“Ci incamminiamo lungo le stradine del centro di Haridwar per raggiungere il ghat principale. I commercianti approfittano della ‘Grande Festa’ per vendere ogni tipo di merce. Nei posti di ristoro la gente può trovare da bere e da mangiare. La gente è accampata lungo tutta la strada. Al ghat principale i Sadhu benedicono la folla e gli iniziati aspettano il bagno di consacrazione”.
8) Haridwar – Verso la processione
“Alle 5 di mattina usciamo dall’Ashram per trovare un buon posto da cui assistere alla grande processione. È presto, ma le strade già brulicano di gente, che cerca di arrivare al Gange. Raggiungiamo il nostro punto di osservazione e, sotto di noi, la processione dei pellegrini è senza fine. Oggi è il giorno più favorevole per le abluzioni. Le congiunzioni astrali si trovano nella posizione perfetta perché l’acqua del Gange abbia il massimo del potere purificatorio. I Naga, poi, che per primi si immergeranno dal Ghat principale, aumenteranno ancor di più la forza del fiume. Sembra un esodo biblico, ma è tutto molto ordinato, sotto l’occhio vigile del servizio di polizia”.
9) Haridwar – La processione
“Finalmente i Naga aprono la processione. Sono un gruppo molto numeroso e sfilano fieri, ben conoscendo la loro importanza ed il grande rispetto che la gente nutre nei loro confronti. Moltissimi fedeli cercano di seguirli nella speranza di assistere alla loro abluzione e di potersi immergere subito dopo. Dopo i Naga si susseguono i carri delle varie scuole con i sadhu che benedicono ed i discepoli che intonano canti. Quando decidiamo di tornare all’Ashram dobbiamo risalire la lunga fila di gente, che continua a camminare verso il fiume, e ci accorgiamo che moltissimi carri sono ancora in attesa di poter sfilare. Gli ultimi arriveranno sul Gange verso le 6 di sera”.
10) Haridwar – Aarti
“Con il risciò a pedali ci inoltriamo nelle strette viuzze di Haridwar, dove incontriamo i più svariati mezzi su ruote, eccetto le automobili, che in questi giorni sono bandite dal centro della città. La nostra meta è il ghat principale per assistere alla cerimonia dell’Arati. Quando arriviamo, il colpo d’occhio è davvero magico. Vedere l’ immenso fiume di umanità che affluisce nel sacro Gange per la cerimonia della purificazione dà i brividi. La gente è molto ordinata e partecipa con calore ai canti di preparazione all’Arati. Ancora una volta i due elementi fondamentali del Kumbhamela, l’ acqua ed il fuoco, interagiscono per raggiungere il massimo della purificazione”.