Giulio Santi

Giulio Santi

Giulio Santi è nato nel 1952 a Genova in una famiglia di musicisti. Dopo aver frequentato la facoltà di filosofia, ha conseguito nel 1977 il diploma di Cinema d’animazione presso la Scuola Civica del Cinema di Milano.
Nel 1978 è tra i fondatori del primo Centro buddista di tradizione tibetana a Milano: il Ghe Pel Ling, che ha diretto per otto anni invitando ed organizzando gli insegnamenti di numerosi tra i più autorevoli maestri tibetani. Nel 1982 è coordinatore della visita del Dalai Lama a Milano. Ha tenuto lui stesso numerosi corsi di meditazione e viaggi-studio con i Lama del Tibet anche presso il Tibetan Medical end Astrological Center di Dharamsala. Nel 1986 ha fondato il giornale d’ispirazione buddista “Il Canto del Cuculo” e il centro Terra delle Dakini, di cui è tuttora presidente e coordinatore delle attività.
Alla fine degli anni ’80 affianca alla meditazione la ricerca artistica dedicandosi alla pittura ed alla scultura. Contemporaneamente si dedica all’insegnamento presso l’Istituto di Formazione Professionale della Provincia di Milano ed alla grafoanalisi. Dal 1990 comincia ad esporre le sue opere in varie gallerie milanesi e partecipando a manifestazioni collettive e personali. Nel 1995 espone le sue sculture presso la galleria del Naviglio che nello stesso anno lo porta a Colonia all’Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea.
In seguito unisce in una sola mostra le sue sculture, pitture e musiche, dapprima nel 1996 presso la galleria Naviglio dove presenta le sue composizioni eseguite da un quartetto di cui facevano parte i suoi due figli entrambe violinisti. Nel 1997 presso la galleria Avida Dollars, oltre alle sue composizioni per quartetto d’archi, vengono lette alcune poesie di Giovanni Raboni in presenza dell’autore, tra i massimi poeti contemporanei.
Continua la sua attività di insegnante di meditazione e, nel 1997, compone la sua prima opera: Gandhapa (l’opera è ispirata alla storia di un maestro tantrico indiano del VII – VIII secolo di cui restano soltanto le traduzioni tibetane dell’XI sec. – vedi “Le Vite degli 84 Mahasiddha, poteri e gesta degli antichi maestri tantrici dell’India” ed. Ghe-Pel-Ling 1986, un libro tradotto dal tibetano da Elio Guarisco di cui Giulio Santi è stato curatore e autore delle illustrazioni. Nel 1998 compone Vinapa (ad atto unico) sempre a soggetto tantrico, in cui il personaggio centrale è un musicista che attraverso il suono del suo strumento raggiunge l’Illuminazione.
Nel 2002 scrive i testi del libro fotografico di Melina Mulas “Il Terzo Occhio” (ediz. 5 Continents 2005). Nel 2007 espone sculture fotografate da Melina Mulas nella mostra dal titolo “La pietra e il soffio” presso la Galleria Naviglio Modern Art di Milano.
Attualmente, oltre ai corsi di meditazione di gruppo, segue gli allievi che ne fanno richiesta in un percorso di ricerca meditativa individuale.